Questo contenuto è tratto da un articolo di Brandon Duenas per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
La post-season dei Phoenix Suns ha avuto inizio ben prima di quanto sperato in Arizona, con l’eliminazione al First round a far ancora sentire il suo eco mentre i tifosi non possono che assistere alle altre franchigie contendersi il cammino per il Titolo NBA. Per i Suns è giunto il momento di tirare le somme sulla stagione appena conclusa, analizzando le prestazioni ed il rendimento di tutti gli uomini in roster ed in squadra. Un’analisi del genere è tanto utile quanto fondamentale, sia per comprendere i pregi della squadra, attorno ai quali costruire il roster nei venturi Free agency e trade market, e quelli deboli su cui lavorare in estate. Il finale di stagione è stato chiaramente deludente per giocatori e tifosi in Arizona, ma sicuramente Kevin Durant è da escludere dalla lista di colpevoli della disfatta contro i Minnesota Timberwolves. A primo impatto, uno degli aspetti da migliorare in squadra è il supporting cast attorno ai Big Three. Il Front Office ha deciso di voltar pagina rispetto a coach Frank Vogel, dando vita ad un enorme turbinio di nomi, ipotesi e voci. L’obiettivo primario per il GM James Jones, adesso, è lasciar perdere il “frastuono di sottofondo” e concentrarsi su ciò che più conta per i suoi Suns. In questo caso, il primo punto della sua lista riguarda l’escogitare o trovare un modo per massimizzare la presenza in squadra dello stesso Durant.
Dopo aver accennato all’importanza di Kevin Durant per i suoi Phoenix Suns è necessario analizzare i dati a disposizione per confermare quest’ipotesi, con un confronto diretto col suo rendimento nella Stagione 2023/24.
- Posizione: Ala
- Caratteristiche fisiche: 35 anni, 2,11 m, 108 Kg
- Esperienza in NBA: 16 anni
- Statistiche Stagione 2023/24: 27.1 punti, 6.6 rimbalzi, 5.0 assist, 1.2 stoppate, 0.9 recuperi a partita
- Percentuali al tiro: 52.3% dal campo, 41.3% da oltre l’arco, 85.6% dalla lunetta
- Premi: All-Star Game Starter, 1 Voto come candidato MVP
Dettagli contrattuali
Kevin Durant ha ancora 2 anni di contratto prima di diventare Unrestricted Free agent nell’estate del 2026. In origine aveva firmato un quadriennale da $194 milioni con i Brooklyn Nets nel 2022. KD fa parte dei giocatori certi della permanenza in Arizona in vista della Stagione 2024/25, aggiungendosi a Devin Booker, Bradley Beal, Jusuf Nurkic, Grayson Allen e Nassir Little. L’ex Nets, Warriors e Thunders giocherà la sua ultima annata garantita in Arizona in corrispondenza della Stagione 2025/26, quando avrà già raggiunto i 37 anni – e mantenuto un peso considerevole a bilancio. I numeri messi a referto fin qui fanno presumere che Jones proverà a trarre il meglio da Durant entro quella data, per poter raggiungere l’obiettivo comune: vincere il primo Larry O’Brien Trophy.
Carriera
La carriera di Kevin Durant è stata spesso definita come controversa, soprattutto per via della sua scelta di aggregarsi ai Golden State Warriors immediatamente dopo aver fallito la caccia al Titolo proprio contro i Dubs. Bisogna tuttavia dare atto al fatto che abbia realmente chiesto una sola volta di essere ceduto, ovvero quando ha deciso di separare il proprio destino dai Brooklyn Nets per approdare ai Suns un anno e mezzo fa. A questo punto della sua carriera non ha più molto da dover dimostrare, avendo messo in bacheca praticamente ogni trofeo a sua disposizione. Ed allo stesso modo, rimane ben poco da dire su KD. Ciò che riesce ancora a fare sul parquet ha qualcosa di fenomenale, quasi assurdo o addirittura anomalo. Alla sua età, certe prestazioni non dovrebbero essere date per scontate. Father Time non perde mai, ma sembrerebbe che il momento di pensare al ritiro – o ad un suo ridimensionamento nelle gerarchie del roster – sia ancora parecchio lontano. Ancora una volta, bisognerà comunque provare a metterlo nelle migliori condizioni possibili per poter realizzare l’obiettivo di squadra.
Regular Season 2023/24: Recap
Nel corso della Regular Season 2023/24 Kevin Durant è sceso in campo ben 75 volte con la canotta dei Phoenix Suns, il 1° dei Big Three per presenze annoverate. Si tratta anche del maggior numero di presenze dopo le 78 con la maglia dei Golden State Warriors nella Stagione 2018/19. Le sue possibili assenze per infortunio erano uno dei temi principali in vista della stagione appena conclusa, e parrebbe che KD abbia saputo rispondere ottimamente. Ad inizio RS Durant si è dovuto sobbarcare il peso offensivo dei Suns, quando si sono trovati indisponibili sia Beal che Booker, dimostrandosi ancora una volta un talento inarrestabile sul quale far fiducia nei periodi più ardui. Non va mai dimenticato. Tra le varie giocate sensazionali messe in mostra, c’è anche l’impossibile game-winner contro i Chicago Bulls, che ha segnato uno dei momenti più eclatanti della stagione dei Suns.
La sfida contro i Sacramento Kings è un altro momento indimenticabile, in una stagione che non ne ha contati parecchi. L’incredibile rimonta è stata ispirata dall’intuizione di coach Frank Vogel nell’utilizzo del quintetto small, con Durant in posizione di centro, ed al suo fianco D-Book, Beal, Allen ed Eric Gordon. Un momento magico per i tifosi dei Suns.
Inoltre, nonostante la maggior parte dei riflettori sia rivolta verso altrettanti talenti della NBA, Kevin Durant è riuscito a mettere in conto anche 1 Voto nella classifica per l’MVP. Ed anche se si tratta solo di voto per il 5° posto, è pur sempre una menzione per l’MVP. Nonostante la Regular Season dei Suns sia stata a tratti disastrosa, Durant è stato l’ultimo ad alzare bandiera bianca ed il primo a tenere in piedi la baracca per la maggior parte delle volte. Inoltre, è sceso in campo in quasi tutte le sfide di RS, il che è un aspetto che va ulteriormente affrontato ed approfondito.
Playoffs-Recap
I Suns sono stati spazzati via al First round dei Playoffs con un perentorio 4-0 per mano dei Minnesota Timberwolves, perciò questo non può che essere un breve resoconto. Phoenix si è scontrata contro la corazzata difesa dei T-Wolves, la quale è riuscita ad arginarli perfettamente. Nonostante la forza difensiva degli avversari, Durant è riuscito a mettere a referto cifre considerevoli: a fine serie ha riportato una media di 26.8 punti, 6.5 rimbalzi, 3.3 assist e 2 stoppate a partita, con il 65.3% di True Shooting – contro una delle migliori difese che si siano viste nell’intera storia della NBA. E per quanto abbia visibilmente mostrato qualche difficoltà, i suoi numeri complessivi raccontano di un lavoro eccezionale, che di certo non meritava di venir spazzato via al primo turno.
Punti di forza
Il fenomenale shot-making di Kevin Durant rimane senza eguali, a maggior ragione se si considera la sola mattonella del mid-range. La sua abilità nel metter dentro canestri in faccia agli avversari è impressionante, specie se si considera che siano intenti a cercare di chiudergli ogni spazio con ogni singola fibra muscolare del loro corpo. Se KD è in possesso palla, semplicemente conviene togliersi di mezzo. Può ancora mettere a referto prestazioni da 40 o più punti contro le migliori squadre della lega. Come quella da 45 punti contro i Boston Celtics.
Il range di skills e movenze offensive a sua disposizione è praticamente infinito. A parte questa prestazione, ha mostrato ai propri tifosi alcune spettacolari e mozzafiato slam-dunk durante tutta l’annata. Quando KD si trova in transizione senza alcun difensore a marcarlo – ma anche se ci fosse, il risultato potrebbe cambiare di poco – conviene preparare lo smartphone per riprendere la magnifica giocata in arrivo.
Punti deboli
Quando si tratta di trovare un punto debole a giocatori del calibro di un All-Star ed All-NBA come Kevin Durant è sempre ardua. Inoltre, si rischia di scadere nel pignolo. Tuttavia, si può affermare che l’ex Golden State abbia dimostrato qualche difficoltà di troppo contro avversari dotati di stazza fisica ed atletismo. Inoltre, il numero di turn over a referto non ha fatto di certo gioire i tifosi dei Suns. I problemi dimostrati contro atleti fisicamente strutturati sono stati evidenti principalmente ai Playoffs, anche a causa della maggior tolleranza su certe giocate da parte degli arbitri – ed al contemporaneo impiego di mosse lecite e non, a difesa del proprio ferro. Inoltre, in alcuni frangenti dovrebbe essere ancor più deciso nel chiedere il pallone. KD non dovrebbe mai rimanere in attesa che qualcuno gli passi la palla. Deve farsi sentire, prendere il pallone e scuotere i suoi. Ma andando oltre questi due aspetti, spesso ricorrenti nel corso di tutta la sua carriera in NBA, Durant è uno tra i cestisti più completi della lega. A volte sembra quasi “troppo perfetto”. Il supporting cast attorno a lui deve per forza riuscire ad avere un rendimento migliore. Quest’ultimo è uno dei principali punti su cui il Front Office dovrà lavorare in estate. Per quanto i tifosi possano trovare altri motivi per lamentarsi, gran parte dei problemi si risolverebbe mettendo Durant in condizioni migliori. Ovvero, rendendo il roster più completo. Ed è in arrivo il periodo atto a raggiungere quest’obiettivo.
Aspetti da migliorare
La qualità dei possessi dei Suns deve necessariamente registrare un’impennata, ed in maniera inversamente proporzionale devono provvedere a diminuire il numero di palloni persi – specie quelli persi banalmente. Le difficoltà che Durant incontra nel confronto con difensori strutturati fisicamente sono ben note, ma la situazione può peggiorare nettamente se gli arbitri optano per la tolleranza. Perciò, gli aspetti da migliorare dell’ex Nets, Warriors e Thunder possono sembrare un cane che si morde la coda. Come detto, spetta ai Suns il compito di metterlo in condizioni migliori per poter aumentare ancora il suo rendimento. Stando a Shams Charania, lo stesso Durant si è detto deluso da come siano state condotte le offensive dei Suns nel corso dell’anno. C’è bisogno di minor staticità, a maggior ragione nei corner dell’area. Coach Mike Budenholzer ed il suo nuovo staff dovranno provare a migliorare quest’aspetto. La leadership viene spesso data per scontata all’interno dei roster, ma i leader dei Suns quanto sono davvero legati alla causa?
Permanenza ai Suns
Le possibilità che Durant rimanga ai Pheonix Suns anche la prossima stagione sono alte. A prescindere dalle voci e dai rumors che potranno rimbalzare tra i vari social nel corso dell’estate. Il problema potrebbe porsi se i Suns non dovessero quanto meno riuscire a mettere in atto una consistente Playoffs-run nella prossima stagione. In quel caso potrebbe addirittura diventare complicato sperare in una sua permanenza in Arizona.
“Quando abbiamo messo sotto contratto Kevin Durant, ho realizzato che lo avremmo avuto a disposizione davvero per i successivi 4 anni. La stessa sensazione l’ho avuta con Bradley Beal.”
Mat Ishbia
La situazione è questa, ed il ciclo potrebbe venir chiuso se il prossimo anno si dovesse ancora fallire l’obiettivo – o arrivare parecchio lontano dal Titolo NBA. Detto ciò, la permanenza di Kevin Durant nella Stagione 2024/25 non dovrebbe essere minimamente in discussione. Almeno fino a clamorose notizie.
Dopo questa analisi del rendimento dei Phoenix Suns ed in particolare di Kevin Durant, si può tranquillamente affermare che KD abbia nuovamente confermato a pieni voti le sue doti e le sue qualità, sia in Regular Season che ai Playoffs. Lo stesso non vale per i Phoenix Suns, a cui spetta il compito di fare in modo che il prossimo non sia l’ultimo anno di KD in Arizona.