FOTO: Sports Illustrated

I Golden State Warriors, superando Portland, hanno la possibilità di agganciare (e superare grazie al tiebreaker favorevole) al nono posto nella Western Conference i Los Angeles Lakers, battuti giusto un paio di giorni fa. Con l’ottavo posto distante 1 sola vittoria (nel pratico di più, considerando il tiebreaker favorevole ai Kings), Golden State adesso sogna un pur improbabile ottavo posto, che offrirebbe l’opportunità di una doppia chance al Play-In. Fra i più ispirati nella vittoria contro i gialloviola, un Klay Thompson da 27 punti (10/16 FG, 5/10 3PT), ridimensionatosi molto nel corso di questa stagione, accettando spesse volte anche il ruolo in uscita dalla panchina. Lo stesso Thompson ha fatto trasparire ottimismo nelle recenti dichiarazioni riportate su ESPN, dove sono stati menzionati i Miami Heat e la loro scorsa run Playoffs come metro di paragone per la stagione dei Warriors:

“Molta della nostra motivazione viene da quello che hanno fatto gli Heat nella passata stagione, passati dal giocare due partite di Play-In ad arrivare alle Finals. Penso che anche noi siamo capaci di una cavalcata del genere. Noi ovviamente non possiamo ancora guardare troppo avanti, ma saremo pronti qualunque cosa accada. Sappiamo che è possibile. Non c’è niente di troppo lontano dalla nostra portata.”

Quello di Miami dello scorso anno è stato un vero e proprio miracolo sportivo. Per chi non lo ricordasse: partiti perdendo la prima gara di Play-In contro Atlanta, hanno poi superato i Bulls in quella valida per l’ottavo posto, eliminando i Bucks (#1 seed) al primo turno grazie a un Jimmy Butler clamoroso. Da lì, cavalcata trionfale fino alle Finals, dove si sono arresi solo contro Denver dopo essere usciti dalla Eastern Conference battendo i Boston Celtics in 7 gare – in una serie folle, dove Miami si è fatta rimontare dal 3 a 0, per poi vincere la gara decisiva. A differenza di Golden State, però, il livello del roster degli Heat era molto più basso, in tutto e per tutto guidato dalle magie di un Erik Spoelstra che si è divorato i gameplan soprattutto di Bucks e Knicks. Qualora i Warriors dovessero prendere parte ai Playoffs, riuscendo a competere, non si potrebbe certamente parlare di un’impresa pari a quella di Miami, ma in una Western Conference così competitiva ci sarebbe comunque da stupirsi. Chissà se la motivazione di cui parla Klay Thompson non faccia davvero miracoli.