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Anthony Edwards è uno dei giovani più promettenti dell’intera NBA e Chris Finch, allenatore dei Minnesota Timberwolves e del giocatore, è uno dei coach offensivamente più creativi in circolazione. L’aggiunta di Rudy Gobert e i quintetti con il doppio lungo hanno inizialmente messo in enorme difficoltà la fluidità dell’attacco dei Wolves, più concentrati in metodi per coinvolgere attivamente il lungo francese senza togliere ritmo a Karl-Anthony Towns e Ant, che nel segnare.

Con l’infortunio di KAT a fine novembre, Minnesota si è potuta concentrare su un assetto più moderno con un solo lungo sul parquet, affermandosi come una delle migliori difese in NBA, ma ha perso una vera e propria superstar nella metà campo offensiva, crollando così fra gli ultimi 10 attacchi della Lega.

Senza Towns, non è un mistero che l’unica opzione offensiva di livello elitario sia Anthony Edwards, e coach Finch ha dovuto escogitare svariati metodi per metterlo nella miglior posizione possibile di ricevere palla, e cioè in situazioni dinamiche. Ant è sicuramente uno shot maker di alto livello, e la giovane età non può che consentirgli di migliorare la costanza, ma la sua vera dote consiste nello sfruttare il primo passo per bruciare i difensori e far leva sulla propria esplosività per volare al ferro, con un corpo che gli consente anche di assorbire contatti duri in aria senza troppi problemi.


Un esempio molto spettacolare su cui ci vogliamo soffermare è quello di una giocata spettacolare avvenuta nella vittoria contro Atlanta, la partita prima di quella di stanotte contro Boston per Minnesota.

Nel video sottostante, a bordocampo noterete coach Finch urlare la chiamata a McLaughlin con le mani davanti alla bocca per attutire il suono. Lo svolgimento è piuttosto semplice:

  • il lungo si posiziona all’altezza del gomito, mentre le due ali si spaziano in angolo per aprire il più possibile il pitturato
  • il portatore (McLaughlin) effettua il passaggio per il lungo (Luka Garza), simulando un taglio diretto dentro per un possibile dai e vai
  • all’ultimo secondo, McLaughlin “vira” vertiginosamente per bloccare (Veer screen) a favore del compagno di back court, in questo caso il nostro Anthony Edwards
  • quest’ultimo non deve fare altro che aggirare il blocco e… beh, schiaffeggiare le retina nel modo più violento possibile

Alla base dell’idea c’è anche il matchup: Trae Young è un difensore attaccabilissimo, che fatica a passare sui blocchi e tende a distrarsi. Non è un caso che la stessa identica giocata sia stata riproposta nel secondo tempo, di nuovo con successo.

Stavolta su Edwards c’è De’Andre Hunter, un ottimo difensore sulla palla e screen navigator, che sin da subito sale alto per impedire la ricezione di Ant. Ecco allora che Conley la passa di nuovo al lungo al gomito (adesso Gobert), corre verso di lui per poi cambiare direzione all’improvviso e tagliare Hunter fuori.

Questa volta, Gobert lavora su Capela e ottiene una posizione più profonda: a questo punto, Trae si addormenta e né comunica con Hunter, che si schianta su Conley, né cambia, e la via verso il ferro è ancora più spianata.

Come menzionato prima, il matchup in questi casi fa tutta la differenza del mondo, ed è abbastanza ovvio che si voglia spingere il peggior difensore avversario ad essere coinvolto e a dover agire rapidamente.

Nella gara di ieri notte contro i Celtics, la squadra affrontata era molto più organizzata difensivamente e maggiormente indirizzata ai cambi difensivi, con una serie di elementi fisicamente predisposti a sostenere il carico di Edwards. Nonostante questo, il set è stato comunque utilizzato in un paio di occasioni, talvolta con successo, come nel caso della tripla sottostante.

Si può notare però quanto la difesa di Boston sia pronta e più incentrata sullo switch: Smart reagisce prontamente e cambia al volo, solo che la ricezione del lungo (Kyle Anderson) è arrivata più in alto del previsto e il tragitto da percorrere è maggiore – con Horford che involontariamente ostruisce il passaggio.

I Minnesota Timberwolves attendono ora con ansia il ritorno di Towns, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, stando agli aggiornamenti, ma in questa parte di stagione hanno potuto contare su un Anthony Edwards davvero in grande spolvero, con le migliori premesse per l’eventuale Play-In.