I giocatori che fanno più la differenza nelle rotazioni della loro squadra, classificati per On/Off

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Come quantificare l’impatto di un giocatore sulla propria squadra? Un modo per farlo è guardare l’On/Off.

L’On/Off calcola il cambiamento del Net Rating (differenza tra punti fatti e subiti da una squadra su 100 possessi) tra quando un giocatore è in campo e quando è fuori. In questo modo si prova a quantificare il valore aggiunto dal giocatore stesso.

Va preso in considerazione solamente chi gioca un certo volume di minuti, specialmente i leader tecnici delle varie franchigie. Ad esempio, in questa classifica rientrerebbero Josh Hart, Aaron Gordon e Kentavious Caldwell-Pope, ma abbiamo deciso di escluderli perché la bontà del loro dato beneficia pesantemente della compresenza sul parquet con Damian Lillard e Nikola Jokic.


Infine, ovviamente, va sempre contestualizzato: un On/Off molto alto può essere semplicemente dovuto a una rotazione corta e una panchina povera.

Premesso tutto questo, ecco i cinque giocatori (con almeno 1000 minuti giocati) con i migliori On/Off.

5 – Luka Doncic: +12.3

Visto il modo in cui trascina i Dallas Mavericks notte dopo notte, la presenza di Luka Doncic non poteva mancare.

Il +12.3 è dovuto interamente alla fase offensiva: Doncic migliora l’attacco dei Mavs di 14.8 punti su 100 possessi.

4 – Lauri Markkanen: +12.8

Lauri Markkanen è uno dei giocatori-rivelazione di questa stagione, nonché principale candidato al premio di Most Improved Player.

Con lui in campo, gli Utah Jazz segnano 8.1 punti in più e ne subiscono 4.7 in meno su 100 possessi

3 – Domantas Sabonis: +15.4

Domantas Sabonis funge da vero e proprio organizzatore dell’attacco dei Sacramento Kings, uno dei migliori della lega. E i risultati di squadra sono solamente la diretta conseguenza dell’efficienza offensiva.

Con lui in campo, i Kings mettono a referto 12.2 punti in più su 100 possessi (98esimo percentile).

2 – Draymond Green: +18.7

Sorpresi, vero?

L’impatto di Draymond Green non salta subito all’occhio, ma è evidente dopo uno sguardo più attento, e i dati non fanno che confermarlo.

Al contrario degli altri in questa classifica, la vera differenza la fa nella metà campo difensiva: i Golden State Warriors subiscono 11 punti in meno su 100 possessi con lui in campo. Quando è sul parquet i Dubs concedono 109 punti su 100 possessi (90esimo percentile), quando è in panchina ne concedono 120.2 (sarebbe la peggior difesa della lega).

Dato favorito da Stephen Curry? Forse, ma non abbastanza da invalidarlo. I quintetti con Green in campo e Curry fuori hanno comunque un Net Rating positivo (+2.3).

1 – Nikola Jokic: +23.1

Nella prima posizione, invece, nessuna sorpresa.

Per i Denver Nuggets, avere Nikola Jokic in campo e non averlo equivale alla differenza tra il giorno e la notte.

Con lui in campo, i Nuggets segnano 15.8 punti in più su 100 possessi (100esimo percentile), un dato quasi inspiegabile per quanto fuori scala.

Ecco uno dei motivi per cui è in corsa per il terzo MVP in fila.