Samantha Holloway, Jeff Bezos e Marc Benioff possono rivoluzionare lo sport a Seattle?

FOTO: Grantland

Questo contenuto è tratto da un articolo di Landon Buford per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Dopo la vendita da record a 6.1 miliardi di dollari dei Boston Celtics, l’NBA è pronta per una trasformazione significativa. Sebbene l’approvazione della lega sia ancora in sospeso, questa enorme transazione ha ravvivato le speculazioni sull’aggiunta di nuove franchigie. Il commissario Adam Silver ha confermato che la lega è interessata a potenziali opportunità di espansione – anche in Europa, figurarsi “in casa”.


Seattle e Las Vegas in testa per l’espansione della NBA

Silver ha sempre fatto intendere che la Lega vuole tornare a Seattle, la precedente sede dei SuperSonics, trasferitisi a Oklahoma City nel 2008. Durante la recente conferenza stampa sulla nuova Lega europea, Silver ha ribadito che, sebbene non esista una tempistica formale, la NBA valuta attentamente i modelli finanziari, la distribuzione dei diritti mediatici e la valutazione della proprietà prima di prendere una decisione. Anche Las Vegas è considerata in cima alla lista per quanto riguarda l’espansione.

I Golden Knights (NHL) e i Raiders (NFL) hanno dimostrato il valore di Sin City come centro sportivo a livello professionistico. L’NBA ha già approfondito i suoi legami con Las Vegas attraverso la Summer League, e la rapida crescita della città la rende un mercato interessante per una nuova franchigia. Anche Città del Messico è diventata una potenziale candidata, con l’NBA che ha già ospitato delle partite e che ha aumentato l’interesse per l’espansione internazionale. Tuttavia, le sfide logistiche e le complessità legate alla condivisione dei ricavi potrebbero creare ostacoli (ne abbiamo parlato, al tempo, QUI).


L’impatto delle reti sportive regionali e degli accordi sui diritti mediatici

Il futuro imprevedibile delle reti sportive regionali (RSN) rende difficile la pianificazione dell’espansione. A differenza della NFL, che si basa principalmente sugli accordi televisivi nazionali, la NBA si affida fortemente alle RSN per le trasmissioni non nazionali. La lega è preoccupata per l’impatto che le nuove squadre avrebbero sulle strutture dei ricavi dei media esistenti, a causa del declino degli abbonamenti via cavo e dell’instabilità finanziaria delle RSN.

“Aggiungerei solo l’ultima componente, che mi dà un po’ da pensare: vorremmo avere un’idea più precisa di dove stiamo andando con i media locali. È risaputo che abbiamo registrato un calo significativo. Praticamente due terzi dei nostri team hanno a che fare con RSN che sono recentemente fallite o che hanno chiuso i battenti”.

“Penso che, pur comprendendo il panorama mediatico nazionale, nella misura in cui stiamo valutando l’espansione, vorremmo davvero capire quali siano le opportunità per i media locali, perché sono una componente piuttosto critica dell’economia delle nostre squadre”.

– Adam Silver

L’NBA deve stabilire come le squadre di espansione si inseriranno in questo panorama in evoluzione e allo stesso tempo dovrà affrontare le prossime trattative sui diritti mediatici, che potrebbero includere piattaforme importanti come Amazon e NBC.


Il quadro della proprietà di Seattle: Samantha Holloway, Jeff Bezos e Marc Benioff

Ci sono molte speculazioni sulla proprietà nel caso in cui Seattle ottenga una franchigia NBA. Samantha Holloway, figlia dell’investitore miliardario David Bonderman e presidente esecutivo dei Seattle Kraken della NHL nelle ultime quattro stagioni, è emersa come una delle principali candidate. L’Arena Climate Pledge, parzialmente di proprietà del suo gruppo, ha già dimostrato il suo impegno a riportare in città sport professionistici di alto livello.

“Abbiamo costruito l’arena in modo molto specifico per ospitare la pallacanestro. Abbiamo dedicato molto tempo perché sapevamo che sarebbe arrivato un altro grande momento nella NBA.”

Tod Leiweke, Presidente dei Kraken

“Sarebbe un mercato incredibile, e la NBA lo sa. Questo è un esercizio di pazienza sia per noi che per i tifosi, perché siamo tutti molto eccitati per quello che potrebbe essere”.

– Samantha Holloway su Bloomberg

Rick Welts, amministratore delegato dei Dallas Mavericks ed ex presidente dei Golden State Warriors, in un’intervista ha fornito indicazioni sul potenziale panorama della proprietà:

“Beh, saranno sicuramente presenti al tavolo. Non lavoro più con loro, ma negli ultimi due anni li ho preparati a quel momento in cui saranno al tavolo. Saranno valutati su come gestiranno la squadra.”

“David Bonderman, il patriarca di quel franchising, è morto due settimane fa. Sua figlia, Samantha Holloway, ha un paio di start-up all’attivo. Negli ultimi anni ha vissuto a Seattle. Sarebbe una scelta obbligata, ma sono sicuro che l’NBA valuterà questo aspetto rispetto a tutti gli altri potenziali proprietari e prenderà ottime decisioni.”

Un altro nome che circola nelle discussioni sulla proprietà è quello di Marc Benioff, cofondatore e CEO di Salesforce. Benioff, noto appassionato di pallacanestro e sostenitore dei Golden State Warriors, è stato determinante nell’acquisizione del terreno per il Chase Center, l’arena dei Dubs. È un candidato interessante per il suo coinvolgimento nel settore immobiliare sportivo e per il suo approccio strategico agli affari.

Infine Jeff Bezos, considerato una delle figure più influenti al mondo, è stato a lungo associato al possesso di franchigie sportive. Con le sue vaste risorse, potrebbe riportare in auge una delle squadre più amate della storia dell’NBA, i Seattle SuperSonics. Voleva acquistare i Washington Commanders, ma queste voci sono state smentite in meno di 36 ore. La seconda persona più ricca del mondo ha un desiderio genuino di possedere una squadra sportiva, che non può essere negato. Bezos è stato collegato a diverse franchigie della NFL, tra cui i Seattle Seahawks e i Commanders, e per questi ultimi sarebbe stato superato dall’offerta di Josh Harris, secondo quanto riportato dal quotidiano Financial Times

È stato collegato ai Boston Celtics nonostante non abbia rilasciato dichiarazioni pubbliche sul suo interesse. Far rivivere i SuperSonics, franchigia che Seattle ha perso nel 2008 a causa di un controverso trasferimento a Oklahoma City, potrebbe essere la sua decisione più logica e significativa.

Il ritorno dei Sonics e il forte legame di Seattle con Bezos rappresenterebbero un punto di svolta sia per il proprietario che per Seattle. Bezos farebbe un piccolo investimento in una nuova franchigia NBA con un prezzo potenziale di 6 miliardi di dollari. Grazie alla sua ricchezza e alla sua influenza, Seattle potrebbe finalmente riacquisire la squadra che merita.


Il futuro dell’espansione della NBA: cosa succederà?

La NBA prevede di ricevere quasi 4 miliardi di dollari in tasse di espansione per ogni nuova franchigia, con una ripartizione del denaro tra gli attuali 30 proprietari della lega. Il guadagno economico e la crescente valutazione delle franchigie sportive fanno sembrare l’espansione inevitabile.