
Questo contenuto è tratto da un articolo di Lee Tran per Fadeaway World, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
Russell Westbrook è stato al centro di tante, forse troppe critiche nel corso di questa stagione, ma non ci sono dubbi sul fatto che il suo fit tecnico con i Los Angeles Lakers si sia dimostrato pessimo e che il suo impatto non sia stato all’altezza delle aspettative createsi dopo la trade della scorsa offseason.
Negli ultimi mesi, dopo aver visto sfumare un po’ alla volta le chances di titolo dei giallo-viola, in molti si sono chiesti se Russ possa effettivamente aiutare una squadra a certi livelli. Alcuni (ma non tutti), come Shannon Sharpe, non sono andati per il leggero:
“È terribile. Chiunque pensi che possa dare una mano a una contender, credo che non capisca nulla di questo sport. Basta guardare i Lakers in difesa.”
Nell’ultimo periodo, Westbrook ha migliorato le sue percentuali dal campo (soprattutto dall’arco) e non ha perso occasione per rispondere ai suoi detrattori: “non c’è niente di meglio di mettere a tacere chi ti critica”.
Ciò nonostante, il momento suo e dei Lakers è ancora molto delicato, dopo le 4 vittorie ottenute in 15 partite dalla pausa per l’All-Star Game. La sconfitta di ieri notte sul campo di New Orleans ha fatto scivolare i giallo-viola (31-43) al decimo posto nella Western Conference, scavalcati dagli stessi Pelicans (32-43) e con una sola partita di vantaggio sugli Spurs (30-44), undicesimi.
Nelle ultime due settimane di Regular Season i Lakers cercheranno, prima di tutto, di assicurarsi un posto al Play-In, e poi di ottenere un pass per i Playoffs. Il loro calendario di qui alla fine è tutt’altro che semplice.
Riusciranno Russ e i Lakers a “zittire le critiche”?