Tanti rumors ma nulla di fatto: i probabili partenti poi rimasti nelle loro squadre in questa trade deadline NBA (e perché)

Il giorno della trade deadline è fatto di giocatori coinvolti in scambi a sorpresa, sballottati da una parte degli Stati Uniti da un momento all’altro, ma anche di probabili partenti con valigie in mano per un mese che finiscono poi per rimanere fermi dove sono.

Anche quest’anno, la seconda categoria risulta essere parecchio folta. Nell’ultimo mese gli insider NBA, anche quelli considerati ragionevolmente fonti autorevoli, si sono sprecati con decine di rumors. Eppure, molti dei protagonisti di quelle notizie sono stati mantenuti dalle proprie squadre.

Vediamo chi (e perché):


  • OG Anunoby, Gary Trent Jr, Fred VanVleet

I Toronto Raptors erano dati come principali “sellers” di questa deadline, con diversi nomi molto interessanti aventi scadenza del contratto parecchio ravvicinata. Vista la situazione in classifica, avrebbe avuto senso vederli scambiati per qualche asset e qualche scelta al Draft.

Invece, ancora una volta, Masai Ujiri ci ha sorpresi. Accettando il rischio di perderli a zero (Trent Jr e VanVleet quasi sicuramente in estate, Anunoby tra un anno), ha avanzato richieste molto alte alle squadre interessate.

Nell’ultimo giorno, silenzio assoluto sui fronti Trent Jr e VanVleet. Per quanto riguarda Anunoby, è stato registrato un tentativo last minute dei Golden State Warriors, che però non hanno voluto cedere Jonathan Kuminga e scelte al primo giro.

  • John Collins

Per quanto riguarda la telenovela tra John Collins e gli Atlanta Hawks, ormai ci siamo ampiamente abituati. In ogni sessione di mercato sembra il più probabile a partire, e alla fine rimane.

Aldilà della volontà effettiva degli Hawks di cedere Collins, è da valutare anche la regressione delle sue prestazioni in relazione al peso del suo contratto firmato da pochi mesi, fattori che hanno reso complicato trovare potenti acquirenti.

  • Christian Wood

Dopo la trade che ha portato Kyrie Irving ai Dallas Mavericks, si è vociferato a lungo di una seconda operazione che avrebbe allontanato Christian Wood da Dallas. Sia per trovare un lungo più impattante in fase difensiva, sia per il contratto in scadenza dell’ex Houston.

Alla fine, però, Wood è uscito vincitore dalla lotta contro le voci di mercato, e competerà per il titolo al fianco di Irving e Doncic.

  • Bojan Bogdanovic

21.3 punti di media con il 42% dal perimetro: l’esplosione offensiva di Bojan Bogdanovic nei Detroit Pistons aveva attirato l’attenzione di diverse squadre in cerca di un role player di alto livello.

Se già nelle ultime settimane i rumors sul suo conto si erano raffreddati, il giorno della trade deadline non ha avuto in serbo sorprese. I Pistons hanno mantenuto il loro veterano, che rimarrà comunque facilmente scambiabile nei prossimi due anni di contratto.

  • Kyle Lowry

I Miami Heat non hanno tradito le aspettative sul loro tradizionale “immobilismo”.

Nonostante i tanti dubbi sulla sua condizione fisica, e il gruppo di squadre (debolmente) interessate al veteranissimo, Miami ha mantenuto Lowry, convinta a puntarci anche per la post-season in arrivo.