Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
NB. l’articolo è stato redatto a settembre 2022 in occasione di Tim Hardaway nella Hall of Fame e “rispolverato” per celebrare uno dei pilastri della pallacanestro NBA.
Isiah Thomas era abbondantemente considerato il miglior giocatore in NBA per il suo palleggio nel corso del suo prime, durante gli anni 80′, periodo in cui ha reso la palla da basket simile a uno yo-yo. Ma anche l’icona dei Detroit Pistons ha compreso che stesse arrivando qualcosa di nuovo quando ha visto per la prima volta un ragazzo della High School – proveniente da Chicago – di nome Tim Hardaway e il suo palleggio in crossover. Circa 40 anni dopo, Tim Hardaway Sr. ha avuto accesso alla Hall of Fame, dopo una notevole carriera in NBA ed al college. La point guard è rinomata per il suo rivoluzionario UTEP two-step crossover, divenuta frequente in tutti i parquet NBA e cestistici del mondo. Thomas ha parlato di ciò in un’intervista ad Andscape.
“A Chicago ero noto per il mio palleggio between-the-legs. Ma poi ho visto Tim, quando era alla High School, in un torneo in corso durante le vacanze di Natale al quale ho assistito come special guest. Tim non solo aveva nel suo bagaglio il between-the-legs, ci aveva aggiunto in più un crossover. Tutti eseguivamo i crossover, ma nessuno aveva mai pensato di utilizzarlo in quel modo.”
“Quando Tim ti puntava con un between-the-legs e poi rincarava la dose col crossover aveva uno stile e una movenza unici. Non solo era difficile da coprire difensivamente, ma era anche bello da vedere. Aveva il sangue freddo, un’attitudine e self-confidence che gli hanno permesso di andare avanti. Gli hanno concesso il nome e la corona di King of the Crossover. Poi è arrivato Allen Iverson, con un diverso approccio al crossover. Ma quello di Tim Hardaway è un must nello skillset di ogni giocatore al giorno d’oggi.”
Isiah Thomas
Tim Hardaway Sr. è 18° in classifica NBA All-Time per quanto riguarda il numero di assist, con i suoi 7.095. Il veterano, con 13 anni di carriera in NBA è stato 5 volte All-Star e in altrettante ha fatto parte delle selezioni All-NBA. Tuttavia, il crossover di Tim Hardaway è la sua signature move, e continuerà a far parte del basket ancora per molti anni a venire.
“La gente aveva compreso il mio stile di gioco e cosa avevo apportato al basket. Il crossover non verrà mai dimenticato. La gente prova ancora a imitare il mio crossover. Quando li vedo intenti a provarci, non riuscendo a terminarlo oppure eseguirlo totalmente fuori ritmo, dico loro: ‘Dovete lavorarci su sodo!’. La mia legacy sarà ancora lì e la gente mi riconoscerà per anni in futuro..”
“Il crossover ha lasciato un’enorme impronta sulla NBA, anche perché è un movimento inarrestabile.”
Tim Hardaway
Mentre Chicago era già abituata ai crossover di Tim Hardaway, il mondo del basket ne ha avuto notizia quando quest’ultimo è andato a difendere i colori della University of Texas ad El Paso, dal 1985 al 1989. Era stato rinominato Texas two-step. Ma qual è stata la ragione per cui Tim, scelto al Draft 1989 dai Golden State Warriors, ha creato la sua famosa signature move?
“Se eseguito alla perfezione, si può arrivare ovunque si voglia in campo e si può creare una giocata per la propria squadra scrollandosi di dosso il proprio uomo in marcatura. Era una movenza creata da me per arrivare al tiro o creare una giocata per i miei compagni.”
Tim Hardaway
La parte più brillante della sua carriera in NBA è legata alle prime 6 stagioni con i Golden State Warriors, durante le quali ha formato i famigerati Run TMC, il trio che comprendeva gli Hall of Famer Chris Mullin e Mitch Richmond. Hardaway ha avuto una media di 19.8 punti, 9.3 assist, 3.6 rimbalzi e 1.9 recuperi in 422 partite in carriera con la canotta dei Warriors. I suoi assist a partita sono ancora un franchise-record. La guardia ha inoltre totalizzato 17.7 punti, 8.2 assist, 3.3 rimbalzi e 1.6 recuperi in 822 partite suddivise tra Warriors, Miami Heat, Dallas Mavericks, Denver Nuggets e Indiana Pacers. Un nervoso Tim Hardaway è stato nominato alla Hall of Fame dopo esser stato scartato varie volte.
“Avevo paura di rispondere al telefono, a dirvi la verità. Ero stato rifiutato già 5 volte in precedenza. Tremavo. Ma dopo il terzo o il quarto squillo del telefono ho alzato la cornetta. Un dirigente della Hall of Fame mi stava chiamando per dire: “Ho notizie migliori rispetto alle volte precedenti. Mi congratulo con te per far parte della Hall of Fame 2022.”.
“Ho risposto qualcosa come: ‘Beh, è incredibile!’. Da quel momento e nell’ora e mezza successiva ho soltanto pianto. Mia moglie, i miei genitori, i miei figli, mio fratello: erano lacrime di gioia.”
Tim Hardaway – Dal set di uno spot pre-stagionale a Los Angeles
Il padre dell’attuale All-Star dei Golden State Warriors Stephen Curry, ovvero Dell Curry, si è trovato ad affrontare Hardaway Sr. in NBA. Adesso i rispettivi figli si trovano a sfidarsi sui parquet della NBA, con Tim Hardaway Jr. tra le fila dei Dallas Mavericks. Le skills di Hardaway Sr. hanno avuto molta influenza nel bagaglio tecnico di Steph Curry, che lo ha rivelato ad Andscape.
“Sapevo che era solo questione di tempo prima che entrasse a far parte della Hall of Fame. Ci sono moltissimi giocatori attualmente nella lega che sono cresciuti, come me, guardando quello stile di gioco basato sull’uscita dai blocchi. Non mi curavo troppo delle statistiche in quel periodo. Si trattava più dell’impatto visivo, di quanto bello fosse vederle eseguite e dell’amore verso il basket che hanno ispirato.”
“Si trova in quella cerchia di giocatori. Il modo in cui giocava ha avuto un lungo impatto e meritava la Hall of Fame. Fa piacere sapere che abbia un figlio attualmente in NBA e nonostante ciò venga ancora riconosciuto.”
Stephen Curry
In aggiunta, le parole di CJ McCollum, che di frequente fa ricorso all’utilizzo del crossover: “Il suo crossover è utilizzato da moltissimi giocatori al giorno d’oggi. Tim è uno dei primi pionieri del crossover. Uno che ha cambiato il gioco.”. Jamal Crawford, il cui nickname su X è @JCrossover, ha tenuto a ricordare la prima volta che ha visto Tim Hardaway Sr. eseguire la sua signature move.
“Mi ricordo la prima volta che l’ho visto all’opera contro i Los Angeles Lakers ai Playoffs. È stato devastante! Tim è stato originale e la sua movenza di cui ha portato a conoscenza il mondo del basket sopravviverà a tutti noi.”
Jamal Crawford
La canotta #10 di Hardaway Sr. è stata ritirata dai Miami Heat e da UTEP. Diventare un Hall of Famer ha permesso che anche i Golden State Warriors facessero lo stesso. “Vale tutto per l’ingresso nella Hall of Fame. Prima godiamoci questo e poi quello.” – Ha detto lo stesso Tim Sr. in occasione del ritiro della sua jersey da parte dei Warriors. Anni prima di divenire una star NBA, Jason Kidd era noto ai tempi dell’Alameda College per essere una star intenta a sfidare spesso in uno-contro-uno durante l’estate giocatori del calibro di Chris Mullin e Gary Payton. L’attuale coach dei Dallas Mavericks ricorda ancora la sfida di avere a che fare con i crossover di Hardaway da giovane.
“Da ragazzo, chiunque sapeva cosa fosse il suo crossover, conoscendone velocità e allo stesso tempo il palleggio rallentato. Non volevi mai essere dall’altra parte, dovendolo marcare in difesa. Non volevo mai essere superato da lui, perché si trattava di una movenza spettacolare, prima spostandosi da una parte e poi dall’altra. Volevamo solo assicurarci di non venire umiliati..”
“Perciò, è stato qualcosa che ha cambiato il gioco. Quando si parla del crossover, quasi tutti parlano di AI [Allen Iverson, ndr]. Ma tutto ha avuto inizio con Timmy e i crossover che ha eseguito a Golden State.”
Jason Kidd
Come Kidd, anche l’Assistant Coach dei Los Angeles Lakers, Phil Handy è divenuto un appassionato dei crossover di Tim Hardaway Sr. quando giocava alla High School e al Junior college nella Bay Area. L’ex star della University of Hawaii ha affermato di aver lavorato sodo sulla sua velocità e sul controllo della palla per via di Hardaway. Handy ha descritto il crossover dell’Hall of Famer come “una movenza spacca-partita che lo ha influenzato dalla sua giovinezza fino ad oggi.”:
“Lo UTEP two-steps è stata una movenza rivoluzionaria. Ha cambiato il gioco offrendo svariati metodi alle guardie nell’attaccare le difese avversarie. Tim è stato il primo ad aver usato il crossover in quel modo, ed era inarrestabile. Ogni volta che un giocatore crea una signature move che prende il suo nome, si sa già che è stato un game-changer.”
Phil Handy