Phoenix ha completato il 25% della stagione, ed ecco dove l’inaspettato si è fatto realtà.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di John Voita per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Dopo 20 partite, i Phoenix Suns hanno un record di 12 vittorie e 8 sconfitte, completando esattamente il 24.3% della loro stagione. Il tempo vola, dico bene? Manca ancora moltissima pallacanestro da giocare ma, nel frattempo, questa prima parte di 2023/24 ha già fornito moltissimi momenti memorabili e un’istantanea di cosa possa essere questa squadra. I capitoli scorsi finora rappresentano solo una descrizione preliminare dello sviluppo dei personaggi, mentre gran parte della storia deve ancora essere scritta.


Cosa insegnano queste prime 20 partite dei Suns? Quali sono state le sorprese? Quali le cose aspettate? Le risposte a queste domande saranno tanto abbondanti quanto l’eccitazione provata entrando in questa stagione unica. Da dove partire, se non da qualche numero? Concentrandoci, ovviamente, sulle sorprese.

1. Zero

Non si può cominciare un riassunto di queste prime 20 partite senza questo numero. Tutta l’euforia entrando in questa stagione ruotava attorno al trio dinamico che James Jones ha assemblato quando ha aggiunto Bradley Beal a un roster che poteva già contare su Devin Booker e Kevin Durant. Cosa significa zero? Il numero di partite in cui i Big Three hanno giocato insieme contemporaneamente.

Durante questa prima parte, l’ex Wizards è comparso nello stesso numero di gare in cui abbiamo visto Saben Lee e Bol Bol. Viaggiando a 17.3 punti, 5.3 rimbalzi e 3.7 assist di media, Beal ha avuto a che fare con problemi alla schiena da inizio stagione. Si attendono pazientemente i risultati delle sue valutazioni, che dovrebbero arrivare nella prossima settimana, sperando di aggiornare questi numeri e quelli che Booker e Durant stanno mettendo assieme come duo.

Booker ha perso svariate gare allo stesso modo, giocando appena più di metà delle partite disputate dai Suns: in queste 11 apparizioni, ha messo su 27.9 punti e 8.4 assist di media, probabilmente la sua miglior stagione al momento, frenata solo dagli infortuni. E Durant? Il più vecchio del gruppo ha giocato 18 delle 20 partite di squadra e sta accumulando numeri da MVP, a 31 punti di media con percentuali folli – 51.2% dal campo, 49.4% da tre e 89.6% ai liberi – a cui aggiungere 6.4 rimbalzi e 5.8 assist ad allacciata di scarpe. In qualche modo, KD sta estendendo il suo prime ed è ancora uno scorer senza senso. La squadra avversaria apre un parziale di 7 punti a 0? Durant lo concluderà semplicemente ruotando il polso.

Qualche idea su quale potrà essere la partita in cui i tre debutteranno veramente tutti insieme? Se dovessi scommettere, direi alla 28esima, nella notte di Natale contro i Dallas Mavericks.

2. Sette

Avete indovinato: i Phoenix Suns guidano la lega in stoppate per partita, con 7 di media. Quando è stata l’ultima volta che è successo in Arizona? Se avete detto “mai”, avete indovinato. Il massimo mai raggiunto risale al 2007/08, quando la squadra ha scambiato Shawn Marion per Shaquille O’Neal, chiudendo al secondo posto nella Lega per stoppate a partita.

Quando si parla di stoppate e rimbalzi, i Phoenix Suns non emergono mai fra le franchigie di punta. Attacchi dinamici? Senza problemi. Ma queste cose, assolutamente no, è una squadra fatta per controllare il gioco. Fino all’arrivo di Frank Vogel e di un quintetto costruito per lui.

Cos’è che impressiona di queste 7 stoppate di media? Che il miglior stoppatore in squadra, Jusuf Nurkic, sia 20esimo in NBA a 1.3 di media. Non c’è dunque una forza dominante nel pitturato, ma una collezione di giocatori atletici con l’istinto di sporcare le conclusioni avversarie. Durant gira a 1.2 stoppate di media, Drew Eubanks a 1.1, ma tutti a roster hanno certe abilità.

3. +64

I quintetti con Kevin Durant, Jusuf Nurkic, Grayson Allen ed Eric Gordon sono stati i più efficaci in stagione. Facile, tutto secondo i piani, no? Hanno giocato insieme 216 minuti, in primis per necessità, e il quartetto sta tirando con il 48.5% da tre punti su 136 conclusioni. Le lineup con questi nomi hanno generato 577 punti, 34esimo quartetto per punti in tutta l’NBA.

Quello che è davvero sorprendente è che Devin Booker non sia parte di quel +64. Certo, è una semplice metrica basata sulla disponibilità, cumulativa, quindi forse sarebbe meglio fare un passo indietro. Diciamo che ciò che è impressionante e sorprendente è la percentuale di conclusioni da tre punti convertite sul totale dei tentativi.

4. 27.1

Ne abbiamo parlato in precedenza, ma è davvero sorprendente e piacevole vedere con quale aggressività i Phoenix Suns arrivino in lunetta. Non è stata la norma in Arizona per più di una decade, anzi, eppure è qualcosa di enormemente importante. Quando i Playoffs arriveranno, e ogni possesso sarà una battaglia, ci sarà da essere grati di avere una squadra non solo mentalmente intenzionata ad arrivare in lunetta ma anche capace di convertire i liberi con buone percentuali.

La squadra è seconda nella Lega con una free throw rate di 0.315, dietro solo ai sorprendenti Orlando Magic. Phoenix è al momento terza nella Lega anche per tiri liberi tentati a 27.1, e quarta per percentuale di conversione a 84.1%. E senza Bradley Beal in campo: l’ex Wizards viaggia a una media di 4.6 liberi tentati a partita e, se lo volessimo inserire in questa metrica, sarebbe il terzo in squadra con più viaggi in lunetta – tanto che, nelle sue poche (3) apparizioni, ne ha presi effettivamente 5.3 di media. Dal momento che Kevin Durant ne sta tirando 8.6 di media e Devin Booker 8.2, massimo per lui in carriera, l’attacco dei Suns sembra avere un obiettivo ben preciso.

5. 97.2

Quanto pensate che stiano giocando rapidamente i Suns? Pensate siano tra i più veloci come ai vecchi tempo? Sorprendentemente, non lo sono. Il loro pace recita 97.2, il 27esmo in NBA, meno della passata stagione a 98.2, allora 22esimo. Incredibilmente, l’assenza di Chris Paul nel ruolo di point guard ha rallentato il ritmo di squadra.

Phoenix è una squadra metodica offensivamente, che passa dalle mani prima di tutto di Kevin Durant e Devin Booker, in base alla disponibilità. L’attacco a metà campo sta fruttando il nono miglior offensive rating della Lega a 117.7. A rallentare i Suns è il fatto di essere una squadra appena sufficiente a rimbalzo, con 44.1 a partita (14esimi in NBA), e di essere 23esimi nella Lega per palle rubate, entrambe situazioni che portano a correre in contropiede. Questa non è stata affatto la forza di Phoenix in stagione ma, per fortuna, il capitolo appena concluso è intitolato “Solo le prime 20 partite”.