FOTO: Boston.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Jack Simone per Celtics Blog, tradotto in italiano da Edoardo Viglione per Around the Game.


Bill Russell, Jayson Tatum, Larry Bird e Paul Pierce. Questi son solo quattro dei nomi che hanno contribuito a rendere grande il nome dei Boston Celtics nelle varie epoche NBA e che inevitabilmente sono diventati amatissimi dai tifosi. La grandezza traspare sempre, spingendo coloro che la raggiungono sotto i riflettori, ma ci sono diversi modi per arrivarci se giochi a Boston. Spesso, infatti, i giocatori più amati non sono le star, ma il contrario.


I tifosi dei Celtics sono tra i più legati allo sport della loro città e la frase “Bleed Green” viene proprio presa alla lettera.

Daniel Theis

Durante gli anni in cui era ai Celtics, i tifosi erano proprio pronti a combattere per lui: nonostante abbia giocato solamente 257 partite con la casacca biancoverde riuscì infatti a creare un ottimo rapporto con i fan. Il tedesco è noto soprattutto per la stagione 2019-2020, quando disputò 65 delle 66 partite di Regular Season e tutte le gare dei Playoffs nella bolla di Orlando.

Tacko Fall

26 e 169. Sono le partite e i minuti giocati da Tacko Fall nella sua esperienza a Boston. Il TD Garden cantava il suo nome durante il garbage time e pregava allo stesso tempo Brad Stevens di farlo giocare il più possibile. Non è diventato il giocatore di rotazione che tanti si aspettavano, ma sicuramente lui ricorderà Boston sempre con il sorriso, così come i tifosi dei Celtics.

Jonas Jerebko

Era un role player che giocò anche minuti importanti durante i Playoffs. Jerebko ogni tanto segnava qualche tripla, ma l’energia che metteva ogni volta sul parquet era la sua migliore caratteristica. La maggior parte dei fan si ricorderà sempre di quando ha schernito Kevin Love intimandolo ad alzarsi e a smettere di floppare. Come si fa a non innamorarsi di un giocatore del genere?

Luigi Datome

Ecco qui un giocatore che ha giocato con i Celtics ancora meno di quanto abbia fatto Tacko. Che sia un cibo o che sia un personaggio dei videogiochi, i tifosi biancoverdi sembrano avere un debole per i ragazzi con i nomi divertenti. Datome non ha raccolto molto a Boston, anche perché non ha avuto molto tempo per farlo, ma è stato un simpatico personaggio secondario della stagione 2014-2015.

Brandon Bass

Questo giocatore è molto più in linea con la coppia formata da Theis e Jerebko piuttosto che con quella composta da Datome e Fall. Brandon Bass, infatti, ha vissuto gli anni migliori della sua carriera a Boston. Il suo mid-range game era una gioia per gli occhi. Il suo perfetto mix di eleganza, sorprendente esplosività ed energia lo ha reso uno dei giocatori più amati dai tifosi. È stato un pezzo importante della rotazione dagli anni dei Big Three fino a quelli del rebuilding.

Walter McCarty

Ha giocato a Boston dal 1997 al 2004 ed è stato tra i primi a far notare alla lega che cosa potesse essere uno stretch four. McCarty ha tirato con il 34.9% dall’arco durante la sua permanenza ai Celtics e in due stagioni ha superato anche il 37%. Non ha mai messo più di otto punti a partita di media, ma ha giocato con grande effort e apparentemente ha segnato tutti i tiri importanti che ha avuto a disposizione.

Jordan Crawford

I Celtics hanno scambiato Leandro Barbosa e Jason Collins per lui nel 2013 e, nonostante l’abbiano ceduto solamente un anno dopo, la sua esperienza in biancoverde è stata elettrizzante. Jordan Crawford ha disputato solamente 66 partite con i Boston Celtics, ma in 10 di esse ha superato i 20 punti e nel dicembre del 2013 ha anche guadagnato il titolo di giocatore della settimana per quanto riguarda la Eastern Conference. Inoltre, nel 2009 ha schiacciato su LeBron James durante il suo camp, quindi non poteva che diventare amato dal popolo Celtics.

Leon Powe

È amato soprattutto per il suo ruolo nella run Playoffs che ha portato al titolo nel 2008, quando in Gara 2 delle Finals ha segnato 21 punti contro i Los Angeles Lakers e i Boston Celtics hanno vinto quella partita di sei lunghezze. In Gara 6, inoltre, ha segnato altri 8 punti. Leon Powe non è stata una star, ma è amato come tale e ha continuato a lavorare con i Celtics anche quando si è ritirato, in quanto ha ricoperto il ruolo di Community Ambassador dal 2014.

Evan Turner

Dopo essere stato scelto dai Philadelphia 76ers nel 2010, Evan Turner è stato scambiato nell’ultimo anno del suo rookie contract. Firmò con i Boston Celtics l’estate successiva e lasciò subito il segno. Non era un eccellente tiratore da tre punti, ma riusciva a far bene quasi tutto il resto sul parquet, tanto che riuscì a strappare un bel contratto ai Portland Trail Blazers. È stata senza dubbio la sua personalità che lo rese così adorabile e amato dall’organizzazione, la quale lo assunse come assistant coach quando si ritirò nel 2020.

Marcus Smart

Il suo premio di DPOY vinto potrebbe qualificarlo come “troppo forte per questa lista”, ma dato che non è mai stato un All-Star non si poteva lasciare fuori. Nei suoi nove anni di permanenza ai Celtics, Marcus Smart potrebbe essere stata la non-star preferita di sempre dai tifosi. Con il suo impegno sul campo e fuori ha dimostrato cosa dovrebbe essere un Celtic. Il suo tempo a Boston non è finito come ci si aspettasse, ma il suo ritorno al TD Garden sarà l’indicatore perfetto di cosa significhi Smart per la città.