FOTO: Rockets Wire – USA Today

Ci sono storie, in bilico fra mito e realtà, che meritano di essere raccontate. È il caso del mancato approdo di Chris Paul ai Miami Heat, raccontato dall’attuale giocatore di Golden State nel corso dell’ultima puntata del podcast di Dwyane Wade, ‘The Why’. I due hanno rivissuto assieme quella conversazione, che stava per portare alla formazione di un gruppo di “Big Three” ben diversi da quelli che abbiamo conosciuto, i quali hanno partecipato 4 volte alle NBA Finals, vincendo anche due titoli. CP3 è nel frattempo rimasto a 0, nonostante le tante opportunità palesatesi in quel periodo, fra cui la più nota in assoluto resta la trattativa con i Los Angeles Lakers. E la cosa più assurda è che il suo arrivo in Florida fosse già praticamente cosa fatta, se solo non fosse stato per quello scoglio insormontabile: il numero 3. Sia Paul che Wade, infatti, sono arcinoti per il loro “identificativo” sulla canotta, nel caso di quest’ultimo persino ritirato da Miami, in quello di CP3 (per l’appunto) un vero e proprio simbolo. Che la storia sia poi a tutti gli effetti vera, quello è un altro discorso, ma ci piace pensare che le cose siano andate esattamente come le raccontano i due:

Wade: “Ti ricordi la chiamata in cui io e LeBron abbiamo provato a portarti a Miami?”

Paul: “CJ (il fratello, ndr.) era seduto accanto a me e stavamo parlando del fatto che sarei venuto a Miami. E poi, a un certo punto, mi sembra che sia stato proprio CJ a chiedere: ‘Chi indosserà il numero 3?’.”


Wade: “Ecco di cosa volevo parlare! Stavamo cercando di capire come metterci in campo, del fatto che mi sarei mosso senza palla e via dicendo, poi arriva questa domanda sul numero 3. Silenzio tombale. E io sono tipo: ‘È il mio numero’; e lui risponde: ‘È il mio numero’.”

Paul: “Di che parliamo? CP6? No, assolutamente no.”

Wade: “Pat Riley non ha fatto la trade perché CP non era disposto a non indossare il numero 3.”

Paul: “Sì, stavamo davvero parlando di come far funzionare la squadra, eravamo eccitati, poi CJ ha fatto questa domanda. ‘Che numero indosserò io? Che numero indosserà LUI!’.”

Wade: “Gli ho chiesto di prendere un altro numero e CP ha risposto con un secco ‘no’. L’intera trade è saltata per questo…”

Paul: “Ero quasi a Miami… DWade non era disposto a sacrificare il proprio numero.”

Wade: “Avrei potuto sacrificare il maggior numero di possessi, avrei potuto sacrificare lo stipendio più alto, ma non avrei MAI sacrificato il mio numero 3.”

Piccolo fun fact è che i due hanno vestito differenti numeri di maglia giocando nella stessa squadra: Team USA, che ha costretto nel 2008 Chris Paul a indossare il numero 13 e Dwyane Wade il numero 9. Potete trovare di seguito l’intero episodio: