FOTO: Celtics Wire – USA Today

Questo contenuto è tratto da un articolo di Lee Tran per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


La prima stagione di Malcolm Brogdon con la maglia dei Boston Celtics è stata ottima, tanto da garantirgli il premio come Sixth Man of the Year 2023. Nonostante questo, l’ex Pacers qualche mese fa era stato inserito in uno scambio a tre con Wizards e Clippers per arrivare a Kristaps Porzingis, con l’intento da parte dei bianco-verdi di spedirlo a Los Angeles. L’affare, però, è saltato poco dopo a causa delle condizioni fisiche non ottimali di Brogdon, che hanno spinto i Clippers a ripensarci e costretto i Celtics a virare in un’altra direzione, coinvolgendo Marcus Smart e i Memphis Grizzlies (QUI tutti i dettagli). Operazione che avrebbe lasciato l’amaro in bocca al Sesto Uomo dell’Anno in carica, stando a Gary Washburn di The Boston Globe:


“La situazione di Malcolm Brogdon è quella che mi preoccupa, perché c’è stato il silenzio totale. E lui è arrabbiato con la dirigenza, perciò non penso che ci sia stata una comunicazione produttiva fra le parti. Potrebbe decidere di non operarsi e aspettare di guarire con calma per protesta. Vedremo cosa succederà al camp di ottobre. So per certo che a luglio non era contento, ma come si sente a settembre? Non ha parlato tutta l’estate, perciò ancora non lo sappiamo, ma posso assicurarvi che fosse incazzato per l’affare che poi è saltato.”

Non è difficile immaginare il motivo per cui Malcolm Brogdon abbia provato frustrazione nei confronti dei Boston Celtics quando hanno tentato di scambiarlo. Dopo tutto, si tratta di un giocatore appena arrivato e che ha fatto molto bene, nonostante i problemi fisici (al gomito) ne abbiano influenzato le prestazioni ai Playoffs, il quale certamente non si aspettava di essere immediatamente incluso in qualche trattativa. L’NBA è certamente un business e nessuno è intoccabile (ditelo a Marcus Smart, a proposito), ma non si può pretendere che i giocatori accettino necessariamente qualunque cosa passivamente e di buon grado.

Ad ogni modo, Malcolm Brogdon è un veterano e – per adesso – si è sempre dimostrato molto professionale in qualunque franchigia abbia messo piede, perciò non ci sarà bisogno di aspettarsi necessariamente qualche dramma all’altezza del training camp di ottobre. I $45 milioni che guadagnerà nei prossimi due anni sono inoltre totalmente garantiti: vediamo se si dimostreranno un incentivo a restare o se il suo stipendio verrà sfruttato da Boston in qualche altra trade, soprattutto qualora il giocatore non si dimostrasse troppo entusiasta di rimanere.