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Giannis Antetokounmpo non può certamente essere felice di come si sia conclusa la stagione dei Milwaukee Bucks, eliminati in 5 partite al primo turno dai Miami Heat. Ma, se c’è una domanda che gli ha fatto davvero saltare i nervi, è quella arrivata dal reporter di The Athletic, Eric Nehm, il quale ha chiesto se questa stagione si possa considerare un fallimento.

Antetokounmpo si è dimostrato fin da subito scocciato, tirano un enorme sospiro, per poi rispondere in maniera aggressiva nominando direttamente il giornalista:

“Mi hai chiesto la stessa cosa lo scorso anno, Eric. Tu vieni promosso ogni anno? No. Quindi ogni anno il tuo lavoro è un fallimento? Sì o no? No. Ogni anno lavori per un obiettivo, che si tratti di una promozione, di provvedere alla tua famiglia, comprare una casa o prendersi cura dei genitori, non lo so, ma ognuna di queste cose è un passo verso il successo.”


Giannis si interrompe poi bruscamente, cercando di non divagare e riprendere il controllo, continuando così:

“Dicevo, ogni anno è un gradino. Michael Jordan ha giocato 15 anni e vinto 6 titoli, gli altri 9 erano un fallimento?”

Dopo uno scambio e un’esitazione del reporter, sembra arrivare un “no” come risposta, così Antetokounmpo riprende l’invettiva:

“Ok, quindi perché mi hai fatto questa domanda? Si tratta di una non-domanda. Non ci sono fallimenti nello sport, ci sono giornate buone e giornate cattive, giorni in cui puoi avere successo e altri no, a volte è il tuo turno, altre no. E questo è lo sport, non puoi sempre vincere, a volte vinceranno gli altri. Torneremo il prossimo anno, cercando di giocare meglio, avere un comportamento migliore, nella speranza di vincere il titolo.”

Antetokounmpo chiude infine così, prima di porgere le scuse al reporter, spiegando che non fosse una cosa personale, ma che ricordasse la domanda dell’anno precedente:

“I 50 anni tra il 1971 e il 2021 in cui non abbiamo vinto il titolo sono stati 50 anni di fallimento? No, non lo erano, erano solo step per arrivare all’obiettivo. Siamo stati capaci di vincerne uno, speriamo di vincerne un altro.”

Al di là del fatto che possa essere visto come un fallimento, o meno, la realtà dei fatti è che i Milwaukee Bucks non hanno mai speso così tanto per il proprio roster, costruito per raggiungere un obiettivo a cui non si è stati in grado di arrivare. Adesso starà alla dirigenza valutare le prossime mosse, atte a circondare ancora Giannis Antetokounmpo del contesto più competitivo possibile.