In una lunga intervista a The Athletic, Pau Gasol ha ripercorso alcuni passaggi significativi della sua carriera, dentro e fuori dal campo.

Foto: NBA.com

Pau Gasol ha visto ritirare la propria maglia da parte dei Los Angeles Lakers mercoledì scorso, in una cerimonia toccante all’intervallo della sfida tra i gialloviola e Grizzlies, la squadra che lo ha scelto al Draft poco più che adolescente, dandogli la possibilità di vivere il proprio personalissimo sogno americano.

Al di là delle emozioni, già pienamente espresse nel discorso del ritiro, nella due giorni a lui dedicata rimangono interessanti le opinioni di un rappresentante così illustre della pallacanestro NBA e per quanto concerne l’area FIBA, visto anche il doppio ruolo di membro della commissione atleti del CIO ed ambassador dell’imminente Mondiale.

Proprio sullo stato di salute della palla a spicchi in America e nel mondo, Pau si è espresso in una lunghissima intervista concessa ieri a The Athletic, di cui riportiamo in seguito alcuni estratti.


“Mi rende orgoglioso vedere come il basket internazionale stia crescendo e i giocatori stiano avendo successo. Penso di aver contribuito un pochino a questa situazione in cui un europeo non deve temere nulla, invidiare nessuno, per riuscire a dominare ed essere uno dei migliori se non il migliore giocatore della lega. Trovo bello che il Gioco sia cresciuto in questo modo e penso sia d’ispirazione per le nuove generazioni, che devono continuare ad alzare l’asticella.”

In precedenza, un paio di battute anche per un compagno con cui il rapporto è rimasto intimo: Jimmy Butler, presente alla cerimonia alla Crypto.com Arena; ed il suo successore come ala grande titolare di un gruppo-Lakers campione, Anthony Davis, che si è congratulato con lui dopo l’innalzamento della #16.

“Jimmy ha fatto un grande sforzo per essere qui, mostra la sua lealtà e i suoi sentimenti verso me e la mia famiglia. Parliamo di un giocatore speciale, di una persona speciale: quanti lo avrebbero fatto?”

“A Davis ho detto che dovrebbe, potrebbe, e se continua così avrà la maglia ritirata. AD è un grande giocatore, un gran bravo ragazzo. Ha un età in cui si può dare ancora molto, provare ancora tanto e raggiungere ancora di più. Ha quel tipo di mindset, quell’ambizione per obiettivi elevati e grandezza.”

Infine, una curiosità, su quale fosse la squadra tifata durante la partita da un Pau certamente diviso tra il primo amore, Memphis, e il team della consacrazione, i Lakers.

“Spero sempre che entrambe vadano bene. Ma ieri avevano più bisogno della vittoria i Lakers. Memphis è seconda a Ovest, loro devono risalire.”