Le Finals 2011 rimarranno, probabilmente, il momento più buio della carriera di LeBron James. Arrivando con i favori del pronostico, con a fianco Dwyane Wade e Chris Bosh, i primi Miami Heat guidati da James si sono fermati davanti ai Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki.

Le prestazioni di LeBron, che non arrivò a 20 punti di media nella serie, non furono certamente all’altezza di quello che era il suo sconfinato potenziale in quegli anni. Ma quella sconfitta fu in qualche modo la base dei successi ottenuti nei due anni successivi.

Nel suo nuovo podcast “Mind the game”, condotto insieme a JJ Redick, James è tornato a parlarne:


Nel mio primo anno a Miami ovviamente avevamo i Big-3: io, Wade e Bosh. E tutti parlavano di superteam, superteam di qua e superteam di là. Ma abbiamo dovuto costruire il resto del roster con giocatori al minimo salariale. Non avevamo abbastanza giocatori complementari a noi per vincere, e siamo comunque arrivati alle Finals

E io ho giocato di m***a, mi dissi che il modo in cui avevo giocato era inaccettabile. E’ stato sicuramente il punto più basso della mia carriera.