FOTO: Celtics Wire

Il roster dei Boston Celtics non è ancora completo: i posti liberi per un contratto standard restano ancora due, sebbene le opzioni a disposizione siano senza alcun dubbio numerose, mentre sguarnito anche lo slot dedicato al terzo two-way. Nella notte, Shams Charania ha fornito alcuni aggiornamenti sulla ricerca del giusto profilo, riportando i contatti dei biancoverdi con due free agent in particolare: TJ Warren e Lamar Stevens, che svolgeranno alcuni workout a Boston in questi giorni. Per chi non fosse familiare con questi profili, in linea generale si tratta di due ali versatili.

Scendendo nel particolare, Warren ha maggiore esperienza, è più abile come scorer ed è reduce da un passato di infortuni che ha minato la sua crescita verticale intravista nella NBA Bubble di Orlando nel 2020, dove ha girato a oltre 30 punti di media per una span di 6 gare, giocando anche dei buoni Playoffs. Dopo quell’exploit, due stagioni di fermo e un ritorno nella passata stagione fra Brooklyn e Phoenix (arrivato via trade), due contender nelle quali ha avuto modo di inserirsi grazie al contratto al minimo salariale, senza troppe aspettative. Nei Suns, molto corti, ha trovato svariati minuti nella serie contro i Nuggets, dimostrando di poter essere una minaccia per le difese a vantaggio creato, seppur in maniera altalenante. Le percentuali da fuori nella passata stagione non sono state entusiasmanti (32.8%), ma si parla di un giocatore stabilizzatosi oltre il 40% nei due anni prima dello sfortunato tracollo, dotato di un buon mid-range game, sia in situazioni statiche, sia dinamiche.

Se invece i tifosi Celtics dovessero sentire la nostalgia di un profilo à-la-Grant Williams, allora Lamar Stevens farebbe al caso loro. Passato agli Spurs nella trade di Cleveland per Max Strus, è stato tagliato in quanto privo di qualunque sorta di potenziale e maggiormente adatto a squadre da Playoffs. Non perché l’ex Cavs possa contribuire con un impatto da stella, ma perché si tratta di un energy guy versatilissimo, ottimo nella difesa perimetrale e capace di contestare le conclusioni avversarie al ferro in aiuto o di giocarsela con corpi più grossi nonostante i “soli” 198 centimetri – gli stessi di Grant Williams, al quale somiglia anche per stazza. Il motivo per cui Cleveland non se ne è servita minimamente ai Playoffs riguarda le doti balistiche inesistenti, trattandosi di un tiratore mediocre e, di conseguenza, battezzabilissimo, problema al quale Boston potrebbe sopperire leggermente meglio rispetto a Cleveland in determinate lineup, soprattutto dopo l’aggiunta di Porzingis. Per il resto, sarebbe un profilo da “Celtics”, grintoso e capace di portare tanta energia e effort difensivo in uscita dalla panchina, elementi da non sottovalutare in un contesto senza Smart e privo anche del già citato Grant Williams, del quale Stevens sarebbe una versione “super light” e scontata. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane con questi due nomi.