Anfernee Simons sta emergendo a Portland anche grazie agli insegnamenti di Damian Lillard.

FOTO: Garrett Ellwood/NBAE

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Stefano Trentini per Around the Game.


Mentre l’allenatore dei Portland Trail Blazers, Chauncey Billups, gridava per chiamare un timeout alla fine del season opener contro i Kings, Anfernee Simons ha commesso l’errore di palleggiare sul lato sinistro del campo invece che al centro. All’inizio del timeout, il veterano Damian Lillard si è avvicinato al suo (sempre attento) allievo per un insegnamento.


“Stavamo chiamando un timeout e io ero confuso”, ha detto Simons dopo la vittoria per 115-108 contro Sacramento. “Avrei dovuto palleggiare al centro prima di chiamare il timeout, in modo da poter scegliere poi il lato dal quale fare la rimessa, invece in questo modo non abbiamo avuto la scelta. Ma quel momento è stata un’esperienza di apprendimento.”

“Non avevo capito cosa dovessi fare in quel momento. Dame mi ha corretto e spiegato perché mi ero perso”.

Con Lillard al suo fianco, la stella nascente Simons sembra tutt’altro che smarrito, visto che ha imparato le sfumature della pallacanestro più rapidamente della maggior parte delle giovani guardie.

Quattro anni fa, è stato scelto dai Blazers con la 24esima scelta assoluta nel Draft 2018. Ma dal suo arrivo, ha giocato principalmente come backup di CJ McCollum. Il 10 aprile 2019, il rookie ha sfruttato il suo momento nella prima partenza da titolare, segnando 37 punti contro i Kings in una gara di fine Regular Season, mentre i Blazers facevano riposare Lillard e McCollum. Solo dopo che CJ è stato ceduto ai Pelicans, l’8 febbraio, Simons ha avuto la vera occasione.

Aveva sentito tutte le voci sulla cessione di McCollum, ma non credeva che sarebbe davvero successo:

“Sapevamo che sarebbe arrivata, tutti sapevano che sarebbe arrivata. Ma il fatto che sia successo davvero è stato pazzesco, perché quando sono arrivato pensavo che non se ne sarebbe mai andato, che sarebbe stato un Blazer per sempre”, ha detto Simons. “È stato incredibie. Mi ha fatto concentrare ancora di più su ciò che dovevo fare per aiutare la squadra a vincere in futuro”.

Simons ha registrato una media di 21.4 punti, 2.5 rimbalzi e 4.9 assist in 23 partite senza McCollum nella scorsa stagione. Lillard ha detto che è stato importante per lui “essere sé stesso, e non cercare di diventare una nuova versione di McCollum”, nonostante poter seguire l’esempio di CJ fosse una fortuna per il giovane.

“Sarà una dinamica diversa, ma credo che una cosa che dovrà prendere da CJ è che quando siamo in campo, deve andare a prendersi la palla nello stesso modo in cui la vado a prendere io”, ha detto Lillard. “Non deve preoccuparsi di pestarmi i piedi o di chiedermi se è troppo aggressivo. Deve farlo perché questo cambierà il modo in cui le difese avversarie mi marcheranno. Riceverò sempre molti raddoppi e difese a tutto campo, ma quanto più Anferee sarà aggressivo, tanto più mi renderà facile la vita.”

I Blazers hanno dimostrato la loro fiducia in Simons per il futuro firmando un’estensione contrattuale di quattro anni per un valore di circa 100 milioni di dollari. Ora, Simons sente di avere la responsabilità di crescere e migliorare ogni giorno:

“Devo andare in campo ed essere in grado di esprimermi al massimo livello contro i migliori giocatori, e alla fine dell’anno scorso ho dimostrato di poterlo fare. I Blazers hanno dimostrato molto impegno nei miei confronti con il nuovo contratto. Questo impegno mi pesa sulle spalle, certamente, ma cerco di affrontarlo senza pensarci troppo, concentrandomi solo su me stesso, migliorando e concentrandomi sulla squadra e sulla vittoria”.

Dame ha descritto Simons come un osservatore, che impara velocemente e che ti guarda negli occhi quando gli parli, che fa domande solo quando ha bisogno di ulteriori spiegazioni, e che non mette in discussione ciò che gli viene detto. Anfernee invece ha raccontato di aver ricevuto da Lillard molti consigli anche sugli aspetti mentali del gioco e su come gestire questioni familiari fuori dal campo.

Nella scorsa stagione, Lillard ha notato che Simons chiedeva i suoi consigli durante le partite, e li metteva in pratica. “Diceva: ‘Okay, ora capisco perché non hai provato il pick&roll più in alto. Oppure: ‘Capisco perché hai fatto una finta di passaggio con gli occhi’. Ha iniziato a vedere e a capire le cose ad un livello successivo. Ci sono tanti ragazzi che giocano molti minuti, ma spesso gli ci possono volere anni per capire queste letture. A volte non pensano a quello che sta veramente succedendo sul parquet, ma giocano solo perché sono naturalmente talentuosi, e se lo fanno bastare”.

“Anfernee ascolta sempre, fa sempre domande. Ha capito che è questo che ti rende sicuro di te: essere sempre disposti ad ascoltare. Essere allenato, lavorare sodo. Ed è per questo che sta migliorando così in fretta.”

Lillard, tuttavia, dice di voler essere rispettoso nel dare consigli, e di avere l’accortezza di non stare addosso ai suoi compagni ogni secondo.

In NBA, capita alle giovani stelle di avere troppo “ego” per riuscire a imparare da tutti i consigli dei veterani. Non è il caso del 23enne dei Blazers. “È una cosa che deriva dal rispetto che ho per i miei genitori”, ha detto Simons. “Non sono mai stato una persona che dice: ‘Ti ascolto, ma voglio prima sperimentarlo’. Se i miei genitori mi dicono una cosa, l’hanno vissuta. Quindi, ascolterò e farò esattamente quello che mi dicono di fare. È una cosa che ho portato con me nella vita.”

“E poi, perché non dovrei fare tutto quello che mi dice? È Damian Lillard.”

“Tutto quello che sto passando io, l’ha passato anche lui. Quindi, qualsiasi cosa mi dica è un’informazione preziosa. E fin dall’inizio ho capito che era davvero interessato a me. Sono concentrato su qualsiasi cosa mi dica, perché sto cercando di arrivare dove è arrivato lui. Mi sto impegnando per questo. Farò tutto quello che dice e lo prenderò sul serio.”

Dame crede sia suo dovere passare al suo nuovo compagno di backcourt la sua conoscenza della pallacanestro, come i veterani che lo hanno aiutato quando era appena arrivato a Portland.

Lillard è stato la sesta scelta assoluta nel Draft 2012. I playmaker veterani Earl Watson e Mo Williams lo hanno preso sotto la loro ala per “aiutarlo ad accelerare la curva di apprendimento”. Dame racconta di aver ascoltato con attenzione ogni parola, aver studiato molti filmati con loro e aver risposto alle continue domande che i due gli ponevano. Watson, ex capo allenatore dei Suns, è ora assistente dei Raptors; mentre Williams è coach della squadra maschile della Jackson State University. Lillard ha descritto il tutoraggio di Watson e Williams come qualcosa di “super importante” per il suo sviluppo.

“Sono arrivato da rookie e ho subito avuto un impatto sulla squadra. Ho iniettato fiducia a tutti, anche all’organizzazione e ai miei compagni di squadra. Poi sono arrivati loro e mi hanno fatto fare un ulteriore passo avanti. Se non l’avessero fatto? Ho molto cuore, sono competitivo, lavoro duramente e alla fine avrei capito questi insegnamenti da solo, perché stavo imparando man mano che il mio anno da rookie andava avanti. Ma questo processo sarebbe stato sicuramente più lento.”

“Watson e Williams mi hanno insegnato le letture nei pick&roll. Mi dicevano: ‘Perché stai facendo così tanta fatica contro la difesa del pick&roll? Se sai che si alzeranno, accetta il raddoppio. Se vengono a pressarti fuori alti, esci forte sul primo per vedere se riesci ad attaccarlo; se non ce la fai, accettata il cambio. Se invece cerchi di uscire dalla trappola in anticipo, sappi che se sei aggressivo la prima volta e il difensore prova duramente a tagliarti fuori, allora la volta successiva esci dalla trap come se stessi per farlo di nuovo e poi invece splittala, passandoci in mezzo. Guarda da una parte con gli occhi e poi cambia direzione. Devi usare molto gli occhi e gli sguardi’. Sono state molte le cose che mi hanno insegnato al secondo anno e che hanno accelerato il mio processo di crescita”.

Lillard, dal canto suo, è orgoglioso di vedere i miglioramenti di Anfernee, ma ha posto una condizione a tutti i suoi insegnamenti: che questi vengano tramandati, come lui ha fatto con Simons.

“Gliel’ho detto più volte: tutto ciò che ho imparato e raccolto te lo spiegherò e te lo trasmetterò, e il tuo dovere sarà farlo per il prossimo”.