Il coach dei Raptors elogia il connazionale Nikola Jokic prima della sfida contro i campioni NBA

Nikola Jokic in campo con Denver
FOTO: SPORTING NEWS

Darko Rajaković ha voluto spendere parole al miele per il suo illustre avversario della serata. Prima di una complicatissima sfida casalinga contro i campioni in carica, il coach serbo ha elogiato a trecentosessanta gradi il suo connazionale, il due volte MVP e neo campione NBA Nikola Jokic:

È un talento generazionale. Il gioco in post, la visione di gioco, il fatto di essere un pass-first player, non c’è niente del suo gioco che abbia difetti. L’hanno paragonato ad Arvydas Sabonis ma nei suoi anni in NBA ha avuto 2.8/3 assist di media. Poi chiaro, era un gioco diverso.

Nikola il gioco lo ha cambiato, non vinci due MVP consecutivi e un titolo per caso.


Nessuno fa quello che fa lui. Per me è il miglior giocatore al mondo, bisogna lanciargli contro tutto per fermarlo, non useremo una sola tattica, per arginarlo serve essere abili a cambiare in corso d’opera. Difficile marcare tutto quello che può fare e creare. Togliergli il gioco fisico forse è la prima cosa ma può essere in grado di batterti in altri modi perciò dovremo essere bravi su più livelli.

Il talento? Fa esattamente le stesse cose che faceva a 16 anni, ovviamente con un grado di difficoltà diversa, ma il talento è sempre stato quello cristallino che vediamo oggi. Era un giocatore di prospettiva ma nessuno si aspettava che avrebbe dominato la lega, stessa cosa per Doncic. Tanti in Serbia vi diranno diversamente ma non c’era una possibile comparazione per lui, un giocatore su cui dire “ok, questa sarà la sua strada”, perciò nessuno ha dato il giusto valore al suo essere un “unicorno”.

Poi non fatevi ingannare, sembra disinteressato ma è perfettamente consapevole di quello che fa a livello di gioco, di quello che succede nella lega, ma va considerato come è stato educato e dove è cresciuto. Rispetta assolutamente il gioco, la sua professione, i compagni e gli avversari ma si concentra anche molto sulla vita al di fuori, non gliene si può fare una colpa. Ho avuto a che fare con lui, i suoi fratelli, i suoi genitori, il suo modo di fare rappresenta i valori familiari con cui è cresciuto.

Stima e rispetto assolutamente ricambiati da Jokic, che solo pochi mesi fa si era così espresso sull’assunzione di Rajaković come head coach della franchigia canadese (ne abbiamo parlato anche noi QUI):

È una persona fantastica e lo apprezzo molto. È qui da tanto, tanto tempo. Dieci anni per arrivare da allenatore di G League, assistente, a capo allenatore in NBA…C’è molto rispetto per lui e per il suo lavoro.

Personalmente penso che se lo meriti. Ne ha viste tante. Ne ha passate tante. Penso che si meriti tutto. Penso che farà un ottimo lavoro.

Lavoro che al momento è ancora tutto in salita visto che il mago di Sombor ha provveduto ad affossare i Raptors con la solita prestazione a tutto tondo da 31 punti, 16 rimbalzi e 6 assist. Toronto si trova ora a 11 vittorie e 16 sconfitte con molta strada da fare per sperare di raggiungere i posti validi per i Play-In.