FOTO: Lakers Daily

Certo, mancano ancora più di due mesi alla trade deadline di febbraio, ma il mondo NBA è ovviamente già in subbuglio. Vuoi perché molte delle situazioni critiche degli anni passati non si sono sciolte, vuoi per la predisposizione di fan e addetti ai lavori a immergersi nelle varie e celeberrime trade machine, sono già svariati i rumors che compaiono qua e là per le pagine degli insider. Senza perdere tempo, soffermiamoci sui tre maggiormente in vista.

Pascal Siakam: i soliti Hawks, e non solo

Per non essere monotoni, scansiamo momentaneamente i tanto chiacchierati Chicago Bulls per dedicarci alla situazione a Toronto. La franchigia è in una particolare fase di stallo da un paio d’anni, schiava e dipendente da un nucleo troppo attrezzato per perdere ma troppo poco per vincere. Di conseguenza, lo “sciacallaggio” delle altre franchigie è sempre in agguato: OG Anunoby (reduce da un grande inizio), Gary Trent Jr., comprimari come Otto Porter Jr. e Thaddeus Young, ma soprattutto Pascal Siakam sono i pezzi pregiati nel radar di chi osserva in attesa che l’equilibrio si rompa.

A dirla tutta, coach Darko Rajakovic finora ha fatto anche un buon lavoro (ne abbiamo parlato QUI), rinnovando un minimo quell’atmosfera stantia figlia di numerosi sforzi compiuti (consapevolmente) a vuoto, e non è un caso che per il momento a risentirne in positivo siano state le prestazioni di una giovane stella come Scottie Barnes. Purtroppo, però, la squadra ha attualmente un record negativo e le prospettiva, almeno per questa stagione, non sembra proprio rosea.


Dei nomi sopracitati, il più interessante è quello di Siakam, come riportato anche da Michael Scotto di HoopsHype: su di lui ci sarebbero Hawks, Kings, 76ers, Pacers e svariate altre squadra, pronte a fare un’offerta per completare un salto immediato. Pensando ad Atlanta in particolare, l’interesse si protrae ormai da un bel po’, e l’insider menziona De’Andre Hunter come pezzo pregiato da inserire nelle trattative, complice anche l’emergere di Jalen Johnson, oltre a Clint Capela e Patty Mills come possibili nomi in partenza entro la trade deadline. Sebbene, per ora, Masai Ujiri sembri inamovibile nel seguire la propria linea conservativa, dando fiducia al primo anno del nuovo head coach, il filo resta sottile e una striscia negativa potrebbe sconvolgere in toto l’ambiente.

Piccola nota a margine: Scotto menziona anche Sacramento come interessata a una possibile stella. Ragionamento sensato, trattandosi di una squadra ottima per la regular season ma con ambizioni di poter far bene anche ai Playoffs, anche se le fonti di HoopsHype spiegano che – fra i trade asset – non sarebbe disponibile Keegan Murray, ambito da molti ma reputato incedibile dalla dirigenza.

L’uscita di Zach LaVine

Per non risultare ripetitivi, lasciamo QUI le ultime peripezie in casa Chicago Bulls. La sola “novità”, a quanto pare, è che l’effetto domino che potrebbe portare allo smembramento del nucleo esistente dovrebbe partire da Zach LaVine, e che dunque Karnisovas stia cercando di piazzare il giocatore prima di dedicarsi ad ogni altra pista. Non a caso, i primi report su DeMar DeRozan parlavano di trattative per il rinnovo e, semmai, di un’esitazione da parte del giocatore, desideroso di competere prima ancora che di monetizzare in questa fase della sua carriera. Così come Alex Caruso, secondo quanto riportato da Michael Scotto, non dovrebbe andare da nessuna parte, per il momento. Non prima di muovere l’ex Timberwolves.

Il nome di LaVine è stato accostato a 76ers, Lakers, Heat e King – scrive Michael Scotto, ma è noto da più fonti da ormai svariate settimane – ma anche ai New York Knicks, sebbene i rappresentanti del giocatore abbiano espresso di non essere interessati all’offerta, secondo New York Post. Un executive che ha parlato con HoopsHype ha spiegato che l’eventuale contropartita potrebbe essere costituita da una first-round pick, forse due se l’altra si troverà nel prossimo Draft, reputato leggermente corto a livello di talento: e questo è un problema, dal momento che le richieste dei Bulls fino a questo momento sono state stellari.

Se i Los Angeles Lakers sembrano conservativi (e forse più indirizzato agli altri due nomi, DeRozan e Caruso), anche Miami – che è a caccia di stelle dalla passata offseason – non sembrerebbe troppo convinta di voler inseguire il giocatore – anzi, tutt’altro. Restano i Sixers, che hanno numerosi asset a disposizione dopo la trade Harden ma che stanno andando piuttosto bene, e i Kings, alle condizioni menzionate parlando di Siakam. Oltre alle soluzioni che abbiamo discusso nel nostro podcast.

Lo strano caso dei Rockets

Affidandoci al solito report di Michael Scotto, che ha un po’ scosso nelle ultime ore il mondo NBA, è giusto menzionare i Houston Rockets come caso particolare. La franchigia texana è passata da un nucleo giovanissimo e disorganizzato, gestito da Stephen Silas, prima ancora che allenato, alla pallacanestro di Ime Udoka e a un gruppo ibrido di veterani e giovani emergenti, creando un’accozzaglia che va da Fred VanVleet e Dillon Brooks a Jalen Green e Alperen Sengun. Nulla di strano, anzi, un bel progetto, se non fosse che forse adesso ci sia un surplus inaspettato di veterani a roster: contratti offerti a destra e a manca per giocatori che avrebbero fatto comodo a molte contender, come Jeff Green ($8M), Victor Oladipo ($9.45M), Jock Landale ($8M) e i vari Reggie Bullock o Aaron Holiday. Tutti veterani da minimo salariale in un contesto competitivo, che hanno trovato un’offerta inaspettata in Texas.

A cosa porta tutto questo? A quanto pare, i Rockets sarebbero interessati a scambiarli entro la trade deadline per migliorare il roster o ottenere indietro qualche scelta al Draft, stando a HoopsHype. Trattandosi di nomi utili, ma a cifre maggiorate, o verranno aggregati per un contratto più sostanzioso, o porteranno le altre franchigie a dover sacrificare qualcosa in più per arrivarci. E la stranezza è proprio qui: chi sarebbe disposto a farlo? Secondo le fonti di Scotto, Houston non sarebbe nemmeno interessata a Zach LaVine, perciò è da escludere per adesso un’offerta per qualche stella in uscita.

Quel che davvero merita attenzione è che nomi come soprattutto Bullock al minimo, o il non menzionato Jae’Sean Tate (già a roster) interessino sostanzialmente a tutte le squadre con ambizioni Playoffs – per il primo si parla di Bucks, Heat, Celtics, Clippers e Pelicans. I Rockets potrebbero trovarsi parte di svariate trattative per i loro numerosi veterani in eccesso, aggiunti con grande sorpresa in offseason, comportandosi quasi “da contender” sul mercato. Magari, era tutto parte di un piano malvagio per venderli al rialzo alla trade deadline. Nel dubbio, meglio tenere gli occhi aperti.