Questa preview è stata scritta con la collaborazione di Leonardo Pedersoli

Pacers contro Knicks. Haliburton contro Brunson. Carlisle contro Thibodeau.

Chi non ha seguito con attenzione il corso della stagione non può che rimanere sbigottito leggendo che una tra New York Knicks e Indiana Pacers sarà almeno vicecampione della Eastern Conference. Questo perché a inizio anno, e per molti anche all’inizio di questi Playoffs, queste due squadre non sono mai sembrate più di una bella Fiat Panda in un autosalone di Ferrari. Dopo il primo turno, tuttavia, è toccato a tutti ricredersi: entrambe hanno buttato fuori franchigie più blasonate e più considerate in ottica fasi finali della post-season, ovvero i Philadelphia 76ers dell’MVP uscente Joel Embiid e i Milwaukee Bucks del rinomato duo Lillard – Antetokounmpo.


Pacers e Knicks hanno dimostrato come delle volte anche il motore targato Stellantis possa spuntarla. Nel caso specifico, per New York la forza ai pistoni è stata trasmessa dall’eroe Jalen Brunson, che ha preso in mano la squadra specialmente in Gara 4 e nella conclusiva Gara 6, con numeri da vera superstar. Per Indiana, la forza motrice è stata un po’ più collettiva, con Pascal Siakam e Tyrese Haliburton ad alternarsi il ruolo di creatore offensivo primario, con l’aiuto di McConnell, Nembhard, Myles Turner e un pizzico di fortuna per gli infortuni degli avversari.

E’ già però tempo di mettere da parte le lodi e rimboccarsi ulteriormente le maniche in vista di Gara 1 di stanotte. Da parte nostra, invece, è arrivato il momento di provare a individuare i punti chiave nello scacchiere tattico a disposizione di Carlisle e Thibodeau. Cosa si rivelerà decisivo per strappare il biglietto per le Eastern Conference Finals?

Indiana smetterà di correre?

Il fattore principale che ha contraddistinto fin da subito i ragazzi di Carlisle nella serie con Milwaukee (come d’altronde in Regular Season) riguarda il pace, la velocità nell’arrivare al tiro e nel costringere gli avversari a farlo. L’ex allenatore dei Mavericks conosce il core che ha in mano e le sue caratteristiche, e sa benissimo che, con un gruppo di giovani così tanto prestanti e un fulcro offensivo come Haliburton, l’arma principale devono essere le situazioni di transizione e semi-transizione, per sfruttare difese mal schierate, pigre o in ritardo. Questo è uno dei motivi per cui i Bucks sono andati così tanto in difficoltà, concedendo anche più di 120 punti per più di una partita.

La differenza di prestanza si è fatta sentire specialmente dopo i cambi difensivi e nei recuperi dopo un aiuto eccessivo, che hanno messo in luce le mancanze difensive di Brook Lopez, Bobby Portis e Jae Crowder. L’attitudine alla velocità (talvolta frenetica) viene seguita anche nella metà campo difensiva, in cui i Pacers provano sempre a far accelerare gli avversari con strategie difensive molto aggressive sui creator. Ne sa qualcosa Damian Lillard, che anche nella gara del suo ritorno ha dovuto subire una ‘Box-and-One’ con Nembhard impegnato da adesivo in marcatura. Il rischio è quello di concedere conclusioni di maggior qualità, ma Indiana è disposta a prenderselo.

Adesso Carlisle dovrà fare una scelta: Brunson non è Lillard, è un giocatore che per diversi anni di carriera è stato affiancato a un mega-creator di caratura e che ha affinato la sua capacità di partire anche lontano dalla palla, sfruttando l’esecuzione di ‘Pistol’ o ‘Iverson cut’; la Box-and-One rischia quindi di non risultare altrettanto efficace. Se Carlisle vuole affidarsi a scelte difensive estreme anche sulla stella dei Knicks, ci aspettiamo piuttosto dei cambi difensivi, favoriti dalla versatilità di Siakam e Turner. Se Brunson dovesse riuscire a batterli con troppa continuità, l’ultima spiaggia sarebbe una difesa in Show&Recover, se non addirittura in Drop coverage (che Brunson è riuscito a punire perfettamente nella serie passata).

Oltre a questo, se al primo turno i Pacers si sono trovati di fronte una squadra visibilmente lenta e stanca, tutto si può imputare a Thibodeau tranne che la preparazione atletica dei suoi giocatori. Già dalla regular season avevamo visto minutaggi folli su alcuni giocatori, su tutti Josh Hart, presente in campo per tutti i secondi effettivi di partita due volte nella serie contro i 76ers, compresa la Gara 5 terminata ai tempi supplementari. Il fattore fisico, almeno dal lato tecnico, non sarà un vantaggio chiaro per Indiana, ma dal lato tattico?

Uno dei motivi per cui i giocatori dei Knicks riescono a sostenere questi ritmi è anche il pace imposto che, come in ogni squadra di Thibs, si conferma fra i più bassi della lega; anche in questi Playoffs la serie più lenta di tutte è stata proprio quella fra New York e Philadelphia, con appena 90 possessi su 48 minuti. Detto ciò, è comunque prevedibile che New York possa accettare di buon grado la volontà di Carlisle, vista la possibilità di utilizzare i suoi molteplici creator come Anunoby, Hart e DiVincenzo per arrivare a tiri di alta qualità. Il vantaggio tattico dei Pacers sarà quindi dimezzato rispetto alle 6 partite contro i Bucks.

Sotto canestro sarà guerra

L’incidenza delle capacità atletiche delle due squadre si è vista in entrambe le serie: sia Pacers che Knicks sono riuscite a generare una marea di extra-possessi.

Per quanto riguarda Indiana nella memoria di tutti c’è l’overtime di Gara 3, in cui il vantaggio atletico a rimbalzo ha generato 6 possessi in più in soli 5 minuti di gioco. Stesso discorso sponda New York: l’energia dilagante messa a rimbalzo offensivo da tutta la rotazione li ha portati a raccogliere ben 14.3 rimbalzo offensivi in media a partita. Dati pazzeschi per ambo le parti, che danno idea di come possa essere lo scontro tra le due.

Chi vincerà la guerra a rimbalzo avrà buone chance di vincere anche la serie.

Questo andrà a influenzare sicuramente anche le lineup dei Knicks, che potrebbero tornare ad impiegare maggiormente Mitchell Robinson, specialista del rimbalzo.

Si risolve sullo shortroll

Se le scelte difensive sui Pick&Roll dovessero rivelarsi, come pensiamo, aggressive per entrambe le difese, per gli attacchi sarà fondamentale sfruttare a pieno le soluzioni di creazione secondaria, che si concentrano principalmente dalla creazione sullo short roll.

Indiana ha rivoluzionato questo ambito del suo sistema offensivo con l’arrivo di Siakam, che già contro i Bucks si è rivelato un’arma letale nel colpire a vantaggio già creato contro una difesa incapace di contenerlo. I Knicks hanno Anunoby, un giocatore perfetto da piazzare in marcatura sull’ex Raptors, ma si contraddistinguono per un sistema di aiuti costante che potrebbe andare in difficoltà nel caso in cui i Pacers sfruttassero in ripetizione la soluzione dallo short roll con Siakam, forzando la difesa di Thibodeau a rotazioni su rotazioni e sperando così di trovare libero uno dei tiratori mortiferi a roster.

A questo proposito, per quanto riguarda l’altra metà campo, i Knicks sono danneggiati dall’assenza di Randle, che avrebbe potuto ricoprire lo stesso ruolo, ma si trovano comunque a giocare tanti giochi di questo tipo, sia per andare a liberare Brunson che per la ricezione dei creator secondari come Hart e Anunoby. In queste situazioni, la rim protection di Indiana potrebbe rivelarsi piuttosto deficitaria, permettendo ai Knicks di trovare punti facili nel pitturato o viaggi in lunetta.

Insomma, Knicks e Pacers sono due squadre diverse, ma con tanti punti di forza in comune. A questo punto, resta solo da capire chi delle due riuscirà a prevalere girandoli a proprio favore.


Questi sono i nostri pronostici:

  • Leonardo: 4-1 New York
  • Genny: 4-2 New York