FOTO: NBA.com

Questo articolo, a cura di Tommaso Di Vincenzo, è stato realizzato dalla community Houston Rockets Italia per Around the Game.


Non è facile passare dalle vette dell’Ovest ai bassifondi della Lega, e non è facile veder partire James Harden, Daryl Morey e Mike D’Antoni per una ricostruzione non programmata, il tutto condito da un anello mai arrivato negli ultimi anni. Non è facile essere tifosi Rockets, oggi.


Dopo l’addio del Barba, Houston aveva vinto 7 partite su 8 a cavallo tra gennaio e febbraio, con una difesa che risultava la migliore della Lega. L’infortunio di Christian Wood, poi, ha spento i sogni Playoffs: da quando il lungo è assente, Houston ha collezionato 11 sconfitte consecutive.

Tante ombre, insomma, in questa stagione ormai già da archiviare per i texani. Ma alcune luci possiamo trovarle.

I GIOVANI

Proprio il lungo di Long Beach è una delle note positive di questa stagione. Viaggiando in doppia-doppia di media con 10 rimbalzi e ben 22 punti, Wood risulta uno dei migliori rollanti dell’NBA, come si evince dal grafico di BBall Index, in cui si trova subito sotto a Gobert e al pari di Holmes.


BBall Index

L’ex Piston deve ancora trovare continuità al tiro, ma le qualità ci sono e sicuramente la nuova gravity, dovuta all’addio di Harden, non l’ha aiutato a prendere tiri più semplici dalla media e dall’arco.

“Sento di meritare l’All-Star Game, sono uno dei migliori lunghi della Western Conference”, ha dichiarato dopo la vittoria contro New Orleans. Poi, però, il fato ha giocato un brutto scherzo.

Tra i giovani molto positivo anche l’impatto anche di Jae’Sean Tate, undrafted che si è ritagliato subito un ruolo da titolare grazie alla sua difesa e capacità di marcare sia i lunghi sia i piccoli. In 27 minuti di impiego, sta facendo registrare quasi 10 punti e 5 rimbalzi di media.

Visto il processo di rebuilding, Rafael Stone, GM dei Rockets, ha cercato immediatamente una scommessa. E così ha spedito una futura second round pick a Cleveland per Kevin Porter Jr.

Il ragazzo è certamente un talento puro, ma ha mostrato non più di una problematica dal punto di vista caratteriale e psicologico. Queste le parole che coach Silas ha espresso per il ragazzo di Seattle:

“Lo stiamo integrando lentamente e stiamo elaborando un piano che abbia senso per lui e per la squadra, perché non gioca da un po’. Sta solo imparando ed è un ragazzino. Un ragazzino con molto talento. Ma come ho detto quando è arrivato qui, dobbiamo assicurarci di essere davvero, davvero intelligenti riguardo alla struttura che abbiamo messo in atto per lui, dentro e fuori dal campo”.

Silas attribuisce al capo assistente allenatore John Lucas un compito significativo nel suo primo anno di coaching, sia per quanto riguarda la gestione dello spogliatoio in generale, sia in particolare per Porter Jr.

L’ex Cleveland al momento fa registrare ottime prestazioni in G-League, con 24 punti, 7 assist e quasi 6 rimbalzi di media. Sembra pronto per esordire con i Rockets.

UNA TRADE PER OLADIPO E TUCKER?

Dopo la trade-Harden una cosa era certa: Victor Oladipo probabilmente non sarebbe rimasto a lungo in Texas. Inoltre, a roster c’è anche PJ Tucker, giocatore in scadenza che ingolosisce tutte le contender. I due compongo un pacchetto interessante, che potrebbe portare altri giovani e altre scelte alla corte di coach Silas.

Non a caso i rumors sono molti. Celtics, le due di Los Angeles, Nets, Sixers, Heat: tutti guardano alla franchigia texana per provare a portare i servigi di almeno uno dei due alle proprie squadre.

Queste le parole di PJ quando è stato interpellato sui rumors che lo riguardano:

“Ti concentri su oggi. Ovviamente può cambiare in qualsiasi giorno, ma devi concentrarti su quello che stai facendo quel giorno, in quale squadra sei quel giorno e occuparti dei tuoi affari.”

Oladipo, invece, ha fatto trapelare qualche perplessità sul rimanere ai Rockets. Le voci sul suo malumore sono però sparite: sarà stato tranquillizzato sul fatto di essere ceduto entro la trade deadline? Difficile dirlo.

L’ex Pacer ha sempre strizzato l’occhio a Miami, e gli stessi Heat hanno qualche giocatore interessante per il front office dei Rockets. Houston, inoltre, si farebbe volentieri carico di qualche contratto in scadenza per far funzionare l’affare.

Nonostante tutto, comunque, Houston non può alzare troppo l’asticella. Essere stata una contender per molti anni, nel modo in cui lo ha reso possibile Daryl Morey, ha portato ad avere dei contratti difficilmente scambiabili e l’assenza della propria pick nel Draft 2022. A proposito di scelte…

DRAFT PICKS

Sfatiamo subito un mito comune: Houston ha a sua disposizione la scelta del 2021, con le trade Westbrook e Harden che hanno portato ad una curiosa catena di pick-swap.

Oklahoma City avrà diritto a scegliere le due migliori pick di Thunder, Heat e Rockets. Houston, invece, potrà prendere la peggiore, o al massimo fare swap con Brooklyn. Tutto questo a condizione che la scelta dei Rockets sia superiore alla numero 4, in caso contrario i texani avranno diritto a tenere la propria. Ma quante possibilità ci sono che Houston finisca tra le prime quattro del prossimo Draft?

Al momento i Rockets (11-21) hanno il terzo peggiore record della Lega e questo porta la probabilità di avere una scelta top 4 al 52.1%, il massimo possibile, con il 14% di avere la prima assoluta.


Tankathon.com

Oltre alla propria scelta, Houston è in possesso della pick di Portland (protetta in Lottery) e della propria seconda scelta.

Facendo una proiezione, ad oggi in pratica Houston avrebbe la 3, la 22 e la 33; nel caso però di una Lottery sfortunata, avrebbe allora la 17 di Miami (squadra comunque in crescita, quindi con ampie possibilità che diventi una scelta superiore alla 20), la 22 e la 33. Sono due scenari molto, molto diversi.

Dopo le ultime modifiche il tanking non è mai una via facilmente percorribile. E’ abbastanza innegabile, però, che Houston abbia imboccato quella strada nella speranza che le tre scelte portino ad un futuro giocatore-franchigia da affiancare a Wall e Wood, per poter tornare a lottare per i primi 10 posti della Western Conference già il prossimo anno.