La guardia non è indispensabile per Boston, e un suo addio potrebbe giovare alla squadra. Ma a quale prezzo?

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FOTO: USA Today Sports

Questo contenuto è tratto da un articolo di Jeff Clark per Celtics Blog, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.


I Boston Celtics sono al vertice della classifica della Eastern Conference e, attualmente, non sembrano sentire la necessità di compiere chissà quali mosse per migliorare il roster. Nonostante ciò, in ogni caso, questo non li terrà lontani dai rumors fino alla trade deadline.


Come conferma un’indiscrezione riportata da Steve Bulpett riguardante i pensieri di un anonimo dirigente NBA su Payton Pritchard, alcune franchigie avrebbero messo gli occhi sulla giovane guardia, che i Celtics potrebbero rendere disponibile considerando l’abbondanza nel suo ruolo.

«Bisogna riflettere sulla sua stazza e sulla sua capacità difensiva, ma è un ragazzo che gioca duro, ha un buon playmaking e tira bene da tre punti. Mi piace ciò che vedo, ma è difficile affermare con certezza che possa fare tanto meglio a Boston. Non sono l’unico che lo sta tenendo d’occhio.»

La presenza di interesse è ragionevole. Ma ha senso, per i Celtics, separarsi da lui?

La squadra ha bisogno di più profondità nel ruolo di ala. Sam Hauser ha stupito in uscita dalla panchina, e diverse guardie a roster sono abbastanza versatili da giocare anche in questo ruolo; tuttavia, quando l’attacco arranca e i tiri sembrano entrare mai, può essere difficile trovare del tempo in cui Jayson Tatum e Jaylen Brown possano riposare senza troppi danni.

La massiccia presenza di ottime guardie rende difficile la vita a Pritchard, che quest’anno non sembra affatto indispensabile nelle rotazioni di coach Joe Mazzulla. È un’opzione quando uno o più compagni di reparto sono indisponibili, e non è così raro come evento; ma si tratta comunque di un “lusso” nel roster di Boston. E così, vista la necessità di rendere più profonde le rotazioni in altri ruoli,salutarlo potrebbe essere l’opzione migliore.

Anche le dinamiche di spogliatoio sono da tenere d’occhio: quando la squadra va bene, Brad Stevens tendenzialmente è restio a rischiare di cambiare le cose, come spiegato qui. L’eccezione, però, potrebbe essere proprio Pritchard: il suo potenziale, al momento, non sta venendo sviluppato, e il suo valore potrebbe essere sfruttato in modo più utile alla squadra con uno scambio; lo stesso giocatore potrebbe avere più opportunità di crescita in altri contesti.

Parliamo di un buon giocatore da avere in squadra come garanzia in caso di infortuni, e di un rimpiazzo decente per concedere un po’ di riposo ai titolari… ma se dovesse arrivare una buona offerta, allora l’ipotesi dell’addio a Pritchard si trasformerebbe in realtà.

Una domanda sicuramente emersa nel front office dei Celtics è: cosa si può ottenere unendo Pritchard a una scelta al Draft? Brad Stevens e soci cercheranno risposte sul mercato a ridosso della trade deadline.