Le sue doti da rimbalzista sono già nella leggenda, ma il suo gioco all-around ha aiutato i Knicks a restare a galla.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Sarah Al-Refae per The Knicks Wall, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Da una breve e negativa striscia iniziale alla crescita come giocatore da tantissimi minuti e altrettanti rimbalzi, Josh Hart ha vissuto più di una vita in questa stagione. Classificato attorno ai 193 cm secondo le misurazioni NBA, viaggia a una media di 8.1 rimbalzi ad allacciata di scarpe, conditi da 9.1 punti e 3.7 assist, tirando con il 42.6% dal campo. Non siete ancora impressionati? Bene, allora diamo un’occhiata più approfondita al suo incredibile contributo offerto ai New York Knicks.


Lente d’ingrandimento

Da quando è arrivato a New York, Josh Hart ha fatto registrare 16 impressionanti doppie-doppie, mentre le gare contro Philadelphia 76ers e Golden State Warriors di qualche giorno fa rappresentano rispettivamente la quarta e quinta tripla-doppia stagionale. Specialmente contro i primi, si è guadagnato la standing ovation del Madison Square Garden, mettendo a referto 20 punti, 19 rimbalzi e 10 assist, entrando nella storia della franchigia come il sesto Knickerbocker di sempre a far registrare almeno 4 triple-doppie in una stagione.

Arrivato corto per il 20+20, questo è quello che Hart ha detto su coach Tom Thibodeau ai microfoni di Fred Katz: “Sarebbe stato carino, ma Thomas Thibodeau voleva togliermi. Tutti si sono lamentati del fatto che abbia giocato 40 minuti, mi sarei chiuso il mio 20+20, ma ha deciso di togliermi. Grazie Thomas, lo apprezzo.”. Ovviamente questo è solo sarcasmo, la sua relazione con coach Thibs ha dato vita a una grande chimica e a divertenti gag. Ma quello che potreste non sapere è che, se Hart avesse raggiunto il suo obiettivo, sarebbe diventato il giocatore più basso a far registrare un 20-20-10 da Guy Rodgers dei Golden State Warriors, negli anni ’60. E comunque, come fa notare lo stesso Katz, a lamentarsi del minutaggio è stato anche lo stesso Hart:

Anche Thibodeau ha voluto dire la sua sulla performance del giocatore: “Mi affliggerà sempre per qualche motivo, perciò entra da un orecchio ed esce dall’altro. Ma è stato grandioso. Gioca per vincere ed è questo che amo di lui, non è uno che gioca per le statistiche, sebbene siano state grandiose, incredibile. Ma gioca per vincere e questo lo rende così importante per noi”, stando a Kristian Winfield di NYDN. Nonostante Josh Hart non abbia chiuso quel 20-20, è comunque diventato il sesto Knick di sempre con 20 punti, 15 rimbalzi e 10 assist in una singola gara, in compagnia di giganti come Patrick Ewing, Walt “Clyde” Frazier Jr., Richie Guerin e Michael Ray Richardson.

Al di là della singola prestazione, a causa dei grossi buchi a roster lasciati dalle assenze di Julius Randle e OG Anunoby, coach Thibs ha dato piena fiducia, a livelli mai visti prima, al prodotto di Villanova. Di media, Hart sta giocando 32.4 minuti di media a partita ma, prima del ritorno temporaneo di Anunoby, sono state numerose le occasioni in cui l’allenatore lo ha tenuto in campo per 40+ minuti, con i massimi stagionali toccati contro i Golden State Warriors – oltre 47 a febbraio, 48 qualche giorno fa. In una recente striscia ha giocato per più di 40 minuti in 9 partita consecutive, nessuno ha mai fatto registrare così tante gare consecutive, con così tanti minuti, da James Harden nel 2016. Onestamente? Questo si può vedere in due modi differenti.

Il primo è che forse Thibodeau ha la tendenza a sovraccaricare i propri giocatori. Guardando indietro ai Chicago Bulls nel 2012 e a Luol Deng, pesantemente infortunato durante i Playoffs, l’allenatore ha fatto vestire il sudanese e lo ha fatto scendere in campo per svariati minuti in numerose partite, senza preoccuparsi di quello che è accaduto poco dopo nella stagione successiva. L’altro è che coach Thibs ha avuto ragione nel credere in Josh Hart ed è ovvio che la batteria di quest’ultimo sembri non esaurirsi mai, sembra quasi che le sue mani siano magnetiche quando si tratta di catturare un rimbalzo. E, forse, Thibodeau è uno dei fattori (al di là dell’ovvia tenacia difensiva di Hart) che hanno aiutato il giocatore a produrre questi numeri ultimamente. Che la si veda in un modo o nell’altro, i fan dei Knicks possono dormire sonni tranquilli sapendo che gli infortunati presto dovrebbero tornare e che Hart potrà continuare a dare il proprio inestimabile contributo come ha sempre fatto, ma senza il rischio di infortunarsi per un sovraccarico di minutaggio.

Josh Hart ha messo a referto 10+ rimbalzi consistentemente nelle sue ultime 5 partite con i Knicks. Parlando chiaramente, è uno dei migliori rimbalzisti attualmente in NBA: il numero di rimbalzi catturati in stagione (541) a pensarci non è troppo lontano dai top assoluti come Nikola Jokic (821), Anthony Davis (802), Clint Capela (633), Victor Wembanyama (633) e via dicendo; si trova attualmente al 18esimo posto nella Lega dietro a 17 lunghi. Nessuno dei giocatori menzionati si avvicina minimamente all’altezza di Hart o alla posizione che gli è chiesto di ricoprire. Questa stagione in termini di rimbalzi è straordinaria, uno specchio ideale dell’affidabilità del giocatore. Alla fine, si può dire abbastanza tranquillamente che New York sia in buone mani quando c’è Josh Hart in giro.