Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Stefano Tedeschi per Around the Game.


La canzone “The Boss” di Rick Ross è stata il sottofondo del post partita per Caleb Martin, mentre si aggirava negli spogliatoi, con cappello e T Shirt celebrative d’ordinanza, accompagnando il ritmo con i movimenti della testa e godendosi il successo nelle finali di Conference contro Boston.


Per buona parte di gara 7 in effetti Caleb è stato il boss del parquet, portando a referto 26 punti, 10 rimbalzi e 4 triple nella vittoria corsara per 103-84 contro Boston al TD Garden. Martin, guardia di 6 piedi e 5, è arrivato a un solo voto da parte dei media dal soffiare il titolo di MVP delle finali di conference a Jimmy Butler, ed in effetti considerando la storia di questo ragazzo, dall’essere undrafted a disputare un ruolo da protagonista in una squadra che lotta per il titolo, le strofe di The Boss sembrano azzeccate.

“Quello che le persone possono imparare dalla mia storia è di non mollare e aspettare che arrivi il proprio momento” ha detto Martin ad Andscape “Insistete, continuate a lavorare e ad un certo punto arriverà. Ed a quel punto saranno quelli scelti davanti a voi che dovranno stare a guardare”

“Quello che sta accadendo significa tantissimo per me, è difficile da spiegare. E’ difficile anche da pensare, infatti sono sopraffatto. Sto cercando di godermi il momento”

Sebbene Martin abbia registrato i suoi career high di punti (9.6) e rimbalzi (4.8) nella stagione regolare appena conclusa, la sua esplosione nei Playoffs non era certo attesa. Il 16 aprile gli Heat sono arrivati ai Playoffs per affrontare i Milwaukee Bucks del due volte MVP Giannis Antetokounmpo, squadra numero 1 nella Conference. Dopo averli incredibilmente eliminati in cinque gare hanno sbattuto fuori I New York Knicks in sei e si sono presentati ancora una volta da sfavoriti nella serie contro i Celtics. Boston era numero 2 del ranking ad Est e campione di Conference uscente. Certo, dopo uno sbalorditivo 3-0 iniziale, gli Heat sono arrivati molto vicini ad essere la prima squadra nella storia a farsi rimontare e battere avanti di tre gare nella serie, ma cio’ non è accaduto.

Nelle finali di Conference, Butler ha avuto medie di 24.7 punti, 7.6 rimbalzi, 6.1 assist e 2.6 palle rubate ad uscita, guidando Miami ad una rimonta chiave in Gara 2. Tuttavia lo stesso Martin è stato a sua volta giocatore decisivo con 19.3 punti e 6.4 rimbalzi di media, tirando 60.2% dal campo e 48.9% dai tre punti. Con lui in campo il net rating degli Heat recita +9.6. Martin è stato fondamentale anche difensivamente, se consideriamo che i giocatori di Boston hanno tirato col 35% (20 su 57) dal campo e con l’8% (2 su 25) da 3 quando difesi da lui. 

Martin è stato infine il primo giocatore nella storia degli Heat a segnare 100 punti con il 60% dal campo e il 45% da tre in una serie di Playoffs.

“Il canestro sembrava più grande” ha detto riguardo Gara 7 “Sono rimasto concentrato e ho cercato di capire cosa serviva alla squadra. Ai miei compagni serviva il mio contributo sui due lati del campo, io ero pronto. Sapevo che sarebbe arrivata l’occasione e l’ho colta”

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Il centro veterano degli Heat Kevin Love ha detto ad Andscape “Ha innalzato il suo gioco come solo i campioni sanno fare. Avrebbe potuto meritare il premio di MVP, ma alla fine conta quello che ha ottenuto la squadra”.

La serie contro Boston di Caleb Martin è ancora più impressionante se pensiamo che nei primi due round di Playoffs aveva collezionato “solamente” 12 punti di media, ma il livello del suo gioco ed il modo in cui ha colmato le assenze di Victor Oladipo e Tyler Herro non è stato una sorpresa per Jimmy Butler 

“Tutti hanno visto Caleb lavorare sul suo tiro, ogni giorno, e per questo non siamo sorpresi” continua Butler “Sono molto contento per lui ed orgoglioso, penso che possa progredire ancora nella prossima serie. Penso che nessuno dovrà più essere sorpreso da lui”

Il coach degli Heat Erik Spoelstra lo definisce un vero competitor 

“E’ quello che accade quando sali ai livelli più alti, più vai su e più emergono i veri combattenti. Giocarsi una gara 7 o anche solo le finali di Conference non è per tutti in questa lega. Devi avere una certa mentalità, un certo nerbo per poter competere a questo livello e Caleb lo ha. E’ decisivo sui due lati del campo, copre più ruoli. Ora tutti ne hanno avuto dimostrazione”

E pensare che non molto tempo fa, il fatto che Caleb Martin potesse avere spazio in NBA era in dubbio.

Il coach di Arkansas Eric Musselman ha avuto in squadra entrambi i fratelli Martin, Caleb e Cody, quando allenava a Nevada, e li definisce una delle coppie di giocatori più competitive che ricordi.

“Quando abbiamo reclutato Caleb pensavamo che sia lui che Cody potessero coprire ogni ruolo sul campo del college, da play a pivot ed eravamo convinti di poter arrivare alle Finals Four con loro due”

Caleb Martin ebbe 19.2 punti, 5.1 rimbalzi e 2.8 assist di media nel suo anno da senior a Nevada, che gli valsero il titolo di Mountain West Conference Player of the Year nel 2018. Tuttavia, mentre Cody Martin fu selezionato con la scelta  36 al draft dagli Charlotte Hornets, Caleb no. 

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“E’ stata una delle notti più difficili per me” ha detto Omar Khanani, allenatore di lunga data dei gemelli Martin “Ero molto contento per Cody, ma non ce la sentivamo di festeggiare. Il giorno dopo Caleb venne da me, molto rammaricato per chiedermi cosa avesse che non funzionava” Caleb Martin finì col firmare un contratto da 10 giorni nel luglio 2019 per gli Hornets, insieme al fratello. Charlotte lo implementò a two-way il 19 ottobre dello stesso anno e Caleb collezionò 5.3 punti e 16 minuti a gara nelle 71 disputate tra il 2019 e il 2021, alternando NBA a G League con Greensboro Swarm.

Purtroppo gli Hornets decisero di tagliarlo nell’agosto del 2021 e fu un colpo durissimo per Caleb, che ne uscì solo grazie all’aiuto del fratello, della mamma, della fede e della fiducia nel suo lavoro.

“E’ stato molto peggio della notte del draft perché fu la prima volta in cui mi sentii veramente inadeguato” così racconta Caleb “non essere scelto al draft potevo capirlo, in fondo ci sono solo 60 posti per tutti i ragazzi che provano. Ma essere tagliato perché la squadra pensa che tu non possa essere utile, mi ha fatto veramente male”

Col senno di poi, Khanani dirà che “potrebbe essere la migliore cosa che gli sia successa”

Khanani racconta che sebbene Caleb abbia sempre avuto una grande etica lavorativa, essere tagliato gli fornì una spinta ulteriore. Tornò a Raleigh, North Carolina, dove lavorava tutto il giorno nella palestra di un amico di Khanani, il famoso rapper J. Cole. Quest’ultimo rimase impressionato dall’etica lavorativa di Martin e decise di chiamare il suo amico e Assistant coach degli Heat  Caron Butler. Egli, confermando che Caleb fosse comunque nel mirino di Miami gli organizzò un provino. 

Nonostante le insicurezze, Caleb Martin volò a Miami e partecipò allo scrimmage. Udonis Haslem fu rapidamente impressionato dalle doti di questo undrafted

“Aveva del lavoro da fare, ma come tutti quelli che non sono stati scelti al draft e lo hanno preceduto, si è messo a disposizione ed ha ascoltato le mie parole” riporta Haslem  “io gli dissi che non aveva margine di errore, chi come me e lui è stato undrafted deve solo pensare a lavorare anche dieci volte quello che fanno gli altri”

Bam Adebayo non fu invece sorpreso di quello che vide ai provini “lo conoscevo fin dall’high school e sapevo che sapeva giocare. Doveva solo trovare una opportunità ed il luogo giusto”

“Nessuno avrebbe potuto dirlo, due, tre o cinque anni fa che sarei arrivato qui. Ma questo dimostra che puoi sempre farcela”

Gli Heat hanno firmato Martin per un two-way contract il 14 settembre 2021, successivamente convertito in contratto definitivo fino a fine stagione. Martin ha capito come la famosa “Heat Culture” e la mentalità da “underdog” ovvero da chi parte sfavorito, fossero perfettamente calzanti per lui. Nella scorsa estate Martin è stato firmato per tre anni e 20 milioni di dollari.

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“Adoro le persone qui e mi sono ambientato alla grande”

Si può dire che la scelta di firmare Martin abbia pagato dividendi importanti, a giudicare dalla corsa Playoffs degli Heat e vale anche per Caleb, che ha lasciato il campo i tifosi inneggiato dai tifosi.

“Sono sopraffatto, mi sembra una follia. Ma dobbiamo rimanere concentrati e cercare di portare a casa altre quattro vittorie”

“Per me vale tanto questo momento, mi dimostra che il lavoro ripaga. Nessuno avrebbe potuto dirlo, due, tre o cinque anni fa che sarei arrivato qui. Ma questo dimostra che puoi sempre farcela”

Khanani ha confessato che lui e Caleb si sono commossi nel post partita, per questa storia che lo ha portato ad essere proprio dove voleva.

Nello spogliatoio post partita gli Heat si sono goduti il momento con Haslem a fare da deejay, facendo andare la hit di Rick Moss“Hustlin, perchè nonostante il successo non ci si aspetta che l’impegno di Caleb finisca qui.

“Certamente può sorprendere tanti, il fatto che sia un giocatore undrafted, la sua esperienza in G League e il fatto che sia stato tagliato da Charlotte. A voi può sembra questo quando lo guardate, ma per noi è un gran giocatore, un difensore arcigno che sa segnare, giocare da playmaker e da finalizzatore”

Per chiudere con le parole di Spoelstra: “C’è grande rispetto per lui nello spogliatoio perché ha saputo conquistarselo lottando su ogni possesso e su ogni pallone Ed io lo adoro per questo, è un lottatore”.