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In questo periodo, l’Arabia Saudita è molto nominata, specialmente in relazione al mercato calcistico. Ma non solo. Dopo l’offerta astronomica fatta a Kylian Mbappé, è arrivata – tra le altre – la firma di Neymar, che ha spostato ulteriormente il baricentro delle conversazioni sull’espansione del mercato saudita. In questo clima, anche una battuta come quella di Giannis Antetokounmpo ai microfoni di TMZ Sports inizia a far rumore, soprattutto dopo i tanti tweet – suoi e delle altre stelle NBA, tra cui  LeBron JamesDamian Lillard e Draymond Green – sulla questione. Il due volte MVP dei Milwaukee Bucks non solo ha risposto con uno squillante “certo” alla domanda su un futuro in Arabia, in ottica post-ritiro, ma ha aggiunto:

“Se l’NBA trovasse il modo, magari con una trade fra la Lega e quella dell’Arabia Saudita, ci sarò!”

Tutto, ovviamente, sempre sorridendo e con tono lontano dal serio. Il nazionale greco è uno dei più attivi riguardo a quello che succede sul fronte saudita, specialmente a causa di quei “lot of money!” ai quali accenna nel video di TMZ. Il tweet sulla firma di Neymar ha fatto il bis con il primo su Mbappé, in risposta allo stesso Al-Hilal che gli ha già preparato la maglia.


Al di là delle doti calcistiche che Antetokounmpo ha già messo in mostra, il siparietto del giocatore si inserisce in un dibattito che nei prossimi anni potrebbe farsi indubbiamente vivo e molto più “reale”: l’Arabia Saudita potrebbe allargare i propri fronti anche verso la pallacanestro NBA? Ne abbiamo parlato ampiamente e nel dettaglio QUI, e riportiamo alcuni estratti che possano aiutare ad affrontare la questione:

“Dal Golfo dei segnali ci sono, come conferma la volontà di espansione dell’NBA in questa regione annunciata da Silver in occasione delle Abu Dhabi Games del 2022, e dunque il reciproco interesse mostrato dagli Emirati. Quanto allo specifico caso saudita, però, al momento non si registrano indizi, ma è anche vero che l’investimento nel calcio è stata un’escalation rapida e di grande impatto, e il suo successo potrebbe fare da traino per un allargamento di prospettive. O meglio, di discipline sportive. Del resto, ci siamo appena immersi nel grande disegno che il Saudi Vision 2030 si propone.

[…]

L’NBA potrebbe trovarsi prima o dopo ad affrontare una sfida inedita, vedendosi minacciata da una potenza esterna come mai è accaduto dalla nascita della stessa lega, o perlomeno dalla fusione con l’ABA. Per il momento, questo orizzonte è stato discusso solo in termini di ownership delle franchigie: potreste non esservene accorti, ma i Washington Wizards recentemente hanno venduto il 5% a un fondo qatariota, ed è abbastanza inevitabile che prima o dopo – con l’espansione in arrivo, l’occasione è ghiotta e dietro l’angolo – il fondo PIF allunghi le mani su un altro affare del genere. E se invece il progetto scalasse sull’attrarre i migliori talenti dell’NBA nelle lega cestisca araba, provando a farne l’epicentro del basket mondiale, sulla falsa riga della Saudi Pro League calcistica?

A beneficiarne non sarebbero soltanto LeBron (si fa per dire, anagraficamente parlando), Giannis e compagnia, che potrebbero firmare contratti monstre come quello di Mbappé. Ma anche tutto quel ceto medio parzialmente soddisfatto del nuovo CBA e della sproporzione del player empowerment nella lega, cui Austin Rivers recentemente ha dato voce.

Ad oggi, è difficile prevedere se uno scenario del genere si verificherà o meno, ed eventualmente quando. Quel che sappiamo, però, è che potrebbe bastare una riunione del consiglio di amministrazione del fondo PIF – cui Mohammed bin Salman e Turki Alalshikh presenziano in prima persona – per cambiare la geopolitica cestistica mondiale. Dopo aver assistito agli ultimi mesi di calciomercato, suona tutto più realistico adesso?”