Considerando l’attuale roster, la panchina dei Suns sembra il vero punto debole di questa squadra. Come potrebbe essere migliorata?

Questo contenuto è tratto da un articolo di Brandon Duenas per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Stefano Trentini per Around the Game.


Ogni contender nell’NBA di oggi ha dei problemi. Che si tratti di infortuni ricorrenti, della mancanza di profondità in determinati ruoli, o dell’incapacità di adattarsi allo stile di gioco di alcuni avversari, tutte le squadre hanno migliorie da apportare. La salute fisica è un problema universale per qualsiasi squadra, certo, ma qua mi riferisco a quella manciata di giocatori estremamente inclini agli infortuni, dall’inizio della loro carriera.


Dando un’occhiata al roster dei Phoenix Suns, è innegabile riconoscerci un grande star power. Il quintetto titolare è in grado di competere con chiunque nella lega. Hanno un nucleo giovane e forte, hanno veterani, importanti role player.. hanno tutto. Giusto? Beh, non così in fretta.

Se facciamo un’analisi un po’ più approfondita, si evidenziano anche aree in cui sembrano esserci delle mancanze, che dovrebbero essere affrontate prima dell’inizio della stagione (il che è improbabile, visto i tempi che stringono) o entro la trade deadline.

Partendo dalle dichiarazioni di giovedì scorso di Monty Williams, che ha dichiarato che Cam Johnson sarà ufficialmente il 4 titolare al posto dell’uscente Jae Crowder, vediamo come si presenterà Phoenix all’inizio della stagione (chiaramente non sapendo ancora chi entrerà nelle fila al posto di Crowder).

Bench depth chart

Guardie: Cameron Payne – Landry Shamet – Duane Washington

Ali: Jae Crowder – Torrey Craig – Damion Lee – Josh Okogie – Ish Wainright

Centri: Bismack Biyombo – Dario Saric – Jock Landale

Il mio personale giudizio su questa panchina è che sia solida. E’ composta da giocatori affidabili, che posso anche slittare nel quintetto iniziale all’evenienza e che sicuramente daranno il loro apporto. Detto questo, c’è mancanza di qualche giocatore con diverse caratteristiche, il che si potrebbe ritorcere contro ai Suns nei Playoffs (ancora).

Cosa va aggiustato? Ecco tre possibili aree in cui intervenire.

Più fisicità nel reparto ali

Abbiamo visto tutti cosa ha fatto Luka Doncic ai Suns. Abbiamo visto a cosa ha portato la mancanza di rimbalzi contro i Pelicans a volte, e ricordiamoci che nelle NBA Finals 2021 questa squadra è stata fisicamente bullizzata nei momenti-chiave. Le dimensioni in NBA contano eccome. Ammettiamolo.

I Suns hanno bisogno di aggiungere almeno un’ala versatile e più fisica, che sia in grado di giocare spalle a canestro, di difendere i 5 più piccoli e i 4 più grossi, e che sia in grado di contribuire a rimbalzo.

Chi si adatta a questa descrizione? Jarred Vanderbilt è un’idea percorribile. Oppure anche Larry Nance Jr potrebbe fare al caso di Phoenix, in quanto potrebbe giocare da small ball five o essere affiancato da Ayton/Saric nel caso in cui si volesse puntare su un quintetto più lungo.

Pressione al ferro

Penetrare e attaccare maggiormente il ferro sarebbe importante per una squadra come i Suns che si è trovata spesso a dipendere eccessivamente dal tiro da fuori. Non si può essere monodimensionali in attacco, soprattutto nei Playoffs.

L’aggiunta di un giocatore in grado di arrivare al ferro con aggressività, e di mettere pressione alle difese avversarie, è fondamentale per le spaziature. Phoenix era al 27esimo posto per tiro liberi tentati a partita (!), soli 19.9; e al 29esimo posto per percentuale di conversione, dietro solo ai San Antonio Spurs.

Scorer/creator dal palleggio

Lasciate che vi faccia una domanda: a quanti giocatori dei Suns vi sentireste a vostro agio a dare la palla in mano per crearsi un tiro? Per me sono solo due, e uno di questi sta visibilmente andando avanti con gli anni e ha faticato a rimanere in salute anche negli ultimi due Playoffs. È quindi ora di aggiungere un altro creator che possa aiutare l’attacco di Monty Williams in uscita dalla panchina.

Che si tratti di uno scambio “grosso” o di un movimento su scala minore, sembra necessario risolvere questa lacuna. Un nome che potrebbe fare al caso di Phoenix? Jordan Clarkson.