Da Barcellona a Tokyo, anche le scarpe sono state un segno distintivo delle spedizioni olimpiche statunitensi. 

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Nick Depaula e Aaron Dodson per Andscape, tradotto in italiano da Alberto Pucci per Around the Game.


Dalla prima partecipazione dei professionisti NBA ai Giochi Olimpici nel 1992, le rassegne a Cinque Cerchi sono diventate uno dei maggiori palcoscenici per la crescita e lo sviluppo del Gioco. Allo stesso tempo, le Olimpiadi sono servite come rampa di lancio ad alcune delle sneakers più iconiche mai prodotte. 


A Barcellona ’92, tuttavia, vi erano ancora alcuni evidenti conflitti. Micheal Jordan, per esempio, coprì completamente la propria tuta con la bandiera americana per non mostrarsi in abbigliamento Reebok. E la “rivincita” di MJ è arrivata qualche anno più tardi, con Nike che dal 2008 ha iniziato a vestire la nazionale americana, utilizzando il palcoscenico olimpico per lanciare alcune delle sue novità, anche a livello calzaturiero. Dalle Hyperdunk del Redeem Team di Pechino alle “smart shoes” di Londra 2012, che avevano integrato un chip Nike+ al proprio interno. 

Sempre nel 2008, coach Mike Krzyszewski decise di porre un veto sulle adidas di Dwight Howard, il solo atleta non-Nike in squadra. Una scelta simile venne compiuta nel 2016, vietando ai giocatori di indossare scarpe dei competitor nella foto di squadra. Nike cercò addirittura di sostituire il rosso, bianco e blu delle divise con colori più accesi, non riuscendoci. 

Negli otto giochi olimpici che hanno visto partecipare atleti NBA, le scarpe dell’azienda di Beaverton sono state indossate da 61 atleti sui 96 convocati. Se si contano anche branche dell’universo Nike come Jordan o Converse, il conteggio sale a 77. 

Tokyo 2020 ha proseguito la tradizione, portando agli USA, e a Nike, la quarta medaglia d’oro consecutiva.

1992: il Dream Team

Sei settimane dopo la vittoria del suo secondo titolo contro Portland, MJ iniziò la seconda avventura olimpica della sua carriera. Ad accompagnarlo c’erano delle Air Jordan 7 diverse dal modello iconico indossato nei Playoffs: bianche, blu e rosse, avevano dettagli color oro e argento e portavano sul tacco il numero 9, ovvero quello che a causa delle regole FIBA del tempo Jordan avrebbe dovuto indossare in Spagna.

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Le “Olympic” 7 sono solo la ciliegina di una torta ricca di stelle e di scarpe dai toni patriottici. Tra queste non si possono tralasciare le Nike Air Force 180 di Charles Barkley, le Air Ballistic Force di John Stockton e David Robinson e le Air Flight Lite di Chris Mullin e Scottie Pippen. Se il Dream Team è la squadra più iconica mai scesa in campo, non ci sono dubbi che le Air 7 siano le scarpe più iconiche mai indossate in contesto olimpico. 

Highlights: 

Michael Jordan – Nike Air Jordan 7

Charles Barkley – Nike Air Force 180 

David Robinson, John Stockton – Nike Air Ballistic Force

Scottie Pippen, Chris Mullin – Nike Air Flight Lite

Larry Bird – Converse Bird 

Patrick Ewing – Ewing Eclipse 

Christian Laettner – Nike Air Flight Huarache

1996: Dream Team II

Arrivare dopo il gruppo di Barcellona è difficile. Ma la squadra del ’96 è riuscita non solo a confermarsi, vincendo l’oro in casa nei Giochi di Atlanta, ma a presentare anch’essa una ricca collezione di calzature-simbolo. 

Pippen, reduce dalla stagione delle 72 vittorie, era certamente una delle stelle della squadra. Riservato come sempre, aveva ai piedi un paio di Nike Air More Uptempo: un prodotto di altissima tecnologia e dal classico stile Nike. Lo stesso Pippen non nasconde l’entusiasmo a riguardo: “Era una scarpa che voleva osare, che voleva essere un’affermazione decisa. Penso che Nike abbia fatto un grande lavoro e abbia voluto dire qualcosa con questo modello. Quando ho iniziato a giocare con queste scarpe stavo avendo delle prestazioni da MVP. Avevo fiducia in me, e Nike mi ha aiutato a mantenerla”.

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Il paio blu e bianco di Pippen, con il suo numero 8 ricamato in oro sul tacco, era certamente una dichiarazione di intenti. Barkley si mantenne più sobrio, con un modello identico ma bianco, mentre Miller e Payton indossarono un altro modello della stessa linea: le Air Much Uptempo

Come la squadra del ’92, anche la spedizione di Atlanta vide una varietà di marchi: Shaquille O’Neal portava con fierezza le sue Hexalite-boasting Reebook Preacher, mentre Grant Hill si presentava con delle signature shoes Fila. Tornando a Nike, sono iconiche le Zoom Flight 96 di Penny Hardaway, con il numero 6 in oro cucito sul tacco. 

Highlights: 

Scottie Pippen – Air More Uptempo (Navy / White / Red) 

Charles Barkley – Air More Uptempo (White)

Penny Hardaway – Zoom Flight 96

Shaquille O’Neal – Reebok Preacher

Grant Hill – Fila GH 2 

Gary Payton and Reggie Miller – Nike Air Much Uptempo

Mitch Richmond – Nike Air Flight 96

Sidney 2000: la Dunk de la Mort

Il volo di Vince Carter sopra Frederic Weis è una delle giocate più famose della storia della Nazionale americana. Le Nike Shox BB4 che Air Canada aveva ai piedi al momento della schiacciata, tuttavia, non dovevano essere lì. Vinsanity si era infatti presentato alle foto ufficiali con delle AND1 Tai Chi ai piedi, le stesse scarpe con cui aveva vinto la gara delle schiacciate pochi mesi prima.

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Dopo la rumorosa fine del suo contratto con Puma, Carter era passato indistintamente da adidas ad AND1 durante gli ultimi mesi della stagione 1999/00. Nel frattempo, Nike continuava con insistenza a presentargli offerte per diventare il volto della nuova collezione Shox. “Essere il primo a indossare scarpe di una nuova tecnologia… non ci ho messo un secondo a decidere, era semplicemente fatta per me e per il mio gioco”. (Vince Carter)

Nike non poteva sperare in un debutto migliore, visto il torneo giocato da Carter.

Kevin Garnett, invece, optò per un paio blu e oro di Nike Flightpose 2. I membri del Team Jordan – Ray Allen e Vin Baker – indossavano delle edizioni retro delle Air 6.

Tornando a quella schiacciata, per Carter dentro a quel gesto atletico ci sono tanti significati, anche per le sneakers: “Il successo della mia giocata ha fatto nascere la leggenda di quelle scarpe. Io sono cresciuto con loro, sono diventato una stella grazie alle BB4”. 

Highlights: 

Vince Carter / Jason Kidd / Tim Hardaway / Allan Houston / Antonio McDyess – Nike Shox BB4

Kevin Garnett – Nike Flightposite 2 

Gary Payton – Nike Zoom GP 2

Ray Allen and Vin Baker – Air Jordan VI

Alonzo Mourning – Air Force Authority

2004: la Delusione 

I Giochi del 2004 segnano il debutto di tre leggende del Gioco e della Nazionale Statunitense. Dopo essere stati 3 delle prime 5 scelte al Draft 2003, LeBron James, Carmelo Anthony e Dwyane Wade terminarono la propria stagione da rookie unendosi a Team USA. 

Ad Atene, LeBron si presentava con le Nike Zoom LeBron 2 e una maglia #9 dai chiari rimandi jordaniani. Melo, atleta del brand di MJ, omaggiava invece il Dream Team con una versione mai venduta al pubblico di Air Jordan 7. Il tocco personale era dato in questo caso dalla scritta “MELO” cucita sul lato. Anthony utilizzò poi delle edizioni speciali delle Jordan Melo 1.5 e delle Air Jordan 2.

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Wade giocò invece con delle Converse Icon Warrior edizione speciale, prodotte per l’occasione con i colori della bandiera americana. Scarpa Reebok, invece, per Allen Iverson, che si presentava con delle nuovissime Question 2

Quella spedizione si rivelò fallimentare per Team USA, che perse l’oro per la prima volta dal 1992. 

Highlights: 

Allen Iverson – Reebok Question 2

LeBron James – Nike Zoom LeBron 2 and Zoom Generation

Carmelo Anthony – Jordan Melo 1.5, Air Jordan II, Air Jordan VII

Tim Duncan – Adidas D-Cool 

Amar’e Stoudemire – Nike Zoom Huarache 2K4, Air Jordan XIX, Air Max Uptempo

Carlos Boozer – Nike Zoom Huarache 2K4

2008: The Redeem Team

La squadra del 2008 aveva tutto: dal nome che riecheggiava sia la riscossa, sia la corazzata del 1992, al talento in campo.

LeBron si presentava alla sua seconda Olimpiade con delle Nike Zoom Soldier 2 e con il primo modello di Nike LeBron 6. Anthony tornava in Nazionale con le sue Jordan Melo 5. Wade rimaneva fedele alla Converse con delle Wade Slash. Chris Paul, invece, portava delle Air Jordan 23.

FOTO: Andscape

Il capitano di quella squadra, Kobe Bryant, si presentava con una scarpa destinata a fare la storia: le Nike Hyperdunk“Mi ha attratto la tecnologia.” [erano le prime scarpe prodotte con la tecnologia Flywire e Lunar Foam] “Io sono un amante della tecnologia, non sono in molti che vorrebbero usare una scarpa completamente nuova”. 

Con le Hyperdunk ai piedi, Bryant è stato uno dei protagonisti di quella versione di Team USA, che chiuse i giochi con un record di 8-0. Sulle scarpe campeggiava la scritta “United we rise”, una perfetta sintesi del Redeem Team.

Highlights: 

Kobe Bryant and others – Nike Hyperdunk

LeBron James – Nike Zoom Soldier 2 + Zoom LeBron 6

Chris Paul – Air Jordan XX3

Dwyane Wade – Converse Wade Slash 

Carmelo Anthony – Jordan Melo M5

Londra 2012: il dominio continua 

Nelle prime sette sfide delle Olimpiadi britanniche, LeBron ha indossato il modello di punta della nuova linea Nike: le Lunar Hyperdunk, una versione limitata e in colori Team USA delle nuove – e leggerissime – Hyperdunk. Il suo logo personalizzato era sulla linguetta di ogni scarpa.

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Nella finale per la medaglia d’oro con la Spagna, però, James ha optato per il debutto della sua nuova signature shoe, la Nike LeBron 10. La scarpa ideale per una partita che segnò il coronamento di un’annata da MVP, MVP delle Finals, primo anello e oro Olimpico. 

LBJ non fu l’unico, comunque. Anche gli altri atleti Nike usarono la rassegna a Cinque Cerchi per mostrare dei nuovi modelli. Kobe indossò le Zoom Kobe 7, mentre Kevin Durant, leader realizzativo della squadra, le Zoom KD 4. Dopo aver battuto la selezione spagnola in finale, Bryant e Durant si presentarono alla cerimonia di premiazione con delle Air Force 1 ai piedi.

Highlights: 

Kobe Bryant – Kobe 7 

Kevin Durant – KD 4 

LeBron James – Lunar Hyperdunk + LeBron 10

Russell Westbrook – Nike Hyperfuse 2012

James Harden and others – Nike Hyperdunk 2011 Low

Rio 2016: innovazioni

Dopo due ori vinti con LeBron, Wade e Kobe in copertina, la Nazionale americana si presenta a Rio de Janeiro con molte facce nuove. Una delle stelle della squadra, e di Nike, era certamente Kyrie Irving, che arrivava dal tiro più importante della sua carriera e dal titolo con i Cavs. Ai suoi piedi c’erano le Nike Kyrie 2, con una colorazione ispirata alla bandiera americana.

FOTO: Andscape

Paul George, che si trovava sul primo grande palcoscenico internazionale dopo il suo tremendo infortunio di due anni prima (proprio con Team USA), era il volto delle nuove Nike Hyperdunk Flyknit 2016, una scarpa che usava e univa una silhouette particolare alla solita tecnologia Hyperdunk. 

KD, osservato speciale dopo il contestato annuncio del suo “Next Chapter”, si presentava con delle nuovissime Nike KD 9, anch’esse dotate di tecnologia Flyknit, che in passato aveva trovato la propria fortuna con le Kobe 9 (2013). 

Highlights: 

Kevin Durant – Nike KD 9

Paul George – Nike Hyperdunk 2016 Flyknit 

Kyrie Irving – Nike Kyrie 2 

Kyle Lowry – Adidas Crazylight 2016 

Draymond Green and DeMarcus Cousins – Nike Zoom Clear Out

DeMar DeRozan – Nike Kobe 11

Tokyo 2020 : finire il lavoro 

Dopo un anno di rinvio causa pandemia e la rinuncia di moltissime star, Team USA si è presentato in Giappone con un roster di giocatori giovani e nel pieno della propria carriera. Anche le scarpe non sono state da meno, con il debutto di molti signature models. 

Kevin Durant e Damian Lillard, due dei veterani della squadra, hanno portato nel paese del Sol Levante modelli del loro ultimo paio personalizzato, con i colori della squadra.

FOTO: Andscape

Jayson Tatum e Bam Adebayo, alla loro prima Olimpiade, hanno indossato invece l’ultimo modello delle Air Jordan, ormai alla 36esima edizione. Entrambi avevano sulla linguetta il proprio logo personalizzato. Tatum, poi, aveva scritto “Deuce”, il nome di suo figlio, mentre Adebayo “76 Church Lane”, in onore del caravan dove è cresciuto in North Carolina.

I tre reduci delle Finals – Devin Booker, Khris Middleton e Jrue Holiday – avevano invece delle limited edition delle Nike Kobe 5/6. Nonostante la (contestata) fine del rapporto tra la famiglia Bryant e Nike, infatti, i giocatori hanno deciso di onorare una leggenda di Team USA come Kobe portando in Giappone alcune delle sue sneakers più rappresentative. 

Il roster vedeva poi atleti di altri brand della famiglia Nike, come Converse o Jordan, e tre atleti adidas. Al momento della premiazione, tuttavia, i giocatori hanno indossato tutti, come da accordi, le Nike Medal Standard Kit. L’obbligo di vestire lo “Swoosh” è stato anche scherzosamente commentato da Lillard, uno degli atleti adidas, sui social: “Mi disturba”. 

Highlights: 

Kevin Durant – Nike KD 14

Damian Lillard – Adidas Dame 7 EXT/PLY

Zach LaVine – Adidas Exhibit A

Jayson Tatum and Bam Adebayo – Air Jordan 36

Devin Booker – Nike Kobe 5

Draymond Green – Converse Jet BB

Jrue Holiday and Khris Middleton – Kobe 6