FOTO: Miami Herald

No, nessun errore. Per quanto ai tifosi posso non piacere, Miami Heat e Chicago Bulls si trovano nel posto giusto, al momento giusto. Anche perché, cosa c’è di meglio della gara secca per decidere quella che è, fra le partite di Play-In di questi giorni, forse la rivalità con più storie intrecciate in assoluto?

Certo, Timberwolves e Lakers se la giocano, ma basterebbe il fatto che Kyle Lowry e DeMar DeRozan, dopo 6 stagioni assieme a Toronto, saranno costretti a darsi battaglia per sbattersi fuori l’un l’altro ad accendere le fiamme del dramma. Per non parlare del fatto che Jimmy Butler si troverà di fronte alla squadra che lo ha cresciuto, prima di scambiarlo nel 2017 ai Minnesota Timberwolves, proprio – fra gli altri – per lo stesso Zach LaVine che ha dominato il secondo tempo contro i Raptors.

E potremmo continuare, con Derrick Jones Jr. fra gli ex o Patrick Beverley, tagliato dai Bulls nel 2010, e così via. Insomma, una serie di elementi che rendono questa partita di Play-In la partita di Play-In per eccellenza, che (da neutrali) non potrà che rivelarsi, indipendentemente dall’esito, la più drammatica da osservare. E non vorremmo che fosse altrimenti.


Dopo questa intricata introduzione, facciamo un’analisi flash su 3 fattori da osservare in vista della gara di questa notte:

  • attenti a quei due

DeMar DeRozan e Zach LaVine sono, oltre che il fulcro offensivo dei Bulls, anche il punto focale della tattica dei Miami Heat. Guardando anche al matchup del 18 marzo, è abbastanza ovvio come Erik Spoelstra abbia cercato fin da subito di mettere pressione sul portatore di palla quando si trattava di uno dei due, in modo da cercare di forzarli al passaggio.

Questa tattica ha più che senso, essendo sia LaVine, sia DeRozan piuttosto limitati nelle letture, nonostante i passi avanti del secondo dopo il periodo a San Antonio. I blitz di Miami sul pick&roll, o comunque i raddoppi, dovranno però essere eseguiti con i tempi giusti, essendo Nikola Vucevic un eccellente connettore dallo short roll e, nella small ball dei Bulls, Patrick Beverley potenzialmente utilizzato da rollante.

Situazioni da evitare sono anche i raddoppi su Vucevic spalle a canestro, che hanno lasciato metri e metri di spazio alle triple dei “piccoli” dei Bulls sparsi sul perimetro. Qualora gli Heat dovessero riuscire a limitare con efficacia i due scorer di punta di Chicago, l’ultima cosa che Spoelstra vorrà sarà prendere in faccia 9 punti in fila di Patrick Beverley, ad esempio.

Essenziali dovrebbero essere gli adeguamenti del coach di Miami, con Caleb Martin molto probabilmente che inizierà al posto di Strus e con Kyle Lowry che, complici i problemi di Gabe Vincent, dovrebbe ritrovarsi fra i primi 5.

  • Jimmy Buckets time

Se c’è un enorme vantaggio che Miami ha sulla small ball dei Bulls, quello è costituito da Jimmy Butler. Nessuno nella lineup di Chicago ha le possibilità, che si tratti di taglia o di stazza, di limitare la star degli Heat spalle a canestro, o in generale nei jumper dalla media.

Butler dovrà essere molto aggressivo nell’attaccare ogni mismatch, e una delle soluzioni potrebbe essere rappresentata dai classici empty side pick&roll di Miami, giocati cioè con i tre tiratori spaziati sul lato debole e un pick&roll laterale sul lato forte. Quest’ultimo è molto cavalcato con Adebayo da bloccante e Jimmy da portatore, ma contro questo avversario potrà benissimo essere quest’ultimo ad agire da rollante, cercando così il mismatch con il piccolo.

Non che servano comunque troppi adeguamenti, se dovesse essere in serata.

I Bulls potrebbero decidere di sfruttare Patrick Williams, molto versatile e più fisico di chiunque altro nelle lineup dei Bulls, ma anche (a tratti) Ayo Dosunmu, più piccolo di Jimmy ma dal baricentro molto basso e con più massa sia di Beverley, sia di Caruso, elemento molto utile in post.

  • small ball Bulls

Non è una cattiva notizia di per sé per gli Heat il fatto che Chicago sfrutti molto quintetti piccoli, essendo la mancanza di rim protector di livello, sia principali, sia secondari (oltre a Bam Adebayo) un problema durato tutta la stagione.

Lo è di più il fatto che il quintetto Beverley-Caruso-LaVine-DeRozan-Vucevic sia sostanzialmente un bug dalla trade deadline:

FOTO: Cleaning the Glass

A livello difensivo, quantomeno dal punto di vista perimetrale, è sostanzialmente inattaccabile e, con l’aggiunta di Patrick Williams al posto di uno tra LaVine e DeRozan, diventerebbe anche molto difficile farsi spazio nel pitturato. Alex Caruso e Patrick Beverley non sono solo utilissimi con la loro navigazione sui blocchi, ma sono rapidi negli stunt e nelle rotazioni, inserendo anche i lunghi in una selva di mani.

Per attaccarli, Miami potrebbe sfruttare il side pick&roll sopracitato con Butler e Adebayo, ma in generale dovrà fare il più possibile per regalare lob o ricezioni profonde a quest’ultimo. Qualcosa che si è visto nel corso della stagione per forzare i difensori PoA a schiantarsi sui blocchi è lo Spain pick&roll, che potrebbe essere replicato in forma diversa da quello sottostante, magari alzando un lob per Bam sulla rotazione difensiva: