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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


La ESPN 100 del 2019 è una lista che include parecchi dei nomi che attualmente stanno avendo maggior ridondanza mediatica nel corso dei Playoffs. La lista prevede al suo interno talenti del calibro di Anthony Edwards, Tyrese Maxey, Cole Anthony, Jaden McDaniels, Isaac Okoro, Precious Achiuwa e Jaime Jaquez Jr. Uno dei nomi non presenti in quella lista, ma che attualmente si sta dimostrando uno dei maggiori talenti in rampa di lancio in questa post-season è il polivalente Jalen Williams degli Oklahoma City Thunder. Considerando il suo inatteso percorso in NBA fino ai tempi attuali, si denota che lo Williams sia orgoglioso di quanto messo in mostra, ma che i suoi obiettivi siano ancora lontani.


“Si tratta quasi di un viaggio mentale, per la velocità con cui tutto si è realizzato. Per me è difficile da descrivere a parole, ma tutto ciò che è successo è stato pazzesco, partendo dall’annata influenzata dal Covid e le sue stranezze, e poi il modo in cui ho reagito con le prestazioni l’annata successiva a Santa Clara; subito dopo sono approdato in NBA, ed è stato tutto pazzesco. E adesso va tutto ad un ritmo ancora elevatissimo, essendo arrivato ai Playoffs.”

“Lo ritengo una benedizione, un miracolo divino, e ringrazio Dio per tutto questo. Ma allo stesso tempo è anche dura. A volte bisogna fare un passo indietro e osservare il percorso svolto e quanto lontano si è arrivati. Ma certamente è stato un viaggio mentale, proprio per la rapidità con cui si è sviluppato.”

Jalen Williams

Jalen Williams è nato a Denver il 14 aprile 2001 e all’età di 7 anni la sua famiglia si è trasferita a Phoenix. I suoi genitori, Ronald e Nicole Williams, sono due veterani dell’US Air Force, conosciutisi all’accademia giocando a basket. Hanno svolto servizio nell’US Air Force per 24 anni, con missioni in Corea del Sud, Giappone e Germania – per The Oklahoman. Il coach dei Thunder, Mark Daigneault, ritiene che Jalen abbia ereditato dai suoi genitori il valore dell’etica del lavoro quotidiano.

“Proviene da una famiglia di veterani dell’esercito, in un contesto familiare pieno di disciplina. I suoi genitori sono stati due grandi lavoratori. Attualmente lavorano ancora, e per arrivare a lavoro guidano per un’ora. Anch’io sono padre e so cosa voglia dire. Ammiro e imparo dalla consapevolezza di sé di Jalen. Ha delle basi davvero solide, costruite dal modo in cui i suoi genitori – due persone davvero per bene – hanno cresciuto i loro figli. Ma è chiaro che abbiano lasciato loro i loro spazi durante la crescita.”

“Perciò m’impressiona parecchio la sua self-confidence. Non si tratta di qualcosa di anarchico o artistico: è profondamente disciplinato, un gran lavoratore ed è facile allenarlo. Inoltre è un compagno di squadra formidabile. Jalen è un ragazzo cresciuto in questo modo e con questi valori, e riesce a raggiungere i limiti di tutto ciò che fa.”

Mark Daigneault
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Williams ha costruito la sua reputazione all’interno del roster degli Oklahoma City Thunder attraverso la sua self-confidence, e da merito ai suoi genitori per l’elevata stima dei suoi mezzi e risorse.

“Mia madre è una persona molto più loquace di me. Con entrambi i miei fratelli l’aspetto più importante è stato essere in pace con sé stessi. Entrambi i miei genitori mi hanno sempre detto di essere speciale. E lo stesso è stato nei confronti di mio fratello e mia sorella: è qualcosa che abbiamo ereditato. Quando i genitori danno tanta fiducia ai figli in giovane età, è difficile farla vacillare.”

Jalen Williams

Durante la sua permanenza alla Perry High School a Gilbert, in Arizona, Jalen Williams è cresciuto di ben 20 centimetri tra l’anno da sophomore e quello da senior. Nella Stagione 2018/19 ha messo a referto ben 25 punti a partita – quando era alto “solo” 1,92 m. Ed il premio ricevuto di Chandler Unified School District Player of the Year 2019 non era abbastanza per i radar di ESPN. In quel periodo era il 9° talento in graduatoria in Arizona, per 247Sports. E, senza offerte ricevute, ha deciso di accasarsi alla Santa Clara University. Sotto la guida di coach Herb Sendek ha messo a referto 7.7 punti nell’anno da freshman. In quel periodo, poco faceva presumere che un giorno sarebbe giunto in NBA, ma la svolta è giunta nelle 2 stagioni successive, quando il suo stile di gioco si è evoluto meritando la nomina nell’All-West Coast Conference selection per 2 volte. Williams ha messo a referto 18 punti e 4.1 rimbalzi di media con il 41% da oltre l’arco nel corso della Stagione 2021/22 – il suo anno da junior. Il suo nome è stato inserito tra gli elegibili al Draft con ancora un anno a sua disposizione. 

“J-Dub e Herb Sendek sono stati un connubio perfetto. Lo sviluppo, la fiducia ed il supporto donati a Jalen da coach Sendek erano esattamente ciò di cui J-Dub aveva bisogno. A Jalen è stato concesso di sviluppare il suo stile di gioco, e adesso si stanno vedendo i risultati. Si sta rivelando uno dei migliori talenti in NBA.”

Bill Duffy – Agente di Jalen Williams

Williams non era considerato un gran prospetto in vista della Stagione 2021/22, ma in occasione del Draft 2022 gli Oklahoma City Thunder hanno deciso di puntare su di lui con la scelta #12. All’interno dell’universo-Thunder, quella di Williams non è stata considerata una “scelta molto popolare”. Al suo primo anno in NBA ha messo a referto 14.1 punti, 4.5 rimbalzi e 3.3 assist, con il 52.1% dal campo di media – e 1.4 recuperi a partita, risultando il migliore tra i rookie in questa particolare statistica. Ha vinto per 2 volte il premio Western Conference Rookie of the Month, e nominato nell’All-NBA Rookie First Team 2023, con ben 17 prestazioni da almeno 20 punti. Williams ha dichiarato che la fiducia ricevuta da tutta l’organizzazione dei Thunder ed a Santa Clara gli hanno dato la giusta self-confidence per poter approdare in NBA.  

“Sia il coaching staff che il resto degli addetti mi hanno sempre messo in posizioni di responsabilità, e penso che questo mi abbia fatto costruire tanta fiducia in me stesso e nei miei mezzi. Ovviamente hanno creduto in me, schierandomi in determinate posizioni sin dal mio anno da rookie. E penso che anche i miei 3 anni di college abbiano influito molto sulla mia self-confidence.”

Jalen Williams

Le aspettative d’inizio stagione sul giovane Williams, sulla guardia All-Star Shai Gilgeous-Alexander e il famigerato rookie Chet Holmgren – e in generale tutti gli Oklahoma City Thunder – erano di competere per un posto ai Playoffs. I Thunder, tuttavia, sono andati ben oltre le suddette aspettative, classificandosi al 1° posto della Western Conference e risultato il team più giovane nella storia della NBA a qualificarsi col 1° seed. Williams ha giocato un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questo traguardo, con una media di 19.1 punti, 4.5 assist e 4.0 rimbalzi ed il 54% al tiro, compreso il 42.7% da oltre l’arco. Coach Daigneault ritiene che non ci siano molti giocatori così completi in NBA, ed ha ideato un epiteto per descriverlo.

“L’ho rinominato “Il Framework di Jalen Williams”: può tirare dal perimetro, tagliare e inserirsi senza palla, sa condurre il gioco e creare spazio. Può creare gioco da tutti e 3 le zone, e per concludere sa attaccare il ferro. Sotto il proprio ferro gioca controllando tutto lo spazio attorno a sé. E se questa è la sua etica del lavoro e riesce ad applicarla in questo modo in NBA, non ci sono tanti altri giocatori capaci di farlo a questo livello. La lista è davvero corta.”

Mark Daigneault

Breve ma concreto Shai Gilgeous-Alexander nel descrivere il compagno Williams: “Jalen è un talento speciale.”. Nel corso della serie del First round di Playoffs contro i New Orleans Pelicans ha messo a referto una media di 21.6 punti, 7.3 rimbalzi, 5.0 assist, con il 52.9% al tiro. I Dallas Mavericks, tuttavia, lo hanno finora limitato – 16 punti, 6.0 rimbalzi, 5.2 assist con il 40.8% al tiro. I Mavs sono in vantaggio per 3-2 nella serie di Western Conference Semi-finals dopo la vittoria per 104-92 in Gara 5, nonostante i 30 punti di Gilgeous-Alexander – ma con nessun altro tra le fila di OKC ad andare oltre i 13 punti. I Thunder affronteranno il rischio di essere eliminati in Gara 6 a Dallas questo sabato. 

“C’è molto da apprendere per noi dalla scorsa partita. Penso che volessimo fare bene molte cose, ma alla fine non ci siamo riusciti ed abbiamo perso. Sappiamo quanto sia difficile vincere a Dallas, ma sappiamo anche che si tratta di 3 sole altre serie. Ed è così che trattiamo il tutto. Possiamo raggiungere qualsiasi livello vogliamo se solo riusciremo a supportarci a vicenda ed avere fiducia reciproca, continuando a giocare nella maniera corretta e mantenendo lontano il brusio mediatico in sottofondo.”

Jalen Williams
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Artisti del calibro di Megan Thee Stallion, Janet Jackson, Future, Brooks & Dunn e Jelly Roll andranno in scena allo Smoothie King Center di New Orleans quest’estate, e probabilmente la security deve aver scambiato Jalen Williams per uno di loro vedendolo camminare indossando un cappuccio con tre bande attorno al suo volto, pantaloni e maglietta neri con decorazioni e piume nel corso del pre-partita dello scorso 29 aprile. Quell’outfit tanto stravagante è stato rimarcato dai tifosi sui social media. In quel periodo i Thunder avevano appena eliminato i Pelicans con una vittoria per 106-85 in Gara 4 al First round dei Playoffs, e Williams aveva messo a referto una performance da 21 punti, 9 rimbalzi e 5 assist – distogliendo l’attenzione dal suo outfit. Prima di Gara 3 della stessa serie contro i Pelicans, Williams ha indossato un cappuccio che racchiudeva gran parte del suo volto con delle bande circolari che lasciavano spazio solo agli occhi, naso e bocca. L’attuale opinionista e commentatore di ESPN, ed ex All-Star NBA, Charles Barkley, noto per la sua schiettezza e pochi giri di parole, ha commentato così le scelte sull’outfit fatte da Williams.

“Ma cos’è? Di cosa si tratta?! Si è davvero vestito così per andare ad una partita? Era davvero il suo outfit?! Sicuramente sapeva già che avrebbe giocato meglio di come si sia vestito. Ha giocato bene, ma vestito così sembra davvero un idiota.”

Charles Barkley

Uno spesso sottovalutato ma fiducioso Jalen Williams è certamente consapevole del rischio corso nell’indossare certi capi e nei commenti che avrebbero potuto generare. Ha preso ispirazione dal compagno Gilgeous-Alexander, nominato dall’editoriale GQ per 2 volte Most Stylish NBA Player. Di frequente Jalen indossa la t-shirt dei suoi Thunder sulla felpa nel riscaldamento pre-gara. Qual è il segreto nelle scelte riguardo il vestiario di Jalen? 

“Si tratta solo di provare a indossare qualunque st*******. Se chiedessi a mia madre da dove proviene la mia self-confidence, probabilmente risponderebbe che viene da lei. Come detto, si tratta solo di provare vari indumenti. Può aiutare quando si ha in squadra un compagno come Shai. Mi sento più me stesso, non provo a dimostrare nulla. Si tratta solo di come sono stato cresciuto. E se si parla in termini cestistici, gran parte del lavoro e dello sforzo impiegato danno tanta fiducia in sé stessi, proprio come la vita. Si, sono molto self-confident.”

“Non importa che livello di prospettive ci siano nei propri confronti. Se si gioca bene la NBA verrà a trovarti. Le persone giuste ti vedranno giocare. Qualcosa che tengo caro è il fatto che se ci si mette a lavorare sodo, le cose buone arriveranno.”

Jalen Williams

Il tempo potrà dire dove sarà capace di arrivare Jalen Williams, nonostante il suo quasi inatteso cammino in NBA. Ciò che lui spera è di ribaltare le iniziali aspettative nei suoi confronti.