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Per il tanto atteso ritorno in campo di Klay Thompson è questione di giorni, ormai. Potrebbero essere cinque, in caso di rientro domenica sera al Chase Center contro i Cavs (partita che precederà quattro trasferte consecutive per i Warriors): “C’è ottimismo”, secondo Adrian Wojnarowski, “una decisione definitiva verrà presa venerdì.”

Sarà un momento speciale”, ha detto Steve Kerr ai media – più volte – nelle ultime settimane. Intanto, in sala stampa si sono moltiplicate le domande sull’utilizzo di Thompson nelle sue prime uscite. Settimana scorsa a Kerr era stato chiesto se nel suo debutto stagionale partirà nello starting five, e la risposta dell’allenatore era stata decisa: “Non scherziamo, non uscirà dalla panchina. Partirà in quintetto.”

Nella serata di ieri, invece, Anthony Slater ha raccolto su The Athletic alcune dichiarazioni dell’head coach in merito al minutaggio di Thompson e alla sua gestione nelle prime settimane:


“Credo che giocherà 15-20 minuti nella sua prima gara. (…) Poi, finché non riprenderà il ritmo, ci sono buone chances che riposerà in una delle due partite dei back-to-back.”

Neanche a dirlo, Golden State nel primo periodo adotterà un approccio molto cauto con Thompson, che da due anni è lontano dal campo per gli infortuni al ginocchio e al tendine d’Achille. Anche perché, al momento, per Stephen Curry e compagni non c’è assolutamente urgenza.

Gli Warriors sono al primo posto nella Western Conference e il campo negli ultimi mesi ha dimostrato che possono fare affidamento su Jordan Poole (che ieri si è detto pronto allo spostamento nella bench unit) per le partite e i minuti senza Klay Thompson.

Il countdown è sempre più vicino allo zero.