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Questo contenuto è tratto da un articolo di Henry J. Brown per The Lead SM, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Il duo costruito durante l’estate dai Washington Wizards, composto da Kyle Kuzma e Jordan Poole, è stato tra quelli ad aver generato maggior hype durante tutto il periodo di avvicinamento alla Stagione 2023/24. Non ci si aspettava certo che portassero a casa trofei o importanti vittorie nella ventura stagione, in compenso le loro caratteristiche di gioco, facilmente definibili come highlight friendly per la costante frequenza di giocate spettacolari, avrebbe suggerito un’annata meno amara per i tifosi della franchigia del District of Columbia. Ma mentre Kuzma ha mantenuto i suoi standard, andando addirittura oltre il suo abituale rendimento in quanto a scoring con il career-high da 22.0 punti e buone percentuali realizzative, le quotazioni di Poole sono andate nettamente al ribasso da inizio stagione ad oggi. Giunti a due terzi del calendario di Regular Season, l’ex Golden State ha messo a referto un non entusiasmante 39.9% dal campo, considerando che stia giocando in una squadra con poche aspettative e pressione. Wes Unseld ha pagato a caro prezzo la stagnante fase difensiva dei Wizards, nonché la propria riluttanza a cambiare le gerarchie in roster e nelle rotazioni, venendo allontanato dal suo incarico in favore di coach Brian Keefe, suo assistente. Tuttavia, prima dell’All-Star Break sono state ben otto le sconfitte consecutive dei Washington Wizards – anche se quasi tutte contro squadre aspiranti ad un posto ai Playoffs e quindi molto più competitive.


Questo lasso di tempo è stato comunque utile a coach Keefe per apportare qualche modifica al quintetto dei suoi Wizards sin dal primo impegno post All-Star Game contro i Denver Nuggets, rimuovendo Poole dal quintetto iniziale e retrocedendolo in second unit, con qualche risultato soddisfacente. Al termine della sfida persa per 130-110 contro i Nuggets, che ha concluso con una prestazione da 18 punti con 4/17 al tiro, ha rilasciato incoraggianti dichiarazioni alla stampa, di cui riportiamo un estratto.

“Se la gente ha un minimo di buon senso, riguardo alla nostra situazione e a ciò che sta accadendo in questa stagione, dovrebbe comprendere come mi sento. Voglio solo riuscire a trovare una soluzione, cercando di dare il massimo per aiutare i miei compagni e riscattare i risultati deludenti.”

Jordan Poole

Il suo rendimento si è mantenuto simile anche nell’altrettanto pesante sconfitta contro gli Oklahoma City Thunder, terminata col punteggio di 147-106: Poole ha terminato con 21 punti e il 36.8% al tiro. Washington aveva un disperato bisogno di un suo cambio di passo, specie dopo aver perso anche Deni Avdija per infortunio, dopo Bilal Coulibaly e Corey Kispert, ovvero le principali risorse offensive al di fuori di Kyle Kuzma, E Poole ha risposto in maniera convincente, seppur avendolo fatto senza mettersi troppo sotto i riflettori. Ha gradualmente preso in mano le redini della fase offensiva dei Wizards, migliorando innanzitutto la qualità della sua conduzione di gioco. E con risultati migliori rispetto al resto della stagione. 

Contro i Cleveland Cavaliers, che finora hanno sempre portato a casa il bottino pieno contro Washington, ha messo a referto il season-high da 31 punti, con 11/20 dal campo, dimostrando di aver ritrovato consapevolezza nei propri mezzi e fiducia in sé stesso, giocando da principale ball handler. Aver condiviso il minutaggio con un’altra guardia rapida e dal fisico snello come Tyus Jones ha avuto un influsso positivo sull’ex Michigan Wolverines, facilitandolo nei movimenti senza palla e liberandolo al tiro: nella prima parte di gara ha messo dentro ben 6 canestri, iniziando con due pull-up jumper dal midrange ed uno dal perimetro, per poi proseguire con 3 triple consecutive – che tanto mancavano a lui ed ai Wizards quando impiegato in starting five.

L’arcigna difesa dei Cavs ha serrato le fila di ritorno dagli spogliatoi, avendo neutralizzato del tutto Kyle Kuzma, autore fino a quel momento di una prestazione da 14 punti. E con Jones quasi del tutto innocuo dal punto di vista realizzativo, è toccato a Jordan Poole il compito di caricarsi sulle spalle tutto il peso offensivo del suo team. E lo ha fatto in modo impeccabile, inanellando una serie di canestri che col passare dei minuti è stata favorita dai compagni, sempre più a suo supporto in fase realizzativa. In avvio di 4° Quarto ha messo a referto ben 11 punti in soli 3 minuti, comprese alcune spettacolari triple dal logo.

Pur avendo brillato nello scoring, Poole è riuscito comunque a servire i suoi compagni, mettendo a referto 5 assist, sfruttando le attenzioni extra riservategli dai difensori avversari per trovare i compagni smarcati – solitamente ali libere negli angoli. Sicuramente ottime notizie per coach Keefe, visto che spesso è stato contestato all’ex Warriors di aver anteposto lo scoring al gioco di squadra. Per sfortuna dei Washington Wizards, il resto della squadra ha terminato la sfida con 6 su 27 al tiro da oltre l’arco – soltanto una delle motivazioni a spiegare la loro 11° sconfitta consecutiva. 

Nonostante il lieto risveglio di Poole in fase offensiva non abbia tolto le castagne dal fuoco per i Wizards contro i Cavs, se dovesse permanere a questi livelli potrebbe diventare una soluzione a tanti problemi per la franchigia della città della Casabianca. Il problema sarà, semmai, stabilire quale sarà il suo ruolo fino alla fine della stagione, se non oltre: da 6° uomo, in grado di condurre il gioco insieme alla second unit, oppure confidare che il suo ruolino di marcia sotto il ferro avversario sia tornato ai vecchi fasti ed inserirlo nuovamente in quintetto. Di certo, sue idee sono sembrate chiare nell’intervista post-partita dopo la sconfitta contro i Cleveland Cavaliers.

“Ho tenuto molto il pallone, i miei compagni mi chiedevano spesso di cercare la giocata in transizione, che penso sia una delle mie armi migliori. Abbiamo avuto tante opportunità, come nel corso di tutta la stagione, e ho potuto creare gioco non solo per me, ma anche per i miei compagni. Siamo stati molto aggressivi in transizione, e questo mi facilita le cose: mi trovo meglio ad affrontare una difesa non ancora schierata, ci garantisce maggior spinta offensiva. Dobbiamo cercare di ripeterci ancora e sfruttare al massimo le chance che ci capiteranno. D’ora in avanti voglio scendere in campo giocando bene per rendere felici i tifosi. Non è stata una gran bella stagione fin qui, ma questo brutto periodo passerà.”

Jordan Poole

Per adesso, viste le non elevate aspettative stagionali dei Washington Wizards, è molto importante che Jordan Poole riesca a giocare a questi livelli, specie se davanti ai propri tifosi. Gli permetterà di consolidare il suo legame con la fanbase e tutto il nuovo contesto della città di Washington DC, in cui, va sottolineato, si ritrova da meno di un anno. La reazione di un ragazzo appena ventiquattrenne ad una retrocessione in second unit a volte può essere tardiva. Ma, viste le risorse a disposizione di Jordan Poole, la pazienza sembra stia dando i suoi primi frutti ai Wizards.