Possibile capolinea degli Warriors di Curry, Green e Thompson? Steve Kerr nega, e spiega il motivo e le differenze con i Chicago Bulls di The Last Dance

I Golden State Warriors sono spalle al muro come lo sono stati in pochissime occasioni negli ultimi otto gloriosi anni. Dopo una stagione a dir poco tortuosa e una serie al primo turno sofferta contro i Sacramento Kings, si trovano in svantaggio 3-1 nella serie contro i Los Angeles Lakers, ad un passo dall’eliminazione.

Per quanto non vadano mai dati per sconfitti prima del tempo, la storia NBA parla chiaro: le possibilità di rimonta sono molto basse. E considerando l’età dei protagonisti e tutte le questioni contrattuali e dirigenziali da affrontare in estate, è lecito pensare che potremmo presto vedere l’ultima partita del Big 3 della baia: Stephen Curry, Klay Thompson e Draymond Green.

La domanda è stata posta direttamente a Steve Kerr dalla radio “95.7 The Game”. Questa è stata la risposta del coach degli Warriors:


No, non mi è mai passato per la mente.

Ho giocato nei Bulls di “The Last Dance”, ve lo dico per esperienza, quella squadra era finita dal punto di vista emotivo, non era rimasto niente nel serbatoio.

Non vedo la stessa cosa in questa squadra, per niente, penso che Steph Klay e Draymond abbiano ancora molto da dare negli anni a venire, quindi non ci ho pensato affatto.