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Questo contenuto è tratto da un articolo di Bobby Manning per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


In questa stagione i Celtics sono passati a far giocare Jayson Tatum per l’intero primo quarto, dopo aver lasciato che Jaylen Brown desse il tono negli ultimi anni. Questo ha permesso a Tatum di aumentare il suo scoring, guadagnare e mantenere lo slancio iniziale nelle partite, mentre Brown ha sfruttato al meglio la sua transizione capitanando la second unit e concentrandosi sul playmaking. Il tutto è iniziato nella Opening Night, quando Tatum ha realizzato 4 triple su 6 contro i Knicks, realizzando 37 punti con 14 su 18 dal campo. Da allora, salvo qualche eccezione, Boston ha aperto le partite con più carico a Tatum ottenendo ottimi risultati. Joe Mazzulla crede ancora nella possibilità di far giocare chiunque tra Brown e Tatum, dando a Brown l’opportunità di tornare al suo ruolo precedente. A volte, entrambi giocano interi primi quarti, come nella vittoria del mese scorso contro i Pacers. Questo ha portato a carichi diversi da una partita all’altra per Tatum, che è al sesto posto per percentuale di utilizzo (30,8%) sotto i concorrenti dell’MVP Giannis Antetokounmpo (36%), Nikola Jokic (31,5%) e Shai Gilgeous-Alexander (33,5%).

C’è una linea sottile tra lo sfruttare appieno la capacità di creazione di Tatum in un ruolo eliocentrico e l’utilizzare il roster di talento che lo circonda. Ma Boston ha avuto più successo quando Tatum ha avuto un maggior numero di possessi in mano, migliorando fino a 10-3 nella vittoria contro Denver, dove ha superato il 30% di usage. Al contrario, i Celtics sono scesi a 6-5 a Oklahoma City quando è sceso sotto questa soglia, secondo StatMuse. In parte si tratta di un fenomeno di auto-appagamento, con statistiche basate sul punteggio come i tiri liberi, i tiri e gli assist che aumentano il tasso di utilizzo di un giocatore. Naturalmente, un numero maggiore di questi elementi porta a vittorie e un numero minore a sconfitte.

“Sapete cos’è lo usage? Sapete come si calcola? (È) diviso per i possessi. Puoi ancora essere coinvolto se fai un potenziale assist… quindi penso che alla fine la cosa più importante sia assicurarsi che tutti i nostri ragazzi siano in posizione di fare giocate l’uno per l’altro e ovviamente c’è un sacco di tempo in cui Tatum deve essere Tatum e deve essere aggressivo – non c’è dubbio su questo. Penso che sia uno dei migliori giocatori della lega a trovare l’equilibrio tra quando è il momento di prendere il comando e quando è il momento di fare ciò di cui la squadra ha bisogno.”

– coach Joe Mazzulla

Questa è la formula che ha funzionato nel 2024 ma, sebbene la composizione del roster e i ruoli siano simili a quelli dell’anno scorso, non è la stessa stagione. I tiratori intorno a Tatum hanno avuto risultati peggiori quest’anno, mentre JT sta vivendo un nuovo massimo in carriera per quanto riguarda l’efficienza realizzativa (55,7 eFG%) e la capacità di playmaking (24,7 AST%). I numeri on/off non sono così netti come negli anni passati (75° percentile) ma riflettono un attacco più competente (+2,8 punti per 100 possessi in più) con Tatum in campo rispetto a quando è fuori. Brown ha continuato ad aiutare Boston a mantenere il suo dominio (+10,9 di net rating, Brown on, Tatum off) con la second unit, anche se Tatum li ha portati a nuovi livelli nei suoi minuti limitati (+13 di net rating).

Questi sono tutti modi di guardare alla dinamica della squadra, compreso l’impatto dei giocatori che entrano ed escono dalla lineup. I Celtics hanno sofferto a Oklahoma City, dove solo Tatum, Kristaps Porzingis, Al Horford e Luke Kornet hanno segnato nel secondo tempo, per il fatto che Tatum non ha preso in mano l’attacco. Poi, a Denver, ha tirato 23 volte per dare vita a una partenza forte e a una serie di 15-0 che gli ha permesso di ottenere un +23 con 29 punti, nonostante l’1-9 da tre.

“Si tratta solo di leggere il gioco. Non è qualcosa che fa per me monopolizzare il gioco palla in mano o i possessi notte dopo notte. Abbiamo troppi giocatori di talento e non è questo il nostro modo di giocare. Ci sono sicuramente momenti e periodi in cui devi attaccare, essere più aggressivo e pensare a te stesso, ma mi è sembrato che molte volte ho fatto il passaggio giusto (contro i Thunder) e che semplicemente non abbiamo tirato con la stessa precisione con cui lo facciamo di solito. A volte si tratta di una Lega in cui o si segna o si sbaglia.”

– Jayson Tatum

Questo non vuol dire che Tatum debba tornare alle tendenze all’uno-contro -uno che hanno torturato i tifosi dei Celtics nel 2021 e che lo hanno portato a battere il record di palle perse nei Playoffs del 2022. Si tratta di capire se l’evoluzione dello scoring di Tatum da allora consentirebbe di rendere più efficiente l’attacco di Boston utilizzandolo più spesso. È in testa alla classifica NBA in isolamento, prendendo giocatori con almeno 3.0 possessi a partita, segnando 1,20 punti per possesso. In spot-up si colloca al 61° percentile e all’81° percentile tra i creatori di pick&roll palla in mano. Produce tanti punti per possesso in post-up quanti ne produce Domantas Sabonis. Tatum è infine un tagliante da 93° percentile e riesce a realizzare anche 1,12 PPP come rollante. Come ha ricordato Mazzulla, Tatum è in grado di creare attacco al di fuori di quelle situazioni dettate da un possesso che si conclude con un tiro, una palla persa o dei tiri liberi direttamente dal suo coinvolgimento. Questo porta al dibattito delle Finals di giugno sul fatto che abbia giocato bene nonostante i suoi numeri siano crollati. Ha attirato la difesa e ha fatto uscire bene la palla dai collassi di essa, il suo ruolo in un attacco come quello di Boston, che spesso lo utilizza come “esca” per liberare gli altri giocatori della squadra.

“Ovviamente diamo il meglio di noi stessi quando lui è super aggressivo ma anche quando i nostri ragazzi sono aggressivi, quindi continuiamo a lavorare su questo equilibrio ed è un merito per lui capirlo. So che può essere difficile per lui, ma allo stesso tempo (lo usage) è probabilmente una statistica inutile perché non tiene conto del suo impatto. Nella scorsa partita ha fatto 15 assist potenziali. Se quei tiri vanno a segno, la sua statistica è diversa. Quindi, credo che stia facendo un ottimo lavoro, indipendentemente dalla marcatura difensiva che affronta, nel fare la giocata giusta, che sia per se stesso o per gli altri. Quando è aggressivo, è allora che diamo il meglio di noi.”

– coach Joe Mazzulla

Il discorso torna sempre su Brown, che è sceso dal 55,7% al 51,7% nel tiro da due punti, dal 35,4% al 32,5% in quello da tre e che ha perso la palla in una percentuale leggermente superiore rispetto all’anno scorso, pur prendendo più tiri ogni sera. La sua aggressività, il suo ritmo e la sua capacità di trasformare la difesa in attacco restano fondamentali per la squadra. Come negli anni passati, però, le run offensive di lui e Tatum possono procedere a ondate. Quando uno dei due emerge presto, come ha fatto Brown con i Thunder, può lasciare l’altro fuori dal gioco o in cerca di un posto dove inserirsi. Brown ha definito il cambio di registro dell’intero primo tempo come un adattamento, che ha sfruttato al meglio aumentando la sua percentuale di assist di quasi tre punti. La formula di questo gruppo funziona quando i tiri entrano. Quando non lo fanno, c’è la possibilità, attraverso lo usage rate (32% martedì) o l’eye test, che Tatum nella maggior parte dei casi possa trascinare la squadra quando l’attacco si blocca.

“Sì, voglio dire che ha comunque passato la palla. Penso che abbia avuto 10-12 assist potenziali, ma ancora una volta si tratta di un equilibrio. Vogliamo che sia grande ogni sera. Non chiederemo mai a lui o a nessuno dei nostri ragazzi di essere meno di loro stessi. Si tratta solo di capire come contribuire al gioco nel modo di cui c’è bisogno in quel particolare momento e metterci in condizione di vincere, ad ogni costo. Stasera ha fatto un ottimo lavoro in questo senso per tutta la partita, anche dal punto di vista difensivo. Penso che abbia concesso due tiri da tre a Porter all’inizio della partita e poi è stato molto, molto attivo in difesa e altrettanto in attacco”.

– coach Joe Mazzulla