Tre fattori per i Bucks, in attesa della Gara 7 che chiuderà la serie fino ad ora più equilibrata di questi Playoffs.

FOTO: NBA.com

Quella tra Boston Celtics e Milwaukee Bucks è stata fino ad ora una serie molto combattuta, caratterizzata da un basket fisico e da un’impronta principalmente difensiva. Non è un caso che entrambe le squadre stiano faticando così tanto in attacco. Boston è stata la miglior difesa della Regular Season, ha annullato i Brooklyn Nets al primo turno e ora sta dando del filo da torcere a Giannis Antetokounmpo e a tutta Milwaukee.

I Bucks, invece, hanno faticato molto durante la stagione ma, con il rientro di Brook Lopez e il conseguente adattamento di Giannis a difensore in aiuto, il quintetto big con Antetokounmpo, Brook e Portis ha blindato il pitturato, rendendo la vita difficile a Tatum e compagni, continuando ad alternare le guardie sui Jays per seguirli anche sull’arco e limitarli dal mid range.

Considerando che Gara 7 si giocherà a Boston, nell’ambiente infernale del TD Garden, e anche che, nonostante si presentasse possibile un rientro entro stasera, Khris Middleton per adesso sembri destinato a non scendere in campo, i favori del pronostico non possono che pendere lievemente verso i Celtics, tra l’altro reduci dall’importante vittoria corsara in Gara 6.


Stando così le cose, quali mosse dovrà fare Milwaukee per provare a vincere gara 7? Ecco tre possibili fattori chiave.

Giannis: da solo sull’isola?

Giannis dovrà cercare di coinvolgere i compagni e non attaccare a testa bassa, dato che in una gara 7 non ci si possono permettere né problemi di falli né palloni regalati a Boston. The Greek Freak dovrà anche variare le soluzioni, giocare sì in isolamento, ma anche in post e da rollante, per non far abituare la difesa dei Celtics.

Antetokounmpo ha giocato solo 12 possessi da rollante in questi Playoffs, una miseria considerando i mezzi fisici a disposizione. Escludendo la produzione in transizione, che costituisce il 25% del suo gioco offensivo, Giannis dipende troppo dall’isolamento, che gioca nel 25.5% dei casi e con un rendimento nella media, con 0.914 punti-per-possesso (46° percentile), un non entusiasmante 47.1 di effective Field Goal% e perdendo palla nel 14% dei suoi possessi.

Per dare un’idea di quanto tempo il greco spenda in ISO, basti pensare che sommando i possessi giocati in post-up e quelli da ball handler sul pick&roll (gli altri due stili di gioco più usati), si arriva a malapena al 22% dei suoi possessi offensivi totali, il 3.5% in meno rispetto al solo isolamento. Tutto questo è anche normale contro una difesa che cambia su tutto e tutti come quella di Boston, ma il rischio è che l’attacco diventi stagnante e si finisca con il produrre brutti tiri allo scadere.

Visto che difficilmente si arriverà a cambiare in maniera radicale il piano partita, sarà importante per Giannis cercare i compagni sul perimetro e sui tagli: non farli entrare in ritmo potrebbe rivelarsi fatale per le sorti di Milwaukee.

I punti per possesso in isolamento salgono infatti a 0.978 includendo i passaggi, con addirittura 1.112 punti per possesso generati da passaggio dopo un cambio difensivo o un raddoppio, con solo il 7.3% di turnover% e il 56.8 di effective field goal%. La soluzione preferita è il passaggio ai tiratori in spot up (83% dei passaggi da ISO), che producono 1.088 punti per possesso con il 56.7 di effective field goal%, mentre i passaggi al tagliante sono stati soltanto 7 in questi Playoffs, sebbene con un’eccellente produzione di 1.286 punti per possesso.

Molto più variegate, invece, le soluzioni dal post. Come scritto sopra, sebbene l’ISO sia la soluzione prediletta in primis da Giannis, ma anche la più frequentemente consigliata contro gli switch, cercare di cavalcare Antetokounmpo spalle a canestro potrebbe non essere una cattiva idea. Ovviamente, però, senza ingolfare ulteriormente l’attacco.

Costruire dei set appositi per forzare il mismatch e non creare una ricezione passiva dovrà essere la priorità per coach Mike Budenholzer, principalmente per cercare di forzare il raddoppio avversario. Dai passaggi del greco dal post vengono generati 1.289 punti per possesso, convertiti con il 65.2 di effective field goal%. A livello di scoring, Giannis segna comunque un punto pieno per possesso, ma perdendo il 15.4% dei palloni. Nulla in confronto al rendimento dei compagni dopo un suo passaggio sia in spot up (1.269 PPP, scelta nel 68.4% dei passaggi da post), sia sul taglio (1.333 PPP, 31.6% di frequenza).

Da un suo raddoppio spalle a canestro vengono prodotti ben 1.129 punti per possesso, il miglior dato in assoluto tra i giocatori rimasti in questi Playoffs, il tutto su ben 2.8 raddoppi a partita, dietro solo a Jokic e Embiid.

Insomma, è abbastanza chiaro che, per quanto Giannis possa sembrare “solo sull’isola”, il coinvolgimento dei compagni debba essere l’assoluta priorità di questa Gara 7.

Le due facce di Jrue Holiday

Come al solito in difesa è stato mostruoso, concedendo ai diretti avversari il 37.7% dal campo e al 26.7% da tre in questi Playoffs, limitando per quanto possibile sia Jaylen Brown che Jayson Tatum, per non parlare della doppia giocata decisiva nel finale di gara 5. Dovrà fare un ultimo sforzo in quest’ultima partita visto che Tatum vorrà ripetere la grande prestazione di Gara 6, soprattutto davanti al pubblico del TD Garden.

Nell’altra metà campo, invece, è stato a tratti deleterio, forzando troppi tiri sia dal mid range sia al ferro, fermando il pallone prima di attaccare. Questa sua scelta ha portato percentuali irrisorie (44.8% di True Shooting e 41.0 di eFG% nella serie), numerose palle perse e danni anche alla fase offensiva dei Bucks.

Fermando così tanto la palla, infatti, interrompe il ritmo del già sterile attacco di Milwaukee, rendendo più facile per Boston posizionarsi e limitare i tiratori sull’arco e prendere vantaggio. Per una squadra che vive di transizione, prima per distacco con 5.7 punti per 100 possessi aggiunti in questa fase rispetto alla media offensiva, e in primis per un giocatore come Jrue, che sta segnando 1.519 punti per possesso in transizione (91° percentile) con il 78.3 di eFG% e solo il 3.7% di palle perse, forzare triple del genere anziché sfruttare il sovrannumero diventa deleterio.

Quello che si chiede a Holiday, in generale, non deve essere di sostituire Middleton incorporando anche i tri di Middleton, che ha una shot selection diversa sia per il suo profilo da scorer puro, sia per caratteristiche fisiche differenti. Semplicemente, Jrue dovrebbe migliorare in primis il decision making sul pick&roll, in cui si trova nel 15esimo percentile per produzione, perdendo palla il 29.2% dei suoi possessi, dato tremendo.

In secondo luogo, Holiday dovrà essere sicuramente aggressivo, ma senza bisogno di forzare esageratamente, e soprattutto dopo essersi in ritmo sfruttando la gravity esercitata da Antetokounmpo con dei movimenti off ball, utilizzati troppo poco, con soli 7 tiri dopo un taglio e 2 sole conclusioni in uscita dai blocchi. Le soluzioni ci sono, e sarà necessario metterle in pratica.

La difesa e le rotazioni

Il sistema difensivo di Milwaukee è molto efficiente nei pressi del pitturato, grazie alla già citata presenza dei due lunghi con Giannis in aiuto, mentre sta concedendo troppe opportunità wide open sia sulla drop coverage che sugli scarichi in angolo, tiri che i Celtics stanno convertendo con buone percentuali.

In questi Playoffs, i Bucks sono i migliori in assoluto nel limitare gli avversari al ferro, concedendo il 60.6% entro i 4 piedi (1°) e il 36.8% tra i 4 e i 14 piedi (3°), per una effective Field Goal% avversaria del 49.9% (1°). Fatta eccezione per Gara 5 (vinta, tra l’altro, dai ragazzi allenati da coach Mike Budenholzer), i Celtics non hanno mai terminato una partita della serie con un’efficienza sopra il 46esimo percentile al ferro, chiudendo addirittura al quinto e dodicesimo percentile rispettivamente in Gara 1 e Gara 3.

Sarà quindi vitale per Milwaukee concedere meno spazio ai giocatori di Udoka per evitare che uno dei due Jays si scaldi, decretando la fine della stagione di Giannis e compagni. Soprattutto, considerando che appena 10 giorni fa i Bucks erano i dominatori incontrastati per tiri contestati in post-season.

Strettamente connesso alla difesa è il fattore rotazioni. La closing lineup deve essere costituita da Holiday-Matthews-Connaughton-Giannis-Portis, period. George Hill nel quarto periodo di Gara 4 e di Gara 6 è stato cercato sistematicamente da Tatum per attaccare il mismatch, e in attacco non sta dando un contributo tale da consentirgli di rimanere in campo.

Lopez in Gara 6 è sembrato leggermente in affanno in attacco, dove ha sbagliato qualche tiro di troppo, anche perché servito poco e male dai compagni. In difesa è sostenibile solo con una drop coverage, cosa che può penalizzare la squadra, viste le capacità al tiro dei giocatori Celtics sia dal mid range (3° nei Playoffs per percentuali), sia dall’arco.

In attesa di quella che, questa sarà, sarà la gara che decreterà la fine della serie fino ad ora più entusiasmante, fisica ed equilibrata di questi Playoffs, questi saranno tre (e mezzo) dei principali aggiustamenti da monitorare nelle file dei Milwaukee Bucks.