Tra i tanti fenomeni marcati da Paul George, ce n’è uno in particolare che gli ha sempre fatto venire gli incubi.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Gautam Varier per Fadeaway World , tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
Paul George è stato uno dei migliori difensori al mondo nel corso dell’ultimo decennio, e ha dovuto marcare tantissimi attaccanti di alto livello. Ce n’è uno, però, che secondo l’ala dei Los Angeles Clippers spicca, e che PG13 ha definito il più tosto in assoluto da marcare nel suo “Podcast P”: ebbene sì, parliamo di Carmelo Anthony.
“Melo era davvero bravo, poteva tirare da ogni punto senza aver bisogno di tanto spazio. Dovevo marcarlo strettissimo, era bravissimo a creare il contatto e a giocare fisico.”
(Paul George)
La sua abilità di effettuare jab step illusori rendeva Melo ancora più immarcabile.
“Era pazzesco, poteva schioccare le dita e prendersi un buon tiro, faceva quel passetto, uno step back e non potevi fermarlo. Non potevi mai dargli spazio e non avevi margine di errore. Il primo passo più rapido che abbia mai visto è il suo, considerando anche la sua taglia.”
(Paul George)
Anthony è stato uno dei più grandi scorer della storia: ancora oggi è nono all-time per punti segnati, 28.289, e tutti ricordano il suo peak, quando nel 2013 vinse lo scoring title con 28.7 punti di media. La combinazione di taglia, atletismo e skill lo rendeva un incubo per i difensori.
Tra lui e Shaquille O’Neal distano solamente 307 punti, ma ormai sembra molto difficile che qualche squadra possa volerlo ingaggiare.
PG13 ha anche parlato del presente e di chi, secondo lui, abbia la migliore signature move nell’NBA di oggi (QUI un nostro approfondimento a riguardo). Restiamo, ovviamente, nella Draft class del 2003: parliamo della “look-down three” di LeBron James, ormai da anni un jolly dell’infinito arsenale offensivo del Re.
Oggi, purtroppo, non possiamo goderci né le prodezze di Anthony né, almeno per le prime gare di Playoffs, le qualità di George, indisponibile dal 21 marzo dopo un brutto infortunio al ginocchio. Ma almeno vedremo qualche golosa look-down three di LBJ.