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Saltare la stagione da rookie potrebbe essere visto come un passo falso determinante nella carriera NBA di un giocatore, e spesso la causa di questa sofferta decisione è da ricercare negli infortuni.

 

Mentre alcuni ragazzi non sono più in grado di tornare ad alti livelli, ce ne sono altri che riescono a dimostrare tutto il proprio potenziale e arrivare comunque al top della Lega, prendendosi una rivincita su tutti quei dubbi che li circondavano. Anzi, molti di questi giocatori hanno vinto anche il premio di Rookie of the Year dopo l’anno di inattività forzata, ovviamente non senza qualche polemica (quella più recente è quella che riguarda Ben Simmons, che ha vinto il riconoscimento ai danni di Donovan Mitchell e Jayson Tatum).

 

Sebbene lo sviluppo delle loro carriere sia stato molto differente, questi 9 giocatori hanno una cosa in comune: il “Padre Tempo”. Chi per un infortunio, chi per amore del college, chi per obblighi militari, chi per complicanze contrattuali, tutti hanno dovuto rimandare il loro esordio da professionisti.

 

 

JERRY LUCAS

 

Jerry Lucas è stato un vincente su tutti i fronti: liceo, college, Olimpiadi e NBA. Dopo essere stato scelto dai Cleveland Pipers nel 1962, è stato costretto a saltare la sua prima stagione per un problema con il suo contratto e il fallimento della ABL, lega dove militavano i Pipers. Ha potuto quindi giocare la sua prima partita nel 1963, tra le fila dei Cincinnati Royals, e ha chiuso la sua prima stagione con 17.7 punti e 17.4 rimbalzi di media, vincendo il premio di miglior rookie della stagione.

 

 

LARRY BIRD

 

Larry Bird è un’autentica leggenda del parquet, ma la bandiera dei Celtics non ha iniziato a giocare nella NBA prima dei 23 anni. Dopo essere stato per tre anni nella NCAA, Larry venne scelto da Boston. Tuttavia decise di rimanere un altro anno ad Indiana State per condurre la sua università alla vittoria del titolo.

 

Dopo aver portato a termine il suo obiettivo, Bird esordì nella Lega col botto, diventando Rookie of the Year grazie ai suoi 21.3 punti e 10.4 rimbalzi di media.

 

Larry_Bird_Boston_Celtics_NBA_Around_the_Game

 

 

DAVID ROBINSON

 

David Robinson è stato uno dei migliori centri della storia, ma l’Ammiraglio ha saltato i primi due anni della sua carriera NBA. Dopo essere stato selezionato dagli Spurs nel 1987 con la prima chiamata, infatti, David decise di prendersi due anni di pausa per completare i suoi obblighi militari, facendo il suo debutto nella Lega solo nel 1989.

 

David_Robinson_Spurs_NBA_Around_The_Game

 

Il tempo sembrava non fosse passato, e il futuro Hall of Famer mantenne una media di 24.3 punti e 12 rimbalzi nella sua stagione di esordio, portando gli Spurs al secondo turno dei Playoffs e meritandosi il riconoscimento di miglior giovane.

 

 

GREG ODEN

 

Oden era uno dei migliori prospetti del Draft del 2007, e infatti venne scelto dai Blazers con la first pick. Tuttavia, prima dell’inizio della stagione, si ruppe il ginocchio destro e fu costretto ad operarsi. Tornò nel 2008/09, mostrando sprazzi di ottimo gioco ma non riuscendo a mantenersi costante. Sfortunatamente non era (più) quel talento che i Blazers speravano di aver aggiunto al proprio roster.

 

Dopo una carriera costellata da infortuni, Greg non riuscì neanche più a trovare posto nella Lega, ricevendo anche da molti l’appellativo di “Biggest bust of all-time”. Ci sono modi migliori per passare alla storia, povero Greg…

 

 

BLAKE GRIFFIN

 

Blake Griffin, prima scelta al Draft del 2009 e speranza dei Clippers, si è fatto male alla rotula nell’ultima partita di pre-season, dopo una schiacciata. E’ stato quindi costretto a saltare l’intera stagione e ad esordire nel 2010/11, anno in cui ha vinto il premio di Rookie of the Year grazie ai 22.5 punti e 12.1 rimbalzi di media.

 

Nel corso della sua carriera ha dimostrato di aver superato pienamente l’infortunio, superando sempre quota 20 punti di media e non dando mai l’impressione di essere un atleta limitato. Anzi.

 

 

NERLENS NOEL

 

Noel, prodotto di Kentucky University, è stato in grado di attirare l’attenzione delle squadre NBA grazie alle sue straordinarie prestazioni al college. Tuttavia, durante la sua ultima stagione con i Wildcats, Nerlens si è rotto il crociato, motivo per cui è stato selezionato con la scelta numero 6 al Draft 2013.

 

La riabilitazione è proseguita a rilento e Noel è stato in grado di tornare in campo solo nella stagione 2014/15. Stagione nella quale si è fatto notare, sì, per le sue discrete abilità difensive – 1.8 palle rubate a partita e 1.9 stoppate (numeri che gli hanno permesso di essere inserito nell’NBA All Rookie Fisrt Team) – ma anche, purtroppo per lui, per quello che offensivamente non era in grado di fare.

 

 

JULIUS RANDLE

 

Julius Randle non ha saltato del tutto la sua stagione da rookie, ma quasi, avendone giocato solo 14 minuti. Nella sua prima partita nella Lega contro i Rockets, infatti, si è rotto la gamba nel secondo quarto di gioco, gettando nello sconforto i tifosi dei Lakers, che vedevano in lui quella speranza per uscire finalmente da una serie di annate buie e tristi.

 

Julius_Randle_Los_Angeles_Lakers_NBA_Around_The_Game

 

Julius è tornato l’anno dopo, mantenendo buone medie (11.3 punti e 10.2 rimbalzi a partita) e mettendo in mostra una combinazione di fisicità e atletismo molto interessante, saltando peraltro solo quattro partite nei successivi quattro anni.

 

 

JOEL EMBIID

 

Il paragone con Hakeem Olajuwon possiamo dire che poteva risultare abbastanza scomodo, ma non per Embiid, che non ha deluso i tifosi dei Sixers. Certo, l’inizio non era stato dei migliori: il prodotto della Kansas University è stato protagonista di un infortunio al piede che lo ha costretto a saltare la prima, anzi le prime due stagioni della sua carriera. Ha infatti giocato la sua prima partita nel 2016, due anni dopo il Draft…

 

Dopo aver saltato anche il 43% delle partite nel biennio 2016-2018, Joel ha comunque dimostrato di aver recuperato completamente dall’infortunio e oggi è senza dubbio uno dei migliori centri (e non solo) della Lega.

 

 

BEN SIMMONS

 

Prima scelta assoluta al Draft del 2016, anche Ben Simmons, proprio come Joel Embiid, è stato protagonista di un grave infortunio al piede, e anche lui è stato costretto a saltare la sua prima stagione NBA.

 

L’anno successivo l’australiano è tornato più forte di prima e il fenomeno visto a LSU ha chiuso la stagione con 15.8 punti, 8.2 assist e 8.1 rimbalzi di media – vincendo, indovinate cosa? Il premio di Rookie of the Year.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Questo articolo, scritto da Vagrig Nazari per Fadeaway World e tradotto in italiano da Andrea Campagnoli per Around the Game, è stato pubblicato in data 10 Febbraio 2019.