FOTO: The Boston Globe

Quando si parla di Tony Allen, si parla di un giocatore di culto. Mai una stagione da più di 27 minuti di media a partita, tiratore dal 49% da 2 punti e dal 28% da 3 in carriera, ma 112 presenze ai Playoffs in 14 anni e 9 stagioni consecutive in squadre da post-season, e soprattutto un titolo NBA vinto con i Boston Celtics nel 2008, giocando anche 11 minuti in Gara 5 delle Finals contro i Lakers difendendo come un ossesso su Kobe Bryant. La solidità nella propria metà campo, soprattutto sul perimetro, gli ha permesso di avere una lunga carriera NBA in squadre competitive, prima a Boston e poi ai Grizzlies, dove ha giocato fino ai 35 anni, uno dei volti del tanto noto Grit&Grind. Prima del passaggio a Memphis fra 2010 e 2011, però, Tony Allen racconta di aver chiesto a Danny Ainge, al tempo GM dei Celtics, un terzo anno di contratto (ha firmato un biennale da $5 milioni dopo i 4 anni di rookie contract) per restare nella franchigia che lo aveva scelto al Draft , provando a far leva anche sull’influenza di Doc Rivers, coach e guida fin dal primo anno del giocatore in NBA. Le cose, come detto, sono andate diversamente, e così Allen si è legato tutto al dito, come raccontato su Out of the Mud Podcast a Zach Randolph, suo compagno a Memphis:

“Non c’era sensazione più bella – non voglio nemmeno mentire – che battere Doc. L’ho detto a molti siti web e a molti podcast. Sono stato a Boston prima di venire a Memphis e, come ho raccontato, ho chiesto a Doc e soprattutto a Danny Ainge: ‘Ehi, amico, dammi un terzo anno’. Loro volevano rifirmarmi alle stesse cifre, però hanno puntato molto su Nate Robinson. Ma dopo aver vinto il titolo e aver raggiunto le finali, pensavo di essere parte integrante della squadra, di essere un membro della famiglia dei Celtics. Quindi, venendo qui a Memphis e rivedendoli, con Doc dall’altra parte, mi è sembrato un dovere giocare forte – giocare forte e batterli, rispedirli al mittente. Significava più di una semplice vittoria, capite cosa intendo? Non solo, ma ho pensato: ‘Doc, amico, dannazione. Sento che avresti dovuto essere lì per me, fratello. Ero uno dei tuoi soldati’. Ancora oggi, quando lo vedo dall’altra parte della barricata, sento di voler battere Doc.

E la maggior parte delle volte, a Tony Allen, è andata meglio, dato che il suo record in carriera contro Doc Rivers è di 8 vittorie e 6 sconfitte.