L’estate dei Golden State Warriors è iniziata, e nei prossimi mesi, come ha detto Steve Kerr, “ci sono molte cose da mettere a posto dentro l’organizzazione”. Il coach ha subito chiarito che non si tratta della sua situazione contrattuale – “che non è e non sarà in cima alla lista delle priorità, non ho fretta” – quanto piuttosto di quella di alcuni giocatori-chiave vicini alla scadenza del contratto (Draymond Green e Klay Thompson), e soprattutto di chi è stato l’architetto della dinastia-Warriors: Bob Myers.

Myers è entrato nella dirigenza di Golden State nell’aprile 2011 ed è stato promosso a general manager l’estate successiva. Da quel momento, nella Baia sono arrivati quattro titolo e sei partecipazioni alle NBA Finals, con la franchigia che è diventata il brand di maggior valore nell’NBA. La sua influenza all’interno dell’organizzazione è enorme, anche all’interno dello spogliatoio, come sottolineato proprio da coach Kerr: “La situazione contrattuale di Bob è la priorità numero 1, perché la sua scelta influenzerà molte delle decisioni dei giocatori che devono essere prese, a partire dalla prossima free agency.”

Myers è il primo ad essere consapevole del valore del proprio operato e della propria centralità negli straordinari risultati raggiunti dagli Warriors negli ultimi dieci anni, dentro e fuori dal campo. Dunque, con un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno, le sue richieste economiche sembrano essere molto consistenti, e per il momento, stando a quanto riportato da Shams Charania (The Athletic), molto distanti da quello che Joe Lacob (owner della franchigia) sia disposto ad offrire.


“Negli ultimi mesi non sono stati fatti passi avanti per l’estensione del contratto”, riporta Shams, “ed entrambe le parti si stanno preparando al suo addio. Il dirigente e la proprietà si sono scambiati offerte e contro-offerte qualche mese fa, ma da allora sembra che le trattative abbiano perso trazione, secondo fonti vicine alla situazione. Gli Warriors non hanno ancora presentato un’offerta definitiva, ma la sensazione è che le tante proposte che Myers riceverà dall’esterno lo allontaneranno dalla franchigia.”

Secondo Charania, le sirene non si limitano al mondo dell’NBA, dove pure l’interesse per Myers è molto alto. “Ha ricevuto un interesse significativo per posizioni redditizie con fondi di private equity e ruoli dirigenziali in altre leghe sportive professionistiche. E c’è la possibilità che Myers possa lavorare nei media dopo la scadenza del suo contratto a giugno, dopo aver mosso i primi passi nel mondo dei podcast lo scorso anno.”

La decisione definitiva di Myers è prevista per le prossime settimane. Un periodo in cui probabilmente, come suggerito da Shams, anche i punti di riferimento della squadra (Curry, Thompson, Green, Kerr) proveranno a convincere Bob a restare. Ma la strada è in salita.