FOTO: New York Post

I New York Knicks si trovano di fronte a numerose scelte importanti da prendere da qui e il primo luglio, che potrebbero decretare l’andamento non solo della loro free agency, ma anche della loro offseason. Cosa fare della team option da $15.6 milioni di Derrick Rose era senza dubbio una di quelle, e ieri sera ha trovato una risoluzione, dopo che il front office ha optato per rifiutarla e rendere il giocatore unrestricted free agent – stando a Fred Katz di The Athletic, il quale riporta anche che l’ex MVP con la maglia dei Bulls potrebbe ri-firmare a cifre minori.

Per quanto da un lato la scelta sembrasse ovvia, trattandosi di un prezzo esagerato per un pezzo fuori dalle rotazioni, lo stesso Katz spiega il perché non lo si dovesse dare per scontato:

“Se New York avesse accettato l’opzione di Rose, avrebbe avuto a disposizione un paio di giocatori in scadenza su cifre di medio livello fuori dalle rotazioni: lo stesso Rose e Evan Fournier. Se i Knicks avessero voluto cedere questi due in un accordo, avrebbero potuto offrire i loro $34.5 milioni di stipendi sommati in scadenza, ricevendo in cambio oltre $40 milioni – e lo avrebbero fatto senza perdere nemmeno un giocatore di rotazione.”


Ragionamento corretto, soprattutto considerando che i Knicks avrebbero a disposizione una marea di first-round pick a disposizione da cedere per indorare la pillola e imbastire una trade per qualche profilo di alto livello, ricordando che ottenere una stella è l’obiettivo primario di Leon Rose (ne abbiamo parlato QUI).

A questo punto, comunque, come fa notare Yossi Gozlan di HoopsHype, New York potrebbe trovarsi con la piena Mid-Level Exception a disposizione, se Josh Hart dovesse accettare la propria player option da $13 milioni. Qualora chiedesse di più, invece, servirebbe tagliare qualcosa, e a quel punto Fournier diventerebbe comunque importante.

Ma cosa vuol fare Josh Hart?

Non si sa. O, meglio, servirà ancora aspettare fino alla notte fra il 28 e il 29 giugno, data a cui è stata estesa la scadenza dell’opzione a disposizione di Hart, che avrebbe dovuto decidere entro la notte appena trascorsa. Evidentemente, le due parti staranno valutando il meglio da fare, dando per scontato che i Knicks saranno assolutamente interessati ad accontentarlo, visto l’enorme impatto avuto dalla passata trade deadline.

Per farlo, avranno due opzioni a disposizione: la prima, che Hart rifiuti l’opzione, diventando unrestricted free agent e accettando poi una ri-firma; la seconda, che Hart rifiuti l’opzione ed estenda solo successivamente, ad agosto come ricorda Katz, quando i Knicks potranno offrire fino a $81 milioni in 4 anni. Le altre opzioni comportano che il giocatore diventi free agent e firmi altrove, non proprio un bene per New York.

I Knicks si trovano comunque a $8.5 milioni sotto la luxury tax, contando attualmente i $13 milioni di Hart, con 14 giocatori su 15 a roster firmati. Il prossimo step, al netto di tutto, sarà trattenere l’ex Blazers e cedere Fournier, in modo da creare spazio e flessibilità, tenendosi lontani dalle tasse. I presupposti per fare bene, dal punto di vista salariale, e non, ci sono tutti a New York. Se poi i Knicks sapranno sfruttarli, o meno, dipenderà solo da loro.