FOTO: NBA.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Nicolas Martinez per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Nel giro di un paio di stagioni e mezzo, Austin Reaves è diventato uno dei pilastri di questo nucleo dei Los Angeles Lakers, nonché uno dei migliori role player di tutta l’NBA. La sua crescita a LA è stata a dir poco inaspettata e repentina, ma non ha da subito guadagnato lo status attuale. Anzi, il primo vero momento in cui LeBron James ha iniziato a fidarsi di lui, permettendogli di consolidarsi come membro inamovibile della rotazione, rissale solo ai Playoffs 2023. In un intervento su “The Old Man & The Three“, podcast di JJ Redick, lo stesso Reaves ha descritto il momento nel dettaglio:


“Fu Gara 1 della serie contro Memphis dello scorso anno. C’era già una certa fiducia, ma ricordo che nel quarto periodo, quando ero caldo, c’è stato un tiro e DLo ha preso il rimbalzo passandola a LeBron. Ovviamente corro in angolo, aveva lui la palla, ma arrivo a metà campo e sento lui urlare il mio nome. ‘Vieni a prendere la palla’, mi ha detto, e la mia prima reazione è stata: ‘Oh merda! Devo combinare qualcosa di buono’. Mi è sembrato che tutto andasse a rallentatore in quel momento e pensavo: ‘Oh merda, non posso farlo sembrare stupido, è stato lui a volere che avessi la palla, probabilmente tutti lo stanno guardando di traverso per questo’ – ma alla fine è andata bene, grazie a Dio. Dopo la partita ero lì a cercare di capire cosa fosse appena successo.”

La crescita di Austin Reaves è stata davvero impressionante nel recente periodo (ne abbiamo parlato anche QUI), coronata anche da un’ottima World Cup con la maglia di Team USA e premiata dalla meritata estensione contrattuale con i Lakers. Al momento le cose non vanno benissimo per i gialloviola, e anche il rendimento del giocatore è stato piuttosto altalenante, ma sembra che Hillbilly Kobe sappia su chi poter fare affidamento:

“Si tende a mettere LeBron su questo piedistallo solo perché è lui e per quello che ha fatto, ma l’ho detto un milione di volte, si comporta come un ragazzino di 18 anni, scherzando sempre, divertendosi, non è mai di cattivo umore. Tiene sempre vivo lo spogliatoio indipendentemente da quello che sta succedendo ed è qualcosa di assurdo da vedere perché, se ci dovesse essere qualcuno che potrebbe comportarsi da stronzo sulla base di tutto ciò che ha fatto, quello sarebbe lui. Ma è l’esatto contrario.”