FOTO: Fansided

La free agency di Chris Paul sarà molto interessante. Anzi, riformuliamo. La free agency di Chris Paul potrebbe essere molto interessante, qualora dovesse manifestarsi nelle vesti di una free agency. Per non confonderci troppo, basti sapere che le opzioni a disposizione del giocatore e dei Phoenix Suns sono molteplici.

Certo, è notizia freschissima che CP3 verrà tagliato, come riportato da Chris Haynes, ma vi sono prima un oceano di considerazioni da elencare. In primis, Paul verrà probabilmente tagliato, come riportato da Adrian Wojnarowski, allentando dunque le certezze che parevano trasparire da Yahoo Sports:

A fornire maggiori dettagli è il solito Adrian Wojnarowski, che pone infatti la questione in maniera più sfumata. Stando all’insider, i Suns starebbero ancora cercando un trade partner nel tentativo di cedere i contratti di Paul e Deandre Ayton, e nel frattempo avrebbero discusso con la point guard la possibilità del taglio. Per concludere con le ultime da Woj, CP3 sarebbe intenzionato a restare con Kevin Durant e Devin Booker, ma i suoi agenti hanno semplicemente chiesto all’organizzazione di accelerare la decisione, in modo da sapere se il giocatore dovrà testare la free agency, o meno.


– estratto dal nostro articolo

Spiegando, il contratto di Chris Paul è parzialmente garantito, con una data di scadenza fissata al 28 giugno che spingerà i Suns a prendere una decisione: pagarlo gli oltre $30 milioni dovuti, ricordando che ci sarebbe poi da decidere sugli altri 30 del 2024/25, o tagliarlo, retribuendolo comunque con i $15.8 milioni che gli spettano e decidendo poi sul da farsi.

Ecco, qui le cose iniziano a complicarsi e si apre un ventaglio di soluzioni, secondo questo schema:

  • Phoenix non taglia Chris Paul, che resta: in questo scenario, Point God resterebbe a Phoenix, che andrebbe a trovarsi già oltre la luxury tax di circa $3 milioni nel 2023/24 con soli 7 contratti (su 15 totali). Questo permetterebbe di trattenere solo i giocatori con Bird Rights (Torrey Craig, Darius Bazley, Damion Lee, Jock Landale) e firmare minimi salariali, incappando nelle restrizioni che il second Apron – introdotto con il nuovo CBA, che penalizza chi va troppo oltre la tax line – porta con sé, tra cui l’impossibilità di utilizzare la taxpayer MLE, eccezione da $5 milioni che farebbe molto comodo per qualche free agent di maggior livello;
FOTO: Spotrac / la situazione dei Suns entrando in offseason
  • Phoenix non taglia Chris Paul e continua a cercare una trade: altra opzione a cui non resta molto da aggiungere, se non che ci sarebbero già alcuni trade partner plausibili. Stando a Jake Fischer di Yahoo Sports, un’opzione vagliata negli ultimi mesi sarebbe quella che porterebbe a una reunion fra Durant e James Harden, che adesso però sembra sospeso solo tra Rockets e 76ers (i dettagli QUI); l’insider parla anche di Kyrie Irving, inseguito alla deadline prima di arrivare a KD, per arrivare al quale servirebbe però la collaborazione di Dallas in una sign&trade, improbabile stando alle ultime dal Texas; infine, Fischer cita anche una possibile sign&trade con i Lakers per D’Angelo Russell, obiettivo di Phoenix alla passata deadline, stando alle fonti di Yahoo Sports, e molto amico di Devin Booker. Tutti colpi che comunque presentano svariate difficoltà e implicazioni salariali difficilmente arginabili.
  • Phoenix taglia Chris Paul e lo ri-firma: in questa situazione, a CP3 andrebbero i $15.8 milioni e, una volta diventato free agent, andrebbe a ri-firmare con i Suns, che risparmierebbero qualcosa in base alle cifre. Se Paul accettasse il minimo (attualmente $2.72 milioni, ma sarà più alto il prossimo anno), si tratterebbe di una cifra poco sotto i $20 milioni al posto dei $30.8 previsti; se andasse a firmare al prezzo della full MLE, eccezione salariale per chi è ancora sotto la tax line, ci sarebbe comunque un risparmio, seppur minore, come spiegato da Yossi Gozlan, e riportato QUI:

“Se i Suns non potranno muovere Paul, potrebbero cercare di tagliarlo per poi ri-firmarlo a $12.2 milioni, il prezzo della mid-level exception. A questo andrebbero aggiunti i $15.8 milioni di stipendio morto ma, considerando le compensazioni di fine stagione, la manovra potrebbe permettere ai Suns di risparmiare circa $8 milioni.”

  • Phoenix taglia Chris Paul e basta: con questa soluzione, i Suns si troverebbero comunque in debito dei $15.8 milioni, ma potrebbero spalmarli su 5 anni, con un cap hit di poco più di $3 milioni l’anno. Questo renderebbe la situazione salariale di squadra più flessibile, garantirebbe la full MLE e maggior margine di manovra per costruire un core più profondo, ricordando che anche DeAndre Ayton sarà inserito in molte trattative per arrivare ad altro. Lato giocatore, sarebbero uscite già le prime squadre interessate: Brian Windhorst ha menzionato immediatamente le due di LA, ricordando che DLo e Russell Westbrook saranno free agent e che Chris Paul avrebbe legami sia con i Lakers, per la grande amicizia con LeBron, sia con i Clippers, dove ha giocato dal 2011 al 2017 (e opzione già vagliata). Un accordo nei pressi del minimo o della taxpayer MLE con queste squadre cambierebbe poco per CP3 in termini di stipendio, se non il fatto che dovrebbe trasferirsi dall’Arizona in California – non impossibile, considerando anche la partenza di un grande amico come Monty Williams. Attenzione anche a una underdog, citata da Kevin O’Connor su The Ringer, rappresentata dai San Antonio Spurs, e da altri nomi come Celtics, Grizzlies e Heat, menzionati da Chris Mannix (Sports Illustrated) su Twitter.

Queste sono tutte le opzioni a disposizione di Chris Paul e dei Phoenix Suns, ricordando comunque le priorità. Al giocatore interessa solo competere per un anello, preferibilmente in Arizona con Booker e Durant, ma, in caso di taglio, qualunque contender costituirebbe un fit perfetto, soprattutto a cifre come il veteran minimum o la taxpayer MLE.

Alla squadra, invece, interessa evitare il second Apron, cercando però di implementare la profondità del roster, sfruttando le eccezioni e cercando di risparmiare il più possibile da questa situazione. Il che è sensato, essendo ormai CP3 ben lontano dall’essere un giocatore da $30 milioni di stipendio, soprattutto in una squadra al limite a livello salariale e dalle rotazioni molto corte.

Il destino di Chris Paul è questo, insomma: una contender, con un taglio di stipendio. Sarà Phoenix, qualora preferisse restare a cifre minori; sarà Los Angeles, o altro, qualora non accettasse di buon grado il taglio o semplicemente preferisse trasferirsi altrove, alle stesse identiche cifre. I $30.8 milioni, invece, a meno di un accordo pronto già organizzato dai Suns, restano un miraggio. La free agency ci dirà di più.