Questo contenuto è tratto da un articolo di Mike Kline per The Lead, tradotto in italiano da Redazione Around the Game per Around the Game.


Dopo aver giocato 15 minuti totali nella scorsa stagione, Ty Jerome è diventato un elemento fondamentale per la storica partenza dei Cavs.


Nella stagione 2023-24, Ty Jerome aveva subito un infortunio alla caviglia destra che lo ha tenuto fuori per quasi tutto l’anno. Dopo l’intervento, è tornato a pieno regime solamente in questa stagione.

Ha ricevuto grandi elogi durante il training camp, e ora è parte integrante del 14-0 con cui i Cavaliers hanno iniziato l’annata.

Impatto!

In 14 partite, Jerome ha una media di 10 punti, 3.4 assist 1.4 palle rubate con il 73,8% di True Shooting in soli 16.2 minuti a partita di impiego.

Con il suo metro e novantotto centimetri, Jerome ha le dimensioni per giocare in più posizioni. Secondo Basketball Reference, Ty ha giocato il 32% dei suoi minuti nella posizione di ala piccola in questa stagione. Questo tipo di versatilità ha permesso all’allenatore dei Cavs Kenny Atkinson di impiegarlo in alcune formazioni particolari.

Nella partita contro i Philadelphia 76ers, abbiamo visto il quarto quarto aprirsi con una formazione a tre guardie: Donovan Mitchell, Craig Porter Jr, Ty Jerome, Dean Wade ed Evan Mobley. Nel giro di 10 secondi Jerome ha realizzato un tiro da tre per dare ai Cavs un vantaggio di sette punti. Questo dopo non aver giocato l’intero terzo quarto.

Questo è un esempio della sua capacità di incidere sul gioco dalla panchina, anche con minuti limitati. In 231 minuti totali giocati, Jerome ha un plus/minus di +8,9 per 100 possessi.

Un altro esempio della versatilità di Jerome si è avuto contro i Bulls l’11 novembre. Nel terzo quarto i Cavs si trovano sotto di sette. A 4:42, Dean Wade sostituisce Mobley e Kenny si affida a una formazione all-bench composta da Ty Jerome, Sam Merrill, Caris LeVert, Dean Wade e Georges Niang per chiudere il quarto.

Questa volta Jerome ha svolto il ruolo di playmaker e ha realizzato due rubate, sei punti e un vantaggio di tre punti. Questo tipo di gioco ha permesso ai titolari di riposare e ha dato alla squadra l’energia necessaria per chiudere la partita.

Pensieri di chiusura

Con Ty Jerome che gioca nel modo in cui sta giocando, le preoccupazioni per l’affaticamento e l’uso eccessivo dei titolari sono minori. Atkinson sa di potersi affidare a Jerome in qualsiasi momento, permettendogli di dirigere il gioco o di essere un agente del caos per alcuni tratti. Nella passata stagione si faceva molto, forse troppo affidamento su Donovan Mitchell e Darius Garland. In questa stagione, la palla è più distribuita e tutti possono contribuire.

Questi fattori hanno giocato un ruolo importante nell’avvio dei Cavs e hanno permesso loro di coinvolgere più protagonisti contemporaneamente. Questa versatilità dovrebbe dare i suoi frutti nel lungo periodo, ovvero ad aprile, maggio e giugno.

La gara per il sesto uomo dell’anno non sarà così eccitante come quella per l’MVP, ma per i tifosi dei Cavs ha un significato importante.

Nei 42 anni di storia del premio di sesto uomo dell’anno, nessun giocatore dei Cavs lo ha mai vinto.

Sarà questo l’anno in cui a Cleveland si farà la storia?