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Questo contenuto è tratto da un articolo di Ernesto Cova per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


C’è sempre qualcosa che succede qua e là nel mercato NBA. Per quanto una fanbase tenga a un giocatore, indipendentemente da quello che lui ha fatto per loro, non c’è assolutamente modo che il front office smetta di muoversi e provi a fare movimenti che possano migliorare la squadra.


Inoltre, un po’ perché talvolta vogliono andarsene per giocare per una squadra vincente, talvolta è la franchigia a decidere di scambiarli per qualche asset migliore, ci sono sempre più superstar nelle mid-season trade, di metà stagione, anche se nessuno se lo aspetterebbe mai.

Nell’ultima decade, abbiamo visto svariati e scioccanti movimenti accadere in NBA, anche prima della trade deadline. Ecco perché oggi ne ricorderemo qualcuno, parlando delle più notevoli trade di metà stagione dal 2014 al 2021, secondo Slam Studios.

2014 – Rudy Gay ai Sacramento Kings

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Quando ha messo piede per la prima volta nella Lega, la maggior parte dei fan ha pensato che Rudy Gay potesse diventare una superstar. Mentre le aspettative furono un po’ tradite e non del tutto soddisfatte, è stato comunque per un certo periodo una delle ali two-way più capaci della Lega.

Ecco perché i Sacramento Kings decisero di andare all-in per assorbire il suo enorme contratto, tornando al 2014 – con player option da oltre $19M per il 2014/15 e estensione triennale da $40 milioni. Fu scambiato dai Raptors assieme a Aaron Gray e Quincy Acy in cambio di Chuck Hayes, Patrick Patterson, John Salmons e Greivis Vasquez.

2015 – Rajon Rondo ai Dallas Mavericks

Dec 28, 2014; Dallas, TX, USA; Dallas Mavericks guard Rajon Rondo (9) looks to set the play against the Oklahoma City Thunder during the first half at the American Airlines Center. Mandatory Credit: Jerome Miron-USA TODAY Sports
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Magari oggi non gli verrà riconosciuto a causa delle prestazioni recenti, ma non troppo tempo fa Rajon Rondo è stato tra le migliori point guard nella Lega. Era un buon floor general, una presenza difensiva non trascurabile con un’abilità di playmaking di livello elitario.

Nonostante questo, i Boston Celtics capirono quando separarsene, così girarono Rondo assieme a Dwight Powell ai Dallas Mavericks in cambio di Jae Crowder, Jameer Nelson, Brandan Wright, una scelta al primo giro e una al secondo. Col senno di poi, fu una delle peggiori trade degli ultimi anni, lato Mavs.

2016 – Tobias Harris ai Detroit Pistons

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Il 2016 è stato un anno abbastanza tranquillo per quel che riguarda i soli movimenti o blockbuster trade di metà stagione. Nessun giocatore di altissimo livello fu scambiato in questo periodo, ma questa mossa permise a Tobias Harris di evolvere nello scorer che è oggi e spiega il perché i 76ers lo abbiano pagato così profumatamente.

Tornando al 2016, Harris stava emergendo come un giocatore spesso da doppia-doppia con un “ventello” facile a partita con degli Orlando Magic non proprio brillanti. I Detroit Pistons si inserirono e scambiarono Brandon Jennings e Ersan Ilyasova per arrivare a Harris, che finì però ai Clippers un paio di anni dopo.

2017 – DeMarcus Cousins ai New Orleans Pelicans

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Per anni, i Sacramento Kings e DeMarcus Cousins hanno vissuto una relazione di continui tira e molla. Cousins voleva competere al massimo livello e vincere, ma sentiva che la franchigia non stesse facendo abbastanza per riuscirci, al punto che tra le due parti subentrò una rottura definitiva che permise al giocatore di avere un nuovo inizio.

I Kings scambiarono Cousins e Omri Casspi ai New Orleans Pelicans in cambio di Tyreke Evans, Langston Galloway, Buddy Hield, una scelta al primo (2017, protetta top-3) e una al secondo giro. Sfortunatamente, la carriera di Cousins calò a picco a causa di una infinita serie di infortuni.

2018 – Blake Griffin ai Detroit Pistons

(via Clips Nation)

I Los Angeles Clippers avevano appena offerto a Blake Griffin una pesante estensione da 5 anni a oltre $171 milioni per trattenerlo fino a fine carriera. Poi, all’improvviso, lo scambiarono ai Detroit Pistons con Brice Johnson e Willis Reed in cambio di Avery Bradley, Tobias Harris, Boban Marjanovic, una first-round pick (2018, protetta top-4) e una second-round pick.

Griffin portò in Michigan i propri talenti e ebbe una delle migliori stagioni della sua carriera prima di crollare totalmente sempre a causa dei soliti infortuni.

2019 – Jimmy Butler ai Philadelphia 76ers

(via Yahoo! Sports)

I Chicago Bulls girarono Jimmy Butler ai Minnesota Timberwolves, ma il matrimonio fra questi due durò poco e finì nel peggiore dei modi. Dopo aver guidato i Wolves ai Playoffs del 2018, le cose iniziarono a degenerare nella stagione successiva, con Butler che si contrò con il front office e con la giovane star Karl-Anthony Towns.

La partenza di Jimmy fu inevitabile, così lo mandarono ai Philadelphia 76ers con Justin Patton in uno scambio per Jerryd Bayless, Robert Covington, Dario Saric e una scelta al secondo giro. I Sixers andarono vicinissimi alle NBA Finals con Butler in squadra, che però decise di andarsene e unirsi ai Miami Heat.

2020 – Andrew Wiggins ai Golden State Warriors

Sebbene Slam Studios citi la trade Drummond, questa fu ben più influente. Dopo che arrivò nella Baia nella sign&trade che permise a Kevin Durant di arrivare a Brooklyn, D’Angelo Russell fu girato assieme a Omari Spellman e Jacob Evans ai Minnesota Timberwolves per Andrew Wiggins, una scelta al secondo giro del 2021 e soprattutto una scelta al primo giro nel 2021, protetta top-3, diventata poi Jonathan Kuminga.

Al momento, non c’è dubbio su chi abbia vinto la trade: Golden State ha vinto un titolo NBA con Wiggins da co-protagonista, dopo aver completato la trasformazione in perfetto giocatore two-way che si era visto solo in maniera discontinua a Minneapolis; i Timberwolves, invece, hanno passato una buona stagione prima della trade Gobert, e adesso sono ancora in lizza per i Playoffs, ma DLo si è rivelato una presenza tutt’altro che favorevole sia al primo turno contro Memphis, sia in questo inizio di stagione.

2021 – James Harden ai Brooklyn Nets

Credit: USATSI

Dopo 9 anni di Playoffs run fallite, James Harden e i Houston Rockets presero la decisione di sperarsi. Forzò la trade, venendo girato ai Brooklyn Nets per unirsi a Kyrie Irving e riunirsi a Kevin Durant.

Non fu certo facile o poco costoso. Comprensibilmente, i Nets cedettero molti pezzi su un movimento del genere, mandando Jarrett Allen e Taurean Prince ai Cavs e Rodions Kurucs e Caris LeVert ai Pacers, in quella che poi si rivelò una trade a 4 squadre. Oltre a questo, si separarono da 3 first-round picks e 4 pick swaps.

2022 – James Harden ai Philadelphia 76ers

Ed eccoci di nuovo qua. Dopo la blockbuster trade del 2021 che lo aveva visto protagonista, James Harden è diventato anche l’eroe della deadline dello scorso anno. Il Barba fu scambiato assieme a Paul Millsap per Ben Simmons, Seth Curry, Andre Drummond, una scelta al primo giro 2024 (non protetta) e una al primo giro 2027 (protetta).

Ad ora, è difficile valutare chi sia uscito vincente da questo scambio, dato che i Nets e Simmons in primis stanno facendo molto bene, e i 76ers sono comunque una solida squadra Playoffs con ambizioni da contender. Ai posteri l’ardua sentenza.