Questo contenuto è tratto da un articolo di Nic Thomas per The Lead SM, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
Altro giro, altra corsa. Nonostante l’attenzione dei tifosi sia attualmente rivolta ai Playoffs, il Draft 2024 si avvicina, con il carro di grandi nomi a far gola alle franchigie, che sperano di puntare sulla giusta pick per poter accaparrare i migliori prospetti per il futuro. Oltre ai nomi di punta, ci sono quelli meno in auge, ma che riescono a ritagliarsi presto un posto in quintetto, sorprendendo l’intero mondo NBA. Sono i cosiddetti underdog, coloro i quali ad anni di distanza lasciano i GM a ripetersi continuamente: “Come diavolo abbiamo fatto a non notarlo?!”. E anche quest’anno la situazione non cambia, con un bagaglio pieno di giovani in rampa di lancio che, per i motivi più disparati, non sono riusciti a far colpo sulle franchigie, ma che ben presto riusciranno a dimostrare di valere un posto in quintetto. Ecco alcuni di questi nomi da tener d’occhio per il presente e il futuro della NBA.
Juan Nunez – Guardia
Juan Nunez è una guardia spagnola di 1,92 m ed è considerato un prodigio in Europa. Giungerà al Draft appena ventenne e le sue doti da shot-creator, la sua visione offensiva e le capacità difensive on-ball lo rendono uno dei nomi più appetibili. Nunez è stato più volte nominato tra le migliori guardie in prospettiva da diversi media e vanta già diversi anni di basket professionistico sulle spalle: gioca infatti stabilmente tra i professionisti da quando aveva 15 anni, dimostrando di saper interpretare alla perfezione il ruolo di guardia moderna.
La sua abilità di leggere il gioco, commendo quasi nessun errore in fase d’impostazione, lo rende estremamente impressionante, data la giovanissima età. Si distingue come miglior playmaker in questa classe del Draft e ci si aspetta che riesca ben presto a prendere le redini della squadra che lo selezionerà. Si tratta di uno dei prospetti più intriganti mai visti, dotato di doti tecniche impressionanti. Nunez ha iniziato il suo percorso cestistico nel Real Madrid nel 2015, dove è stato selezionato da una delle migliori scout academy d’Europa alla tenera età di 10 anni. Dopo 5 anni e mezzo di trafila tra le giovanili del Real Madrid ha fatto il suo debutto ufficiale nel 2021 in una squadra in crisi a causa degli infortuni.
Il piano originale al suo debutto era di concedergli una manciata di minuti fino a quando le prime linee sarebbero tornate disponibili dagli infortuni, mentre Nunez ha ribaltato ogni pronostico, lasciando il segno sin dall’inizio e impressionando in positivo il leggendario coach Pablo Laso, mantenendo il posto in quintetto per oltre un anno. Alla fine del suo contratto è passato al Ratiopharm Ulm in Bundesliga. Nel campionato tedesco ha messo a referto 10.4 punti, 5.8 assist in soli 22 minuti disputati a partita. Il suo reale punto di forza consiste nell’attaccare il ferro in palleggio, cercando il contatto con il difensore in marcatura: ha dimostrato un’incredibile forza fisica, che lo aiuta a non venir buttato fuori dal pitturato quando tenta di attaccare il ferro.
I problemi sorgono quando si giunge oltre l’arco: seppur abbia dimostrato di saper mettere tiri anche da molto lontano, spesso il suo tiro da 3 punti si è rivelato debole, se non inconsistente. La sua forma è comunque pulita e corretta, e si suppone che, affiancato da uno staff di livello NBA, possa riuscire a sviluppare capacità rilevanti al tiro dal perimetro. Ma è sul versante difensivo che Nunez si è dimostrato una vera e propria perla grezza: la sua resilienza e grinta on-ball gli permette di mantenere costantemente la pressione, ed è una caratteristica innata. Nonostante il limitato numero di minuti d’impiego ha messo a referto 1.9 recuperi a partita, che equivalgono una media d’élite in steal percentage di 3.9%. Come altre grandi star europee del calibro di Luka Doncic, Giannis Antetokounmpo e Nikola Jokic, Juan Nunez possiede forza, grinta e voglia di vincere innate, caratteristiche che difficilmente si possono apprendere.
Johnny Furphy – Guardia
Con i suoi 204 cm e 92 Kg, Johnny Furphy, prodotto di Kansas, ha letteralmente scalato ogni classifica in vista del Draft 2024, da unranked a n°42, con ancora enormi margini di miglioramento. Nella NBA moderna la stazza e agilità, combinate ad abilità al tiro da dentro e fuori il perimetro sono delle caratteristiche molto apprezzate – quasi essenziali. Furphy possiede sia la corporatura che il punto di rilascio necessari a tirare in faccia ai difensori avversari. Eccezionali sono la sua meccanica di tiro e il suo jumper, che lo rendono un vero prospetto per il futuro.
Ma oltre che di ottime doti al tiro e un fisico che abbina stazza e agilità, Johnny Furphy è dotato di grande tecnica e ball-handling. La sua versatilità gli permette più che semplici stand-and-shoot: può andare in palleggio e trovare la sua via alla ricerca del suo spot preferito per tentare il tiro. Che sia dal mid-range o da oltre l’arco, Furphy è dotato di abbastanza accuratezza al tiro, anche in movimento. Le sue skill e abilità da ball-handler sono davvero rilevanti, vista la stazza e il fatto che sappia trarne il massimo vantaggio in campo. Furphy viaggia attualmente con una media di 9.2 punti e 4.7 rimbalzi, con un concreto 52% dal campo ed un ottimo 38% da oltre l’arco.
Tyler Smith – Ala
Tyler Smith è attualmente tra le migliori ali in prospettiva. Cresciuto nella G-League Ignite, è dotato di un fisico imponente – 2,08 m per 97 Kg, e impersonifica perfettamente il ruolo di giocatore 3&D. Si tratta di un tiratore dalle grandi abilità, con uno skillset moderno e solide basi difensive, e ciò lo rende molto appetibile in sede di First round del Draft. Inoltre, potrebbe essere uno dei giocatori dalla carriera più lunga della sua classe. Smith è un’ala dal low-usage ma dall’alto rendimento, giocatore two-way dotato di lunghe leve e stazza fisica: tutto ciò lo rende sicuramente tra i nomi più ricercati dalle franchigie, specie quelle che hanno intenzione di provare a vincere nell’immediato, più che in futuro.
Una contender potrebbe essere più facilmente alla ricerca di una pick che assicuri un giocatore solido, capace di spaziare il campo e fornire un contributo nonostante lo status da rookie. Smith ha al momento una media di 13.7 punti e 5.2 rimbalzi in 22 minuti di gioco, con il 48% dal campo e il 38% da 3 punti. La sua produttività è ciò che rende gli scout tanto intrigati, poiché bisogna tenere a mente che stia mettendo a referto certi numeri contro difensori di livello NBA in G-League. Smith ha inoltre movenze molto fluide nonostante la sua stazza, ed è dotato di buone capacità nel possesso palla, tanto da poter essere il secondo o terzo ball-handler. Nonostante non sia un giocatore in grado di svolgere il ruolo di scorer principale dal palleggio, rimane comunque un giocatore affidabile in questa fase di gioco.
Jaedon LeDee – Ala
Dall’alto dei suoi 2,10 m e 108 Kg, Jaedon LeDee ha tutte le carte in regola per infiammare i tifosi. Prodotto di San Diego State, ha iniziato la sua carriera al college alla Ohio State University, dove ha trovato qualche difficoltà a ritagliarsi uno spazio, disputando solo 6.6 minuti a partita. La stagione successiva si è trasferito alla Texas Christian University. Alla TCU ha trascorso 2 stagioni, mettendo a referto soli 2.7 punti a partita, ancora una volta in una manciata di minuti di gioco. Infine, nel 2022 si è trasferito alla San Diego State University, dove si è messo in mostra con 9 punti e 5 rimbalzi di media. Gli Aztecs hanno ceduto il passo a UConn all’NCAA Championship game del 2023, gara che ha terminato con 7 punti e 4 rimbalzi. Ha finalmente dimostrato le sue abilità, potendo aspirare ad un posto in un roster NBA d’élite come solido contributor.
La sua Stagione 2023/24 è da incorniciare, con 21.4 punti, 8.4 rimbalzi e appena poco meno di 2 stoppate a partita, con il 56% dal campo e un eccellente 44.4% da oltre l’arco. Possiede un’abilità innata nel leggere le giocate e condurle, come fosse una guardia intrappolata nel corpo di un lungo dominante in post-basso. LeDee è paragonabile a un giovane Draymond Green con l’abilità di colpire da oltre l’arco regolarmente in catch-and-shoot. Nel momento del Draft avrà compiuto 23 anni, e ciò potrebbe renderlo ancor più appetibile per una contender, esattamente come accaduto a Jaime Jaquez Jr. e Trayce Jackson-Davis nel Draft 2023. Non sarebbe una sorpresa se qualcuno decidesse di puntare su di lui sul finire del First round.