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Quella di “aggiustare” l’All-Star Game sembra ormai divenuta una delle priorità di Adam Silver e delle alte sfere NBA in generale. Inclusi i giocatori con una voce più autorevole come Stephen Curry, che è noto lavorare ormai da qualche tempo con il commssioner della Lega a qualche possibile miglioria da apportare al weekend – e soprattutto alla sfida domenicale – delle stelle. La stella di Golden State Warriors, nonché faccia di questa edizione 2025 che si svolgerà a San Francisco il prossimo 16 febbraio, starebbe lavorando a una variazione della gara del tiro da tre punti messa in scena lo scorso anno di sabato contro Sabrina Ionescu delle New York Liberty, introducendo anche altri elementi, fra i quali Shams Charania su ESPN menziona Caitlin Clark delle Indiana Fever e Klay Thompson, ex Splash Brother ormai approdato a Dallas. Oltre a questa sfida, un format più facile da alterare in termini strutturali, è stata proposta la rivoluzione totale nella giornata di domenica, usualmente dedicata al vero e proprio All-Star Game, un 5-contro-5 fra i migliori giocatori NBA – con vari stratagemmi per provare a renderlo interessante, certo, ma pur sempre quello. Stando a ESPN, giocatori, staff e dirigenti NBA avrebbero discusso seriamente la possibilità con il comitato di gara di introdurre un nuovo formato negli ultimi mesi, sfruttando anche la Summer League di Las Vegas come occasione di incontro. La novità adesso è stata ufficializzata, e consiste in un torneo a 4 squadre, 3 delle quali composte da 8 All-Star ciascuna, a cui aggiungere il team vincitore del Rising Stars del venerdì. Le squadre si affronteranno nei rispettivi matchup – Team 1 vs Team 3, Team 2 vs Team 4 – per poi passare alla finale fra le vincitrici, con una sfida a punteggio fisso: 40 punti da raggiungere in semifinale, 25 punti per la finale.

Nonostante un incremento paradossale dei rating televisivi nella passata edizione – un aumento del 14% rispetto al 2023, e la percentuale arriva al 20% se parliamo di spettatori unici, a quota 11.6 milioni – l’urgenza di rivitalizzare un evento che sta diventando a tutti gli effetti inguardabile da fuori e ingiocabile da dentro (basti vedere la volontà delle stelle di prestarsi a proposte) è piuttosto giustificata e palesata dallo stesso Silver in estate:


“Stiamo valutando altri formati. Non c’è dubbio che anche i giocatori siano rimasti delusi dall’All-Star Game dello scorso anno. Vogliamo tutti fare un lavoro migliore per offrire competizione e intrattenimento ai nostri tifosi”.

Silver ha aggiunto che la Lega sta valutando se rendere l’All-Star Game “non un formato di gioco tradizionale”.

– via Shams Charania, ESPN