FOTO: NBA.com

Continua senza sosta a espandersi il mercato attorno a Dejounte Murray, soprattutto adesso che è diventato eleggibile per una trade. La guardia degli Atlanta Hawks, dopo appena una stagione e mezzo, si trova adesso sul punto di partire addirittura entro la trade deadline del prossimo 8 febbraio, nonostante l’ingente capitale speso per portarlo in Georgia e un’estensione da $114 milioni fino al 2027 (player option 2027/28) appena firmata. Ecco, a proposito di quello scambio, secondo quanto riportato da Shams Charania ci sarebbe un interesse preliminare per un potenziale ricongiungimento inaspettato:

“Chi ha un certo grado di interesse esplorativo sarebbe la sua ex squadra, i San Antonio Spurs. Stanno costruendo attorno a Victor Wembanyama e Devin Vassell, hanno moltissimi Draft asset, non hanno senso di urgenza ma c’è moltissimo spazio per far sì che succeda qualcosa. Dato che gli Hawks hanno esteso il giocatore possono comunque permettersi di scegliere fra più squadre, in base a chi possa pareggiare le loro richieste.”

Questa è solo l’ultima di una lunga lista di squadre sul giocatore, fra cui in prima fila Los Angeles Lakers e Philadelphia 76ers. Come avevamo ricapitolato anche QUI, la situazione attuale in quel di Atlanta è stata illustrata da Marc Stein: “Alcune fonti consce del pensiero degli Hawks indicano che: A) Atlanta sta esplorando attivamente possibilità di trade che coinvolgano Dejounte Murray, le quali potrebbero dissolvere il back-court formato con Trae Young dopo appena una stagione e mezza; B) Atlanta sarebbe determinata a, citando testualmente dalle fonti, ‘costruire attorno a Trae e Jalen Johnson’ continuando sotto Quin Snyder.”.

La sola novità arriva ancora da The Athletic, in particolare dal podcast di Anthony Slater, insider di punta dei Golden State Warriors: le ultime definirebbero Dejounte Murray come un potenziale obiettivo per la squadra, con un pacchetto immediato da mettere insieme che includa il contratto di Chris Paul e asset aggiuntivi. Resterebbero in questo caso da chiarire però un paio di cose:

  • il contratto di CP3 ha un cap hit di $30.8 milioni, mentre quello di Murray recita “solo” $18.2 milioni, pertanto ci sarebbe bisogno di un ulteriore sgravo fiscale per Atlanta per far quadrare le regole relative al salary matching. I nomi cedibili non sono molti: Clint Capela e De’Andre Hunter sono sul mercato con stipendi da circa $20 milioni ciascuno, ma sono nomi per cui servirebbero ulteriori asset positivi, mentre Patty Mills ha uno stipendio di $6.8 milioni che potrebbe essere incluso, ma che non sarebbe sufficiente a colmare il gap.
  • questo rende più complesso includere altri giocatori appetibili di Golden State quali Jonathan Kuminga o Moses Moody, che potrebbero interessare ad Atlanta quanto delle first-round pick (recuperare asset futuribili sarebbe probabilmente la priorità, dopo le 3 prime+1swap spedite a San Antonio); il contratto di Paul, comunque, non è abbastanza ma è positivo, poiché non garantito per il 2024/25: ciò significa che gli Hawks, tagliandolo entro il 28 giugno 2024, potrebbero alleggerire il proprio salary cap di $30 milioni.

Si saprà qualcosa di più solo con il procedere delle trattative, intensificate dagli Atlanta Hawks, che appaiono sempre più decisi a completare un retooling.