Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per AndScape, tradotto in italiano da Edoardo Viglione per Around the Game.


Forse non tutti sanno che Bradley Beal era stato soprannominato “The Big Panda” in virtù della sua capacità di mangiare pasti abbondanti. Era tutto felice e sorridente mentre si stava godendo il pasto del Ringraziamento insieme alla sua famiglia. Beal ha apprezzato maggiormente i contorni a base di verdure insieme alla pancetta croccante, ma anche i maccheroni al formaggio. Infine il suo umore è cambiato quando il famoso chef Kenny Woods ha portato a tavola la sua salsa di mirtilli rossi con un pizzico di zenzero, questo perché come detto da lui stesso l’unica cosa che non mangia sono proprio i mirtilli rossi.


Beal si è trasferito a Phoenix insieme a sua moglie Kamiah ed i loro tre figli Bradley “Deuce” II, Braylen e Braxton lo scorso giugno. Per il ragazzo di St.Louis è la prima volta che fa parte di una vera e propria contender e l’ha capito benissimo nel momento in cui si è unito a due star come Devin Booker e Kevin Durant. Nella scorsa offseason i Phoenix Suns si sono separati dopo quattro anni da Monty Williams e hanno assunto come head coach Frank Vogel nel tentativo di vincere il loro primo anello.

Bradley Beal attualmente ha giocati solamente tre partite (contro Bulls, Thunder e Lakers) prima che i Phoenix Suns decidessero di tenerlo a riposo per, almeno, tre settimane in modo che possa recuperare al meglio dai problemi alla schiena. Nelle uniche tre gare che ha giocato Beal ha segnato di media 17.3 punti, raccolto 5.3 rimbalzi e distribuito 3.7 assist.

Di seguito potrete leggere il secondo episodio del diario di Beal, mentre qui potete recuperare il primo, raccontato ai microfoni di Andscape e all’esperto writer NBA Marc J. Spears. Brad ha raccontato le origini del suo soprannome, del suo amore per il Ringraziamento ed infine ha parlato anche di due suoi colleghi: Draymond Green e Kelly Oubre Jr.

“Il Ringraziamento è una delle mie festività preferite”

Tutti sanno che il mio soprannome “Big Panda” viene da uno dei miei ex compagni a Washington, Eric Maynor. Eravamo in un ristorante e quando finì di mangiare il mio piatto sembrava pulito. Da allora mi ha dato questo soprannome. I panda sono come degli assassini silenziosi, mangiano molto cibo, ma nessuno scherzerebbe mai con un orso. Così questo soprannome mi è rimasto impresso per molto tempo ed il Ringraziamento è una delle mie festività preferite anche perché posso rendere veritiero questo soprannome.

Non lo è solo perché si può mangiare tanto, ma anche perché ti permette di stare insieme alla famiglia, agli amici e poter esprimere quanto tu sia grato ad avere queste persone all’interno della tua vita. Il Ringraziamento è un momento che ci unisce ed è pieno di gioia, pieno di felicità, è semplicemente un periodo meraviglioso.

Per il Ringraziamento, così come per tutte le altre vacanze, andavamo sempre a casa di mia nonna materna. Insieme a me c’erano i miei quattro fratelli e i miei cugini e mia nonna organizzava sempre la festa più grande che si potesse immaginare. Era sempre un momento divertente per riunirti con la famiglia che non vedevi da tanti mesi. Utilizziamo sempre le vacanze e quei momenti per restituire ed esprimere di nuovo il nostro amore, il nostro interesse e la nostra gioia reciproca.

Oggi, invece, tutte le feste le passiamo a casa mia. Tutti i miei fratelli, la mia famiglia ed i miei genitori vengono da me. Mia moglie e io siamo diventati come dei padroni di casa e ora è bello che abbiamo ripreso la tradizione. Io non cucino al Ringraziamento, il mio lavoro è mangiare. Se ho tempo mi diverto a provare, però. Sono principalmente un tipo da maccheroni col formaggio.

“Vorresti vedere Phoenix sana”

Quando ho ricevuto la notizia che sarei stato fuori per il season opener ero frustrato. Sicuramente ti mette a dura prova perché costruisci il tuo corpo per essere in forma e sfortunatamente non siamo stati in grado di farlo, ma siamo stati in grado di rimediare e di costruire un piano alternativo per andare avanti, lasciare questa cosa alle spalle e rimetterci in carreggiata.

Il season opener è stato duro per me, già solo per il fatto di non poter essere in campo. Mi sono infortunato alla schiena allenandomi con la squadra ed è stato sicuramente un momento frustrante. Non so nemmeno quante partite ho saltato, ma è stato un momento di apprendimento per capire ancora di più il nostro sistema di gioco, per ambientarmi meglio oppure per immaginare dove io possa giocare quando tornerò in campo. Quindi cerco di trarre dei momenti positivi.

La mia prima partita è stata a Chicago ed è sempre bello giocare lì, adoro giocare nella loro arena. Suonano ancora la musica dei Bulls dell’anello e ti fa ancora venire i brividi. In più ho molti parenti a Chicago, ma poi mi sentivo emozionato già solo per essere tornato sul parquet e per tornare a fare ciò che amo con i miei compagni.

Ciò che è stato pazzesco poi è che Vucevic è arrivato da me prima che iniziasse la partita e mi ha detto che fosse strano vedermi con quei colori. Subito non capii, ma poi guardando la mia maglia realizzai cosa intendesse, è una cosa completamente nuova e quindi devo abituarmi anche a questo. Non aver ancora avuto il nostro Big Three in quest’inizio di stagione è stato difficile, ognuno ha le proprie aspettative su ciò che possiamo essere e noi abbiamo le nostre.

Come fan del gioco è semplice: vorresti vedere Phoenix sana e vedere cosa possiamo fare insieme, ma noi abbiamo una mentalità differente. Non siamo veramente preoccupati di cosa pensano le persone di noi, ma sappiamo di cosa siamo capaci e che cosa potremo essere quando saremo tutti in salute. Vogliamo tornare in campo più di chiunque altro e stiamo lavorando per renderlo possibile. Quindi stiamo lavorando tutti nella stessa direzione e prima che ve ne accorgiate faremo tutti clic.

”I miei figli adorano il football”

I miei due ragazzi più grandi adorano il basket ed è bellissimo vedere come lo capiscano ogni giorno sempre di più. Abbiamo una routine secondo la quale ogni volta prima che inizi la partita vado ad abbracciarli, sono super motivati ed energici, questo motiva e spinge me stesso. I miei figli adesso adorano il football, ma mia moglie lo odia ed io ne adoro ogni secondo. Loro vogliono colpire, bloccare e con i problemi che ho ora alla schiena devo fare attenzione, ma a loro non importa, mi affronteranno e mi attaccheranno per migliorare. Se tutto va bene avrò delle scelte al primo giro.

Mi diverto quando sono con loro e mi godo ogni momento perché a volte noi giocatori NBA ci perdiamo questo. Perdiamo il motivo per il quale giocavamo quando avevamo cinque, sei o sette anni. Vedere quindi i miei figli giocare mi ricorda che devo prima di tutto divertirmi.

“Stare lontano dai social media è purificante”

L’altro giorno mi hanno raccontato che cos’è successo a Kelly Oubre che è stato investito a Philadelphia e questo mi ha colpito. Cerchi di non pensare al peggio ed è una benedizione che stia bene e che sia stato dimesso dall’ospedale. Da sentire è dura perché ti ricorda sempre che sei un essere umano.

Per quanto possiamo essere celebrità, giocatori NBA o persone con uno status elevato siamo prima di tutto esseri umani. Non si conosce mai la storia approfondita, ma non lo auguro mai a nessuno. Sto pregando per lui, per la sua famiglia e per i suoi bambini che stia bene.

In questo momento sono completamente off dai social media, è una decisione personale ed è purificante. Siamo arrivati ad un punto nel quale i social media sono troppo negativi, siamo troppo veloci nel giudicare qualcosa o qualcuno ed è negativo, non è incoraggiante.

Nell’ultimo anno e mezzo ho preso le distanze, mi manca magari avere quel rapporto diretto con i fan, ma quest’assenza è come una purificazione. Può essere una distrazione ed è anche un modo per liberare la mente e tornare a com’era la società prima. In questo modo posso passare più tempo con la mia famiglia o fare cose che prima procrastinavo. Tornerò presto, non so quando, ma mi piace non farne parte.

“Giocare contro Golden State tira fuori il meglio di te”

Giocare contro Golden State è sempre divertente perché giocare contro squadre di quel calibro tira sempre fuori il meglio di te. Steph, Klay e Draymond son dodici anni che giocano a questo livello, vogliono sempre vincere ogni volta che sono sul parquet. Il fatto che ora anche Chris Paul sia lì mette altra benzina sul fuoco.

Spesso mi chiedono se tra me e Draymond vada tutto bene, ma io e lui siam tantissimo amici. Quel momento nel 2017 è stato immaturo da parte mia perché mi sentivo frustrato per alcune cose che diceva o faceva in campo, ma comunque era anche una questione di rispetto da parte sua. Io lo rispetto e lui mi rispettava. Ogni volta che ci vediamo ridiamo e ci abbracciamo, andiamo anche in vacanza insieme adesso. Lui è così, quando giochiamo è super competitivo e giustamente dovrebbe essere così.

Avremo bisogno di un film vietato ai minori per i suoi trash talking, impreca continuamente. Il ritorno di James Harden a ovest è una cosa che tutti avevamo previsto ed è una grande mossa per la loro squadra e per l’organizzazione dei Clippers. Hanno quattro Hall of Famers in squadra e nella Western Conference sarà davvero una battaglia, non vedo l’ora.

“Ama la tua famiglia, ama i tuoi amici”

Alla mia famiglia piace molto stare a Phoenix e con i Suns. Una delle cose più belle di stare qui in Arizona è il clima caldo che c’è anche a novembre. Da poco siamo stati a Philadelphia, Detroit e Chicago dove faceva un freddo gelido. Mi son ricordato dei miei vecchi tempi a Washington, sulla East Coast ed il freddo che faceva. Quando sono sceso dall’aereo all’una e mezza di notte con il caldo è stata la sensazione più bella del mondo.

Mostrate il vostro amore a coloro con i quali non lo mostrate spesso perché la vita è breve. Ho perso mia nonna due anni fa e non passano vacanze natalizie in cui la sua mancanza si sente sempre di più. Ama la tua famiglia, i tuoi amici e goditi la vita. Il mondo ha bisogno di amore.