Questo contenuto è tratto da un articolo di Mike Cortez per The Knicks Wall, tradotto in italiano da Niccolò Scquizzato per Around the Game.
Le cose non stanno andando benissimo a RJ Barrett.
Il quarto anno sarebbe dovuto essere quello del grande salto per la terza scelta assoluta del Draft 2019. Barrett ha terminato la scorsa stagione raggiungendo un traguardo ammirevole, riuscendo a chiudere con 20 punti a partita nell’intera stagione, spingendo i tifosi in un senso di eccitazione verso il definitivo passo a stella conclamata.
La tempistica di questo “salto” rimane indefinita, e in base a quanto è cinica la persona con cui stai parlando, questo passo in avanti potrebbe non arrivare mai.
Invece, Barrett ha cominciato il suo quarto anno con la concreta possibilità di andarsene da New York. Dopo essere stato consacrato come parte del nucleo principale dei Knicks, improvvisamente RJ si è ritrovato a essere sì il punto centrale, ma di una trade per portare Donovan Mitchell a New York. Il presidente dei Knicks, Leon Rose, alla fine ha rigettato l’offerta, decidendo invece di estendere il suo contratto. Discussioni sugli scambi a parte, Barrett ha iniziato la stagioni con alte aspettative dopo aver concluso la sua terza stagione.
Non c’è stato nessun passo in avanti. Anzi, dipende dai punti di vista, ma potrebbe addirittura aver fatto qualche passo all’indietro.
La quasi convocazione all’All-Star, il guidare la squadra in punti segnati ed agguantare i Playoffs erano solo i primi di una lunga serie di obiettivi nei radar di Barrett, prima di inziare la stagione 2022-23. Finora, non ne ha raggiunto nessuno.
Come conseguenza, RJ si è ritrovato sotto la stessa lente in cui si è ritrovato Julius Randle la scorsa stagione: ogni possesso difensivo sbagliato, ogni atteggiamento passivo in campo viene criticato più di quanto necessario.
Anche Clyde Frazier ha detto la sua, giudicando Barrett come il peggior difensore della squadra, critica respinta da Tom Thibodeau. “La maniera in cui funziona il meccanismo difensivo, con cinque giocatori in campo che lavorano all’unisono, mentre vengono analizzati al computer… esclude il contesto,” ha detto l’Head Coach. “Non sai chi è responsabile di un mancato switch, oppure di uno show, o di una drop. Non riesci a capire niente di tutto ciò.”
L’impegno difensivo è stato molto meno intenso rispetto allo scorso anno, ma non è la ragione per cui Barrett viene criticato. Lo è invece la sua fase offensiva.
L’arrivo di Jalen Brunson non l’ha fatto scendere nelle rotazioni; Barrett, ad inizio stagione, guidava la squadra per canestri segnati a partita, ma ora, con Brunson evoluto in star e Randle tornato ai livelli da All-Star, RJ è scalato a terza opzione, mantenendo comunque una media di 16 tiri tentati a gara.
La consistenza non è mai stata un problema.
Prima e dopo l’infortunio al dito che lo ha tenuto a riposo per 6 partite verso la fine del 2022, Barrett stava tenendo una media di 19.7 punti a partita. Mentre gli altri due membri del nucleo principale hanno mantenuto livelli da All-Star, con Brunson miglior snobbato per l’All-Star game per Est, Barrett è rimasto fermo ai nastri di partenza.
Nelle sue ultime dieci partite, la mancanza di efficacia sembra essersi fatta padrona di Barrett. In questa striscia, solo Obi Toppin, Deuce McBride e sporadicamente Evan Fournier hanno tirato peggio di RJ dal campo. Barrett sta ancora tirando 16 volte a gara, solo che ora li sta convertendo con un misero 43%, percentuale che diventa orripilante man mano che ci si avvicina al ferro.
Sta continuando a tirare con un buon volume (5.4 a partita) dall’arco, ma nelle ultime undici gare sta convertendo le triple con un brutto 26.8%. Qualcosa chiaramente non sta funzionando, e la soluzione potrebbe essere tanto facile quanto prendere un lungo e profondo respiro.
Mentre Barrett continuerà ad essere denominato Maple Mamba, e la filosofia della Mamba Mentality è quella di continuare a tirare, anche in situazioni difficili, la frequenza di tiri forzati di Barrett sta cominciando a preoccupare.
Le forzature nel pitturato non sono inusuali per RJ, ma jump shots come questo, invece, lo sono:
Per un certo periodo, questa stagione, Barrett tirava con la più alta percentuale dall’angolo destro, scendendo al 36.1 3P%, in larga parte come conseguenza del suo crollo generale. Una buona ragione per questo crollo è data da questo tipo di forzature. Male abbastanza da considerare la consistenza di RJ come una roulette russa, alternando tiri segnati ad una spirale di tentativi fuori controllo.
Ad essere sinceri, RJ è coinvolto sempre meno, questa stagione. Con Brunson elevato a star assoluta, con partite da 30 punti a notte, e Randle che ad intermittenza è in grado di sfornare ottime prestazioni, Barrett condivide parecchi minuti con le riserve. Anche in questi minuti, non ci sono molti indicatori che evidenzino quanto Thibodeau voglia effettivamente far gestire i palloni al ventiduenne.
Queste cattive performance non hanno però demoralizzato Barrett.
“Penso che queste cose accadranno tutti gli anni,” ha detto RJ sulle sue difficoltà al tiro. “Succede a tanti giocatori. Non penso sia nulla di anormale. Rientrare dalla pausa, tornare alle mie basi, le mie responsabilità… andrà bene.”
Le buone notizie per RJ sono che esistono già aree di miglioramento. La prima metà di gara è la nemesi di Barrett.
Nelle sue ultime dieci, sta tirando con il 28.6% prima dell’intervallo, incluso il 17.2 3P%. Oltre alle brutte percentuali, guadagna pochi liberi.
I viaggi in lunetta erano un must nel 2022. Barrett ha tentato un career-high di 406 liberi la scorsa stagione, praticamente vivendo sulla linea del libero nei minuti finali, con una media di 7.4 FTA a gara nelle ultime 41 partite. Praticamente il doppio rispetto ai 3.6 tentativi delle prime 29 partite. Ora si attesta sui 5.4 FTA, una via di mezzo.
Se la storia ci fa da guida, Barrett troverà un modo per rialzarsi. È un giocatore da seconda metà di stagione. Tradizionalmente, ha sempre finito l’annata meglio di come l’ha iniziata, così come finisce le partite giocando meglio rispetto alla palla a due. Questa stagione, ad esempio, ha performato meglio nella seconda metà di gara, con il 55.2 FG% e il 35.0 3P%.
Se il 2022/23 dovesse andare come le tre stagioni passate, i Knicks potranno contare su un formidabile trio in post-season. Dovesse Barrett continuare a far fatica, la squadra sta attraversando un periodo di forma tale da poter assorbire le sue difficoltà.
Brunson è ufficialmente la migliore guardia Knicks di tutti i tempi a livello realizzativo. L’arrivo di Josh Hart ha dato la carica sotto diversi punti di vista, grazie alla sua energia contagiosa che ha giocato un ruolo fondamentale nella striscia di vittorie prima della pausa per l’All-Star. C’è poi Immanuel Quickley, grande collante della squadra, che, nonostante non abbia ricevuto molta considerazione per il premio di 6th Man of the Year, ha sicuramente compiuto un grande passo in avanti.
Tutto ciò concede ad RJ il tempo di raddrizzare la sua stagione. Le cose forse non stanno andando come previsto ora, ma il tratto distintivo di Barrett è sempre stata l’enorme certezza nei propri mezzi. Avrà bisogno di tutta la fiducia a disposizione per rimettersi in carreggiata.