I Bulls sono entrati nel 2022 con più energia positiva di quanta ne abbiano mai avuta negli ultimi anni.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Geoffrey Clark per BullsConf.com, tradotto in italiano da Yuri Pietro Tacconi per Around the Game.



Era da un po’ che i Chicago Bulls e i loro tifosi non celebravano Capodanno con ottimismo per la stagione in corso. Quest’anno, però, il roster è finalmente pieno di talento e sembra avere una cultura vincente, che li ha elevati al primo posto – e allo status di contender – nella Eastern Conference. Welcome back, Bulls.

Le prime tappe di questa tanto agognata transizione sono da ricercare durante la stagione 2020/21. Poi, ovviamente, le mosse in estate del front office hanno completato il lavoro.

Ecco dunque cinque “istantanee” dei momenti che ho scelto per raccontare il percorso dall’11esimo posto del 2021 all’attuale 71.5% di vittorie della squadra.

Le prime volte di Zach LaVine: All-Star e oro olimpico

I Bulls hanno finalmente, dopo anni, un giocatore nella partita delle stelle: Zach LaVine, che nell’All-Star Game di Atlanta gioca per Team Durant (segnando 13 punti). Dal 2012, solo Joakim Noah (2014) e Jimmy Butler (2017) avevano ottenuto delle selezioni.

Qualche mese dopo, arriva un’altra soddisfazione per Zach, che viene scelto da Gregg Popovich nella selezione statunitense ai Giochi Olimpici di Tokyo. Con 9.7 punti e 3.3 assist a partita, aiuterà la squadra a raggiungere l’oro olimpico.

I Bulls scambiano per Nikola Vucevic alla deadline

I Bulls hanno fatto due movimenti alla trade deadline 2020/21. Il primo ha portato alcune nuove facce a Chicago (Daniel Theis, Javonte Green e Troy Brown Jr), all’interno di un three-team deal con Celtics e Wizards; la principale mossa di Arturas Karnisovas, però, è stata la seconda, quella che ha portato all’acquisizione del centro dei Magic, Nikola Vucevic, dopo molti anni passati in Florida. In cambio di Vucevic e Aminu, i Bulls hanno ceduto a Orlando: Wendell Carter, Otto Porter e due prime scelte future (2021 protetta top-4, 2023).

Per Chicago non sono arrivati i Playoffs (e neanche il Play-In) l’anno scorso, per la quinta volta in sei stagioni. Ma lo scambio ha gettato le fondamenta per quello che sarebbe successo in offseason, dando a Vooch l’opportunità di giocare per una squadra competitiva, e ai Bulls di dimostrare le ambizioni di Karnisovas ed Eversley per la stagione 2021/22 (l’ultima prevista dal contratto di LaVine).

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Patrick Williams nell’All-Rookie Second Team

La selezione nell’All-Rookie Second Team è un buon modo per fotografare una delle storie migliori dei Bulls del 2021: la rookie season di Patrick Williams. Starter in tutte le 72 partite della stagione, con 28 minuti di impiego (9.2 punti, 4.6 rimbalzi, 48.3% dal campo, 39.1% da tre) a partita, Williams si è meritato la selezione nell’All-Rookie Second Team. I continui miglioramenti durante il primo anno e la versatilità difensiva dimostrata da Williams hanno smentito chi dopo il Draft aveva dei dubbi sulla quarta scelta dei Bulls, la prima in top-5 dai tempi di Derrick Rose.

Ora, purtroppo per coach Billy Donovan, lo sviluppo di Williams dovrà aspettare, dato che una lussazione del polso (e conseguente operazione) subita a ottobre ha terminato molto presto la sua seconda annata in NBA. Recentemente si è vociferato di una possibile partenza di Williams alla trade deadline, una mossa con cui i Bulls entrerebbero ancora di più in “win-now mode”. Stiamo a vedere se i rumors si trasformeranno in qualcosa di concreto.

Ayo Dosunmu scelto al secondo round del Draft 2021

Avendo scambiato la loro scelta al primo round per ottenere Vucevic, i Bulls avevano una sola pick al Draft 2021, la numero 38. Beh, sembra proprio che abbiano pescato bene, scegliendo il nativo di Chicago Ayo Dosunmu dall’Università dell’Illinois.

“Era difficile aspettarsi che Ayo Dosunmu si dimostrasse così pronto tanto in fretta. Si sta già prendendo i matchup difensivo più difficili in ogni partita.”

Arturas Karnisovas

Certo, ci sono certamente rookie più talentuosi nella Draft Class 2021, ma Dosunmu è stata una scelta numero 38, e si è inserito alla perfezione da subito in una squadra con molto talento offensivo. Sarà interessante seguire gli sviluppi della sua carriera, ma fare meglio di così con una second-round pick era difficile per Chicago.

L’offseason scoppiettante dei Bulls

Karnisovas ed Eversley la scorsa estate hanno confermato le impressioni post-trade deadline. Ovvero, che i tempi per rivedere a Chicago una squadra competitiva fossero maturi. Si può dire tranquillamente che sono stati i vincitori della free agency 2021.

Hanno ottenuto via sign&trade Lonzo Ball e DeMar DeRozan, cedendo per il primo Satoransky, Temple e una second-round pick, e per il secondo Thaddeus Young, Aminu, una first-round pick (protetta) e due second-round picks. Poi, sono stati firmati Alex Caruso e Tony Bradley, salutando invece Markkanen in una sign&trade che ha portato Derrick Jones Jr.

I risultati sono stati immediati. A West Side Chicago sono tornate le vittorie, e con esse il grande pubblico allo United Center.