
Dopo il secondo incontro con Joe Tsai, la situazione di Kevin Durant negli ultimi giorni è tornata a surriscaldarsi. La stella dei Brooklyn Nets, infatti, ha ribadito all’owner della franchigia la sua ferma volontà di cambiare aria, fornendo questa volta le motivazioni (sotto forma di aut aut, come raccontato qui) che hanno causato la sua presa di distanze dal team con cui ha condiviso le ultime due stagioni. Ovvero: la sfiducia nello staff tecnico guidato da Steve Nash, presumibilmente a causa del suo deludente coaching nella serie contro Boston (di cui avevamo discusso qui); e nei confronti del front office e del general manager Sean Marks, principalmente a causa della gestione della situazione contrattuale di Kyrie Irving.
Insomma, dopo settimane in cui il trade market si era raffreddato e la permanenza di Durant a Brooklyn appariva sempre più probabile, ora i rumors sul suo addio si sono nuovamente intensificati. Lo scenario delle pretendenti, però, è cambiata rispetto a un mese fa.
Le due destinazioni indicate dallo stesso KD come “favorite” e inizialmente più accreditate – Phoenix e Miami – sembrano ormai defilate a causa della difficoltà a comporre un trade package che si possa avvicinare alle richieste di Sean Marks (anche ammesso che queste calino sensibilmente nel prossimo mese e mezzo, ovvero entro l’inizio dei training camp).
Toronto e Golden State, invece, possiedono sulla carta gli asset necessari per arrivare a KD: può darsi che siano alla finestra, aspettando un calo delle richieste di Brooklyn, ma la sensazione è che non vogliano sacrificare tutti gli asset futuri che uno scambio del genere richiede.
In prima fila rimangono dunque i Boston Celtics, che secondo diversi report degli ultimi giorni (il primo di Ian Begley, SNY) sarebbero diventati la destinazione in cima ai desideri di Durant. La trattativa però è arenata, al momento, di fronte alle esorbitanti richieste di Marks.
Secondo quanto riportato dal Boston Globe, in una prima conversazione con Brad Stevens, il GM di Brooklyn avrebbe chiesto in cambio entrambe le stelle dei bianco-verdi, Jayson Tatum e Jaylen Brown. Una proposta che ovviamente i Celtics hanno rispedito al mittente. Il pacchetto che Stevens aveva messo sul tavolo, secondo Shams Charania, comprendeva Jaylen Brown, Derrick White e qualche scelta al Draft.
In un secondo momento, i Nets hanno abbassato le proprie richieste iniziali, chiedendo di aggiungere al pacchetto appena menzionato Marcus Smart (in aggiunta o in alternativa a White?) e altre first-round picks. Andando incontro un’altra volta a un rifiuto secco da parte dei Celtics.
D’altra parte, in questo momento Brad Stevens non ha alcun interesse ad alzare la propria offerta, consapevole che l’avvicinarsi del training camp potrebbe far diventare la situazione sempre più scottante per Brooklyn. Soprattutto nel caso in cui la superstar reiterasse nuovamente la sua richiesta di cambiare aria, magari rendendosi indisponibile per unirsi alla squadra e mettendo ulteriore pressione (e urgenza) sul front office.
Boston ha intenzione di trattenere Smart, ed è quello che anche KD si augura nel caso in cui la trade dovesse andare in porto, visto il suo apprezzamento (umano e tecnico) per il Defensive Player of the Year 2022, come ha raccontato Ian Begley. Secondo Kurt Helin (NBC Sports), poi, Stevens ha messo in chiaro nell’ultima conversazione con Marks che Robert Williams III non è disponibile in questa trattativa. Quello su cui realisticamente potrebbe alzare la propria offerta iniziale sono le scelte al Draft incluse nel pacchetto e magari un role player da aggiungere al deal. Che Stevens vuole comunque far ruotare intorno a Brown e White, senza intaccare ulteriormente il core che ha raggiunto le NBA Finals nella passata stagione.
È il meglio che Brooklyn può ottenere sul mercato? Secondo Chris Mannix (Sports Illustrated), sì. “Un executive NBA mi ha detto che sei i Nets vogliono risolvere la situazione prima del training camp, dovrebbero trovare il modo di far funzionare la trade con i Celtics, perché Jaylen Brown è il miglior giocatore che possano ottenere in questo momento.”
Passano le settimane, e la saga-KD ancora aspetta di trovare una soluzione. Secondo Las Vegas (BetOnline), intanto, i Celtics sono diventati la destinazione più accreditata in caso di addio entro l’inizio della Regular Season.
In questo articolo avevamo spiegato in modo esaustivo perché, dal punto di vista tecnico, un all-in per Kevin Durant sarebbe una scelta assolutamente sensata per i Celtics.